Approvato in Consiglio il Codice Etico della buona politica al quale dovrebbero ispirarsi amministratori e politici.
Obiettivo dell’amministrazione è il ripristino della legalità, della trasparenza e dei principi della buona politica nella gestione della cosa pubblica. Con il Codice Etico si va in direzione del Piano triennale anticorruzione e il Piano triennale della trasparenza già approvati, e nella direzione della l’istituzione del garante della legalità.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese.
BATTIPAGLIA – «Obiettivo fondamentale di questa amministrazione – si legge in una nota della Sindaca Cecilia Francese – è quello del ripristino della legalità, della trasparenza e dei principi della buona politica. In questa direzione vanno il Piano triennale anticorruzione, il Piano triennale della trasparenza approvati nelle scorse settimane e oggi il Codice Etico approvato nell’ultimo Consiglio Comunale, in questa direzione andrà l’istituzione del garante della legalità e le sedute di Giunta Comunale pubbliche o l’istituzione dei Consigli di Quartiere previsti nella modifica dello statuto comunale che abbiamo già predisposto per il lavoro in commissione.
La scelta di dotarsi di un codice basato sull’obbligo generale della diligenza, onestà, trasparenza, correttezza e imparzialità della azione amministrativa – si aggiunge nella nota – è una scelta strategica di fondo. Una carta che meglio specifica le regole di condotta e comportamento degli amministratori finalizzate a rafforzare la legalità. Un ulteriore strumento concorrente a perseguire l’obiettivo del contrasto alla criminalità organizzata. Un passo di fondamentale importanza per una città che ha subito lo scioglimento della precedente amministrazione per l’accusa infamante di infiltrazione mafiosa.
Questa amministrazione – prosegue la nota della Sindaca – intende realizzare tutte le azioni necessarie ed idonee a contrastare le diverse forme di illegalità, nella convinzione, sempre più profonda, di dimostrare ai cittadini che il Buon Governo è possibile solo grazie all’impegno di tutti. L’amministratore deve conformare la sua condotta ai doveri istituzionali di servire la comunità con diligenza, rettitudine e trasparenza. Avevamo promesso in campagna elettorale che ci saremmo dotati di un codice di disciplina etica e lo abbiamo fatto. Chi amministra – dice ancora la Francese – si impegna a svolgere il suo mandato evitando situazioni e comportamenti che possano nuocere agli interessi o all’immagine della pubblica amministrazione.
Un atto di responsabilità – prosegue la Prima cittadina di Battipaglia – che questo consiglio comunale, che questa giunta e che io stessa abbiamo intrapreso nei confronti dell’intera comunità battipagliese attraverso il confronto democratico, il rispetto delle parti, il dibattito, la partecipazione pubblica e il principio di imparzialità. Nonostante il tentativo messo in opera di vanificare il lavoro svolto da questa amministrazione il codice Etico è oggi una grande realtà voluta da questa amministrazione che intende dare un messaggio forte di cosa sia veramente la legalità.
Figura – conclude la Sindaca di Battipaglia Cecilia Francese – che vigilerà sull’applicazione del codice di autoregolazione della buona politica sarà il garante della legalità e dei cittadini. In tempi così difficili abbiamo deciso di dare un grande segnale alla città con un piano anticorruzione approvato da pochi giorni e un serio codice comportamentale del buon politico. Il cambiamento è anche offrire un modo altro di pensare alle cose e alle soluzioni attraverso il confronto e il serio dibattito. Battipaglia sta tornando normale.
Quella del Consiglio Comunale è un’ottima iniziativa, specie per una Città che è stata così lungamente mortificata da gestioni amministrative blande, dispotiche e “para-ideologiche”, e dai continui commissariamenti, ben 5 negli ultimi 15 anni, non ultimo quello straordinario in seguito allo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche.
L’approvazione di un Codice Etico per la buona politica è ad adiuvandum rispetto alla morale che dovrebbe guidare ed ispirare gli uomini che si candidano a rappresentare e risolvere i problemi dei cittadini. Una morale che dovrebbe essere “corredo genetico” di ciascuno di noi, ma certe cose forse è bene dirle, ripeterle e rafforzarle, per ricordare a chi evidentemente perde la bussola, che nelle nostre vicende quotidiane dovremmo, appunto, ispirarci alla lealtà, all’onestà, alla correttezza, alla trasparenza, all’imparzialità e alla Legalitá.
Tutte parole che ormai vengono adusate e purtroppo hanno generato anche altri fenomeni come nel caso di persone che nella loro onnipresenza vengono individuate e definite come i “professionisti”‘ della Legalità, allontanando di molto l’obiettivo che ci so pone di raggiungere. Obiettivi per noi del Sud e soprattutto per noi Campani ancora molto, ma molto lontano di sconfiggere una volta per tutte la Camorra.
Il problema rispetto a questi nuovi “istituti” però è rappresentato dalla politicizzazione nella individuazione delle persone che dovrebbero ricoprire quei ruoli, come è avvenuto per il “Difensore Civico“, riducendo ad una esercitazione addomesticata e banalizzata del ruolo, al punto in cui si è poi giunti, sbagliando, alla determinazione di abolirli.
Pertanto se si vuole riempire di contenuti quel “Codice Etico” e se si vuole individuare la figura del “Garante della Legalitá” si deve augurarsi sia la persona anche la più odiosa, la più rompipalle, la più lontana dai nostri desideri, perché proprio quella “lontananza” è la “garanzia” della buona scelta.
Si potrebbe pensare anche ad una “Commissione di Saggi” che si accolli l’onore e l’onere di individuare quella figura di cui non solo Battipaglia ne avrebbe tanto Bisogno.
Battipaglia, 30 marzo 2017