Sicurezza, la Sindaca di Battipaglia in una lettera chiede al Questore Errico e al Prefetto Malfi più sicurezza.
Cecilia Francese chiede più sicurezza e il potenziamento del Commissariato di Polizia per arginare l’ondata di atti vandalici, furti e reati di ogni genere. E la prostituzione e i reati legati ad essa? E i reati ambientali? e quelli urbanistici? E all’allarme lanciato dal procuratore Roberti?
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – La sindaca di Battipaglia Cecilia Francese, – si legge in una nota del suo Ufficio stampa – visti gli ultimi episodi di violenza e l’aumento dei reati così detti predatori che allarmano non poco la popolazione residente, ha deciso di scrivere una lettera al Questore di Salerno dottore Pasquale Errico e per conoscenza al Prefetto di Salerno dottore Salvatore Malfi.
Nella lettera si richiede una maggiore attenzione al controllo del territorio e il ripristino della dotazione organica che era stata accordata presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Battipaglia.
La decisione di chiedere ufficialmente più personale di Polizia in città – si aggiunge nella nota – scaturisce dalle numerose segnalazioni di atti vandalici, di furti e di altri reati contro il patrimonio e la persona che creano allarme sociale. Non ultimo il problema che si è riscontrato questa mattina presso l’ufficio postale di via Matteotti con ignoti che, probabilmente notte tempo, hanno manomesso il bancomat creando non pochi disagi all’utenza.
«Siamo stanchi di dover subire l’assedio di vandali, di ladri che mettono a segno furti – dice la sindaca Cecilia Francese -. La situazione degli organici delle Forze di Polizia sul territorio è quella che è. Abbiamo già chiesto un maggiore raccordo ma è chiaro che serve un aumento di uomini e di mezzi per contrastare l’aumento di fenomeni di violenza e di vandalismo. Per questo motivo ho deciso di chiedere al Questore e al Prefetto l’aumento della dotazione organica, tra l’altro già precedentemente accordata all’Ufficio, in forza presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Battipaglia. Anche l’episodio spiacevole avvenuto all’ufficio postale di via Matteotti è un chiaro esempio dell’allarme sociale che si avverte in città».
Cecilia scrive? Speriamo che i destinatari leggano. Una speranza. Solo una speranza, atteso tutti i proclami che di volta in volta vengono pronunciati il giorno dopo e solo il giorno dopo si è verificato qualche episiodio eclatante. Proclami e promesse che in alcuni casi si sono anche concretizzati in roboanti interventi così detti “INTERFORZE“, che con tanto di telecamere e tanto di giornalisti hanno poi affollato le pagine dei giornali, per poi in taluni casi si è anche fatto cilecca, proprio per aver usato una “gridata” riservatezza, tanto riservata da giungere anche alle orecchie dei malviventi che opportuna,mente non si sono fatti beccare, lasciando ai poveri sfessati che si rifugiavano nella ex Fabbrica Apof di Santa Cecilia.
Non sono mancati nemmeno i proclami e gli interventi “unici” ogni qualvolta si sollevava il problema della sicurezza, quella a 360 gradi e non a caso o in taluni punti del territorio, ricordando come sia abbandonata a se stessa la Fascia costiera, lungo la quale si potrebbe scrivere una enciclopedia tanti e quanti sono i reati che vi sono, a partire da quelli all’ambiente, per proseguire a quelli urbanistici, senza trascurare la prostituzione e ogni altro tipo di schifezza che si compie nella pineta anche rispetto ad incontri di terzo e quarto tipo. Insomma una varietà di reati lunga da Pontecagnano al Fiume Sele.
Reati quotidiani, tanto quotidiani che evidentemente è intervenuta una marcata assuefazione sia da parte di chi li subisce quotidianamente e sia da parte di chi li dovrebbe rilevare e sopprimere. Una preoccupante assuefazione che ormai ci fa solo rincorrere gli eventi piuttosto che prevenirli, studiarli e sconfiggerli, assicurando alla giustizia ogni tipo di malfattore, non escludendo i magnaccia per lo sfruttamento della prostituzione, gli spacciatori, i viziosi, i caporali per lo sfruttamento del lavoro, gli imprenditori(sic) agricoli che sfruttano queste condizioni e hanno ricoperto per 6500 ettari di terreno coltivati a Serre nella nostra Piana del Sele immaginando i rischi di possibili alluvioni, e immaginando per loro di controllare le dichiarazioni dei redditi e le loro produzioni comparandole con il possibile impiego di personale per quelle particolari culture e controllare sui loro libri paga quanti lavoratori agricoli hanno dichiarato.
Eppure il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti al tempo della sua reggenza alla Repubblica di Salerno aveva denunciato senza mezzi termini un crescente ayttenzionamento verso i passaggi di mano di Aziende Agricole e verso la penetrazione delle Camorre nella Piana del Sele, ivi comprendendo tutti i pericoli derivanti, che non escludevano nemmeno lo sfruttamento dei lavoratori, e noi aggiungiamo oltre che le possibilità del reclutamento di manodopera in favore del terrorismo islamico.
Quindi si suggerirebbe alla Sindaca Cecilia Francese di riscrivere quella lettera e semmai aggiungendovi queste considerazioni come codicillo, e visto che ha preso l’iniziativa di farla sottoscrivere anche ai suoi omologhi di Eboli Massimo Cariello e Pontecagnano Ernesto Sica, e noi speriamo che vedremo esaudire la nostra sete di sicurezza.
Battipaglia, 7 marzo 2017