È rottura tra la Uil Fpl provinciale e la dirigenza del “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno.
Tomasco: “Offeso dal direttore amministrativo Oreste Florenzano. Ha bluffato in sede di contrattazione e chiediamo le sue dimissioni. Ora vogliamo analizzare i bilanci dell’Azienda ospedaliera per fare luce sulle ore di straordinario pagate a ogni singolo lavoratore”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – La borsa quotidiana dei rapporti tra le Organizzazioni sindacali e la Dirigenza Aziendale dell’Ospedale Universitario di Salerno San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona oggi porta: Rottura sindacale. Rottura tra la Uil Fpl e la dirigenza relativamente alla questione dei fondi contrattuali di bilancio del 2017, relativamente all’Accordo di preintesa sulla corresponsione della progressione economica orizzontale A denunciarlo in una nota stampa è il segretario Biagio Tomasco, dopo l’incontro tenutosi nella giornata di mercoledì. Problema senza dubbio importante e vitale per i lavoratori, tuttavia ci aspetteremmo anche che Tomasco e il suo sindacato si rendesse conto in condizioni versano i reparti del Ruggi, e semmai si ricordassero anche di chiedere con forza al Direttore Generale Nicola Cantone, perché mai si è spaccottato in due reparti la Cardiochirurgia e magari chiedendo al neo-primario Enrico Coscioni di fare un passo indietro, considerando anche il suo doppio ruolo di ex componente della Commissione Regionale alla Sanità, ex Consigliere Regionale e attuale consigliere per la Sanità del Governatore Vincenzo De Luca, oltre ad essere dipendente del Ruggi, è un chiaro e lampante conflitto di interesse.
Attenderemo da Tomasco di essere invitati ad effettuare un giro tra i reparti e controllare la produttività degli stessi, così si renderà conto di come sono calati gli interventi al reparto di Neurochirugia, e scoprire perché mai è stato indirizzato un provvedimento disciplinare all’ex Primario dott. Brigante a distanza di oltre quattro mesi dalla sua sospensione, ma dopo la sua estraneità dei fatti contestatigli giusto la sentenza della suprema Corte di Firenze. Brigante doveva essere “fatto fuori” o è stato solo un caso di malaburocrazia?
“Mi corre l’obbligo – ha dichiarato Tomasco – di rimarcare il comportamento tenuto nell’occasione dal dottore Oreste Florenzano, direttore amministrativo del “Ruggi”, poco adatto al mantenimento di sane e corrette relazioni sindacali. Nel corso del mio intervento mi sono sentito accusato di aver proferito insulti verso la sua persona. Tutto ciò non mi appartiene per cultura, estrazione sociale e comportamenti che da una vita mi rendono una persona onesta e rispettosa. Questo mi ha profondamente offeso e chiederò conto nelle sedi dovute”.
Da qui, – prosegue la nota – la volontà di mettere nero su bianco e spiegare ciò che, secondo la Uil Fpl, non va al “Ruggi”. “A seguito del parere negativo espresso dal Collegio Sindacale, – prosegue Tomasco – il 9 marzo scorso, in ordine all’Accordo di preintesa sulla corresponsione della progressione economica orizzontale agli aventi diritto, constatiamo che il direttore Florenzano abbia bluffato in continuazione in sede di contrattazione in quanto non poteva non conoscere i dettami del Decreto legislativo 165 del 2001. Questo anche in virtù del fatto che lo stesso Florenzano, come da lui stesso più volte affermato nel corso di varie riunioni, faccia parte della commissione regionale fondi. Tale comportamento, di sottovalutazione della preparazione della controparte, è per la Uil Fpl inaccettabile ed inqualificabile e non degno di un alto dirigente di un’azienda importante che, tra l’altro, sta faticosamente ritrovando un immagine di trasparenza e legalità, qualità che non vengono assolutamente aiutate da siffatti comportamenti che, proprio per l’impatto che hanno avuto nei rapporti con questo sindacato, inducono a chiedere le dimissioni del direttore come atto di coerenza”.
Il sindacato di categoria, dunque, – si aggiunge ancora nella nota della Uil Fp – contesta in maniera assoluta quanto certificato dal Collegio Sindacale in merito al continuo sforamento dello straordinario, visto che, secondo la Uil Fpl, i manager del “Ruggi” abbiano voluto intavolare con la Rsu e le parti sociali la dovuta sessione di bilancio per arrivare a quanto auspicato dal Collegio Sindacale: un piano di rientro che abbatta in percentuale il ricorso al lavoro straordinario e possa permettere la dovuta corresponsione della progressione economica orizzontale al personale avente diritto. “Se tanto non è avvenuto, di certo non si può scaricarne la colpa sui lavoratori”, ha continuato Tomasco. Poi l’analisi sul lavoro straordinario, che nel periodo 2011-2015 supera i 33 milioni di euro. “C’è stato un continuo aumento dello spesa, – sottolinea Tomasco – mai concordato tra le parti e che oggi si assume a pretesto per non assegnare la progressione economica. La cifra che fa facilmente capire che per coprire le carenze di organico, a vario titolo, si sia ricorso al lavoro straordinario per garantire i livelli essenziali di assistenza alla popolazione. Per questo chiediamo ai manager un’assunzione di responsabilità politica”.
Da qui la richiesta di trasparenza per fare luce sulla vicenda. “Come sindacato chiediamo di avere l’elenco analitico, in forma anonima e con le sole iniziali di nome e cognome, di tutte le quote di lavoro straordinario pagate a ogni dipendente differenziandole per qualifica ricoperta, Unità operativa di appartenenza, macro-centro di appartenenza, oltre a copia autentica di tutte le autorizzazioni di pagamento, ossia le determine dirigenziali che hanno autorizzato le ore di straordinario rese. – conclude Tomasco – Se non le riceveremo, si procederà, come Uil Fpl provinciale, per comportamento antisindacale. Infine, considerato che mai si sia potuto interloquire con l’azienda per l’utilizzo dei tre fondi contrattuali, chiediamo anche l’apertura di singole sessioni di bilancio su ogni istituto contrattuale e direttamente connesso all’utilizzo dei tre fondi contrattuali, con un cronoprogramma da voi predisposto. Speriamo che le nostre proposte non siano di secondaria importanza, come da qualcuno affermato in sede di trattativa“.
Salerno, 24 marzo 2017