Il “PUAD di Rosania” era Legale. A dichiararlo è stata la VI sez. Penale della Suprema Corte di Cassazione.
Assolti dopo 15 anni dall’inizio della vicenda giudiziaria, politici e tecnici tra cui Emilio Cicalese, Adriana Esposito ed Anna Maria Polito protagonisti del PUAD sul litorale di Eboli. Soddisfatto l’ex Sindaco Rosania: “E’ stata fatta giustizia e ridata dignità a delle persone ingiustamente accusate!”
di Marco Naponiello
per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Siamo terz’ultimi in tutta Europa per le tempistiche processuali che mandano alle “calende greche” le sentenze definitive e il conseguente “giusto processo”, un principio nobile ma disatteso ampiamente che penalizza i soggetti del procedimento in specie coloro che cercano giustizia nelle Corti dello Stato. Ma pur se in qualche caso “a babbo morto”, le declaratorie giudiziali arrivano dopo aver rispettato lo stancante iter procedurale che si trascina troppe volte fino al giudizio di legittimità (erroneamente denominato terzo grado di giudizio, perché non inerisce il merito delle vicende), come il caso del PUAD (Piano Urbanistico Demaniale o anche Piano Spiagge) licenziato oramai quasi un ventennio addietro dall’Amministrazione Rosania, e che con sentenza della Suprema Corte del 1 c.m. pone fine alla triste vicissitudine sia politica che giudiziaria.
Nella motivazione della VI sez. Penale della Suprema Corte di Cassazione si legge in effetti che essa ha assolto definitivamente dopo 15 anni dall’inizio vicenda giudiziaria, i politici e tecnici tra cui Emilio Cicalese (patrocinato da Corrado Spina), Adriana Esposito (patrocinata da Orazio Tedesco) ed Anna Maria Polito (patrocinata da Inserra Gerardo) protagonisti del famoso PUAD sul litorale di Eboli e nello specifico. ”..annulla senza rinvio la sentenza impugnata nei confronti di Amatruda Alfredo e di Esposito Andreina perché il fatto non costituisce reato” e di seguito”.. annulla la stessa sentenza senza rinvio nei confronti degli altri ricorrenti per inammissibilità degli appelli!”
Una querelle lunga e dolorosa questa per i protagonisti, che dopo 19 anni dall’approvazione e 15 dall’inizio del calvario giudiziario volge definitivamente al termine, da allora solo il primo cittadino Martino Melchionda varò un nuovo piano di rilancio del litorale nel 2014, che nei fatti ancora non si è concretizzato visti i vincoli comunitari persistenti (SIC), il degrado ecologico fatto di cumuli di eterogenei rifiuti affastellati, ed umano con frotte di peripatetiche e lenoni ai cigli della strada pinetata, i quali praticano ognuno con un suo ruolo, il commercio di carne umana più antico del mondo.
Ma il protagonista assoluto di quella stagione politica (1996-2005), il due volte primo cittadino comunista della città di San Vito ed in seguito consigliere regionale di SEL, Gerardo Rosania, non ha tardato a far sentire stentorea la sua voce tramite i socials e le agenzie di stampa, gravida essa di una comprensibile commossa soddisfazione, per l’esito definitivamente fausto della vicenda e l’onore restituito ai protagonisti della stessa.
«Dopo 19 anni, dopo che hanno voluto portare fino in Cassazione la scelta della Amministrazione Comunale (che ho avuto l’ONORE ed il PIACERE di guidare) – afferma riavvolgendo il nastro degli accadimenti Gerardo Rosania – di fissare delle regole certe sulle nostre coste adottando un Piano Spiaggia rivoluzionario, finalmente la sentenza definitiva: quel piano era stato redatto secondo i crismi di legge!! Ne eravamo convinti allora, quando lo approvammo, ce lo hanno detto ora tre gradi di giudizio. Del resto il solo fatto della reazione disperata da parte di chi su quella spiaggia, fra abusi irregolarità e colate devastanti di cemento, per anni aveva fatto il bello ed il cattivo tempo, avrebbe dovuto far capire che quella scelta di Piano era corretta, era giusta e guardava allo sviluppo reale di quella area. Così come corretto il principio ispiratore: fissare regole trasparenti e certe per tutti.
Non avemmo paura allora! E facemmo bene! Peccato che questa città ha perso 12 anni perché chi doveva non ha avuto il coraggio di dare applicazione a quel piano. Sono passati 12 anni da quando ho concluso la mia seconda consiliatura (aprile 2005) e su quella costa non si e’ mosso più niente! Questa e’ la triste realtà. L’ignavia politica ed amministrativa ha fatto si che il discorso tanto decantato da tutte le fazioni dello sviluppo turistico del nostro esteso litorale, rimanesse (come dimostrato dai fatti) ancora fino al giorno d’ oggi purtroppo, una semplice parola vuota.
Il Piano Spiagge rimasto fermo! Il disegno Costa del Sele che vedeva coinvolti tutti i comuni della Piana da Pontecagnano a Capaccio-Paestum – procede nell’ampio excursus l’ex Sindaco – e coordinati ottimamente dalla Provincia (quella a guida Andria) rimasto miseramente sulla carta. Nel frattempo nessuna altra idea e’ subentrata: dov’e’ il turismo balneare di qualità per 9 mesi all’anno che avevamo pensato? Dove sono le strutture ricettive programmate? I campeggi? I 5.000 posti letto solo sulla costa nostra oltre a quelli di Battipaglia, di Pontecagnano? La mobilità completamente rivoluzionata: su gomma, su ferro e via mare? Dov’e’ il collegamento con l’aeroporto? Il recupero delle stazioni ferroviarie a fini turistici: Pontecagnano, San Nicola Varco, Santa Cecilia, Paestum etc?
Il turista doveva arrivare in quelle stazioni e trovare di regola le navette per il mare. – Fa rilevare sarcasticamente Rosania: Dov’e’ la messa in sicurezza delle strade provinciali che dai centri abitati scendono a mare? E la metropolitana di superficie che dall’aeroporto doveva correre lungo la litoranea fino a foce Sele? E la portualita’ diffusa che doveva supplire la carenza di approdi da Salerno ad Agropoli? La riqualificazione, la sanificazione e la possibilità di vivere quella straordinaria ricchezza naturale rappresentata dalla pineta oggi malata, devastata ed abbandonata a se stessa? E la Rimozione dei lidi abusivi e dei ruderi di stabilimenti balneari che deturpano la nostra spiaggia? I parchi acquatici e di divertimento lungo la costa ? E la rimozione di tutto quel bruttume che deturpa la nostra bella zona costiera? Un grande disegno di sviluppo della costa che era stato predisposto grazie ad un lavoro lungo accurato ed appassionato di tecnici e politici…su cui avremmo dovuto chiedere tutti i Comuni, con la Provincia in testa i fondi europei.
Su cui avremmo dovuto coinvolgere dei privati attraverso i progetti di finanza (Project Financing). – Prosegue spedito l’esponente comunista – Voglio ricordare la cronologia: nel 2001 ultimo lotto di demolizione delle case abusive, nel 2002 illuminazione su tutta la costa (prima non c’era manco un lumino) nel 2003 pista ciclabile (oggi abbandonata e devastata) nel 2004 illuminazione degli spartifuoco e degli ultimi kilometri delle principali provinciali che scendono a mare; nel 2005 interventi di riqualificazione delle aree liberate dall’abusivismo con i parcheggi all’ingresso degli spartifuoco e ultimazione della redazione del progetto – specifica sardonico ancora Gerardo Rosania – riguardante tutta la cosiddetta ampia COSTA del SELE, di certo bisognava attuarlo!
“Lo Stato si riappropriava di una parte del proprio territorio per anni terra di nessuno! – Constata con amarezza l’ex Sindaco, che evidenzia le antiche problematiche irrisolte – Io da 12 Anni non ho visto più una foglia muoversi sulla Fascia Costiera dove ormai regnano Abbandono e Prostituzione. Ma adesso la nostra Costa è Tornata come prima ad essere terra di Nessuno!
Oltre un decennio perso!! Che peccato! Chi lo ridarà quel tempo alla economia ebolitana e della Piana, tutto questo si consuma mentre tanti nostri validi nostri giovani cercano fortuna fuori? – Termina l’ex primo cittadino: – Oggi, allorquando la Cassazione scrive la parola fine a quella vicenda ed anche gli ultimi tecnici e politici ancora coinvolti vengono restituiti alla loro dignità umana e professionale, voglio ringraziare tutti i miei collaboratori Consiglieri Comunali, assessori comunali, collaboratori tecnici dal Segretario Comunale del tempo al Direttore generale, ai dirigenti a tutti i dipendenti comunali che hanno reso possibile quella straordinaria stagione politica ed amministrativa!»
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Il Commento
di Massimo Del Mese
La Sentenza definitiva della VI sez. Penale della Suprema Corte di Cassazione restituisce oggettivamente quella che Gerardo Rosania definisce “dignità umana” a tutte le persone a vario titolo coinvolte, ma purtroppo non ci restituisce il tempo che è trascorso e tutte le possibili occasioni perdute e nemmeno risarcisce noi altri cittadini per le mancate attuazioni di programmazioni politiche, che potevano anche non essere condivise nelle impostazioni, ma che erano comunque il frutto politico del lavoro di una Amministrazione che aveva provato a dotare di uno strumento politico attuativo, quella parte della nostra città che tutti, almeno a mia memoria, da oltre un cinquantennio hanno sempre immaginato e parlato.
Uno sviluppo della Fascia Costiera raccontato nelle varie campagne elettorali e nelle varie programmazioni di uomini e partiti, senza far seguire alle proposte fumose e per nulla convinte, che hanno accompagnato quel mezzo secolo politico, senza che queste mai siano giunte a qualcosa di concreto, di definito, se non di contro assistere impotenti e pieni di rabbia, ad un lento e progressivo abbandono e degrado ormai consolidato, che colpevolmente coinvolge tutti i livelli politici ed istituzionali: Partiti, consigli comunali, Amministrazioni comunali, Provinciali, Regionali, Governo Nazionale, maggioranze e opposizioni; nessuno escluso aggiungendovi anche le promanazioni dello Stato, Prefetture, Questure, Forze dell’Ordine.
Quegli 8 chilometri di litoranea, di fascia pinetata, di arenile che ogni anno ritorna alla ribalta della cronaca, per gestire una miserabile stagione, di un miserabile servizio, di una miserabile entrata per le casse comunali, per un la sosta dei veicoli e il salvamento, che altro non è aggiungere al danno la beffa. 8 chilometri di degrado, di abbandono, di rovine e di vergogna che rappresentano un monumento all’ignavia, alla incapacità, alla tracotanza, ma anche all’incoraggiamento di tutte le attivitità criminali che in quell’abbandono si consumano, si alimentano, progrediscono e si fortificano, alla faccia dei cittadini che si illudono che qualche cosa possa cambiare. Poteva sicuramente cambiare e poteva anche immaginarsi soluzioni, magari meno restrittive che potessero accompagnare un ordinato sviluppo di quella parte del nostro territorio.
Occasioni perdute? Occasioni mancate? Occasioni sbagliate? O illusioni perdute?
Di certo non potremo mai saperlo, sta di fatto che ero ragazzo e ora sono vecchio e i 18 chilometri che separano la Città dal mare oggi si sono allontanati più di ieri e la cosa grave, che quella lontananza, mentre la Piana del Sele si è arricchita ed è l’Orto d’Italia la Fascia costiera è sempre più regredita fino a diventare la terra di nessuno, un luogo non luogo, laddove anche chi andrebbe ad investire è un coraggioso e sono altrettanto da premiare le migliaia di bagnanti, che per soli due mesi all’anno si recano su quelle spiagge nella monnezza più totale e in un mare sporco e inquinato da tutti gli scarichi che riversano inesorabili nei canali e successivamente versano a mare.
Altra considerazione che non è per nulla secondaria è la lentezza processuale che ha interessato questa vicenda ma che non è dissimile alle migliaia e migliaia di processi che arrivano alla conclusione, consumando uomini e fatti, ma demolendo costantemente la fiducia che i cittadini hanno nelle istituzioni. Una vicenda processuale che strema i coinvolti e pone nella naftalina processi e fatti che di sicuro non possono più essere presi in considerazione se non con una blanda e misera soddisfazione.
Il tutto passa anche attraverso un’altra amara considerazione: È mai possibile che l’Agenda politica in Italia la deve definire la magistratura? È giusto? Intanto ne prendiamo atto e impotenti continueremo a subirne gli effetti.
Eboli, 14 marzo 2017
Era ora. GERARDO ROSANIA è stato il miglior sindaco di Eboli degli ultimi trent’anni.
Molti ebolitani dovranno rimpiangerlo e forse aspettare altri trent’anni prima di trovare un nuovo politico che sappia coniugare onestà con capacità,coraggio con abnegazione,caparbietà con ragionevolezza. Tutto al servizio del proprio pese.
ci vuole coraggio a dire queste cose…una capra vestita da Sindaco che ha creato le condizioni di fallimento totale.
Coraggio di agire non è male ….ma in che modo??
Io credo che ognuno possa dire la sua ma bisogna farlo con spirito critico altrimenti i proclami non hanno senso..
Insultare nell’anonimato non ha bisogno nemmeno di coraggio. Provaci a mettere, non dico la faccia, ma almeno il nome.
Concordo con quanto dice il sig. Cicalese ma se dovesse ritornare, mi raccomando una squadra di assessori un po’ più qualificati e via i doppiogiochisti. Ed un voto in più lo avrà di sicuro