Alcatel: E’ dramma del lavoro e della disperazione

All’Alcatel è di scena il dramma del lavoro: Tre operai minacciano di darsi fuoco.

De Luca: “Pronto a dare battaglia per la difesa dei posti di lavoro insieme alle forze di maggioranza e opposizione”

De Luca e Bonavitacola all'Alcatel
De Luca e Bonavitacola all'Alcatel

BATTIPAGLIAPietro Lamboglia, Giacomo Jelpo e Umberto Speranza, sono i tre operai asserragliati nello stabilimento Alcatel Lucent di Battipaglia e che hanno minacciato di darsi fuoco, per difendere il loro posto di lavoro, la loro fabbrica, le loro speranze, il loro futuro.

Un gesto disperato che è dettato dal fatto che non si intravedono speranze circa il futuro dell’Azienda e del lavoro. Interminabili mesi di trattative non hanno portato a nulla di fatto, se non alla disperazione e alla minaccia di un gesto estremo dei tre lavoratori, nella indifferenza più totale del Governo e delle Istituzioni in generale.

La vicenda dei lavoratori e della stessa Alcatel continua a tenere banco e ad essere sempre più drammatica per le maestranze rispetto alle scelte scellerate della dirigenza di queste azienda, che mira alla chiusura degli stabilimenti, piuttosto che alla valorizzazione delle professionalità e delle competenze interne.

La società genovese Escatrol, e il salernitano Pier luigi Pastore, non ha fornito ancora, insieme alla attuale proprietà, sufficienti garanzie circa il piano industriale. Strategie e piani che i sindacati ancora attendono precisazioni. A confermare il poco convincente Piano Industriale ci pensa  Franco Tavella , che insieme agli operai presidia i cancelli dell’Alcatel, amareggiato dichiara: “Al momento non ci sono spiragli per  la risoluzione della vertenza. Piani industriali, cessione e subentro sono ancora del tutto non convincenti, poi il Governo sembra essere distratto, favorendo di fatto l’operazione“.- In effetti dal Governo si attendeva provvedimenti rispetto alla concessione di fondi per la Banda Larga, che comunque non arrivano.

Tavella Nigro Amirante
Tavella Nigro Amirante

Impegni del Governo a parte, che non sono risultati  affatto incisivi, emerge sempre più prepotentemente la volontà alla dismissione dello stabilimento Alcatel. La vera preoccupazione per l’Alcatel, è che si arrivi ad imitare vicende similari di aziende, che sono state acquistate da società che hanno come unico compito quello di portare alla “morte” l’impianto produttivo.

Le esternalizzazioni poi, tendono a svuotare le aziende, tra l’altro attive e con commesse in portafoglio, affidate a gruppi, che le svuotano di tutto, finendo per chiudere gli impianti con la scusa che non sono affatto convenienti, in quanto i mercati esteri offrono prodotti più competitivi dal punto di vista dei costi. Dello stesso avviso di Tavella è Vincenzo Ferrara (Cisl), il quale rincara la dose – “abbiamo prove e filmati delle reali intenzioni che si hanno circa la produzione“.

In giornata a dare la solidarietà ai lavoratori in presidio all’Alcatel è stato prima il Sindaco di Battipaglia Giovanni Santomauro, poi quello di Eboli Martino Melchionda e nel pomeriggio è giunto anche il Sindaco di Salerno e candidato Governatore della Campania, Vincenzo De Luca accompagnato dall’On. Fulvio Bonavitacola e dal Consigliere Provinciale Massimo Cariello, i quali si sono intrattenuti con i lavoratori all’esterno e all’interno della Fabbrica.

Vincenzo Ferrara Cisl
Vincenzo Ferrara Cisl

Vincenzo De Luca ha voluto portare la sua solidarietà ai lavoratori dell’Alcatel – “E’ necessario un intervento del Governo che si impegni a sostenere, come in un moderno paese, il fondamentale settore della ricerca tecnologica. Ma ciò che preoccupa maggiormente è l’assenza totale di un piano industriale che garantisca i livelli occupazionali oltre che il mantenimento dell’attività di ricerca e di produzione di alto livello che questo stabilimento di Battipaglia riesce a garantire”.

Inoltre De Luca si è detto – “Pronto a dare battaglia per la difesa dei posti di lavoro insieme alle forze di maggioranza e opposizione”. Poi respingendo con forza ogni tentativo di sfruttamento del precariato, si è detto pronto ad una battaglia per la soluzione della vertenza dell’Alcatel “insieme alle forze politiche di maggioranza e di opposizione, perché nella salvaguardia dei posti di lavoro non può esistere distinzione alcuna. Penso che all’impegno del Governo faccia seguito anche un intervento diretto della Regione Campania attraverso l’utilizzo dei fondi Europei”.

In effetti il vero pericolo è rappresentato da una nebulosa futura che potrebbe celarsi dietro la cessione, cioè potrebbe materializzarsi, come accade negli Stati Uniti, una così detta Dummy Company, cioè una società fittizia con il compito specifico di accompagnare, come si è detto in precedenza, alla “morte” l’Alcatel Lucent.

I dubbi sono legittimi anche perchè ci sono i precedenti e lo stabilimento di Battipaglia, che occupa circa 200 dipendenti, sarebbe il terzo a dover chiudere i battenti dopo quelli di Maddaloni e Frosinone. Una storia bruttissima che si incrocia con storie umane come quelle dei dipendenti Pietro, Giacomo e Umberto, che stanno minacciando di darsi fuoco.

Purtroppo la spietatezza delle piroette economiche, non tiene conto delle vicende umane, rispetto agli interessi non ci sono ragioni che valgono e se si è decisa una cosa non ne sarà fatta un’altra, anche perché i progetti sono scientifici nella direzione delle speculazioni, progetti che invece noi non riteniamo siano capaci di dare garanzie.

5 commenti su “Alcatel: E’ dramma del lavoro e della disperazione”

  1. SAI MASSIMO CHE ME LO SONO CHIESTO SPESSO IN QUESTI ULTIMI TEMPI FINO A CHE PUNTO L’ESASPERAZIONE DEI LAVORATORI A RISCHIO DI LICENZIAMENTO E PER GIUNTA IN UNA ETA’ IN CUI NON SONO FACILMENTE RICLLOCABILI SAREBBE STATA SOPOPORTABILE.
    PAVENTOAVO E TEMO ANCORA OGGI GESTI DISPERATI, NON SOLO SOGGETTIVI, MA COLLETTIVI .
    TEMO UNA FOLLIA DI GRUPPO.
    E’ UN ATTIMO MASSIMO, E VOLI GIU’ DA UN TETTO, DA UNA GRU, COMPI GESTI IMMEDIATAMENTE IRRIMEDIABILI. IL MONDO DEL LAVORO E’ DIVENTATO RAPIDAMENTE SPIETATO, FACENDOCI APPRODARE A UNA NUOVA BARABARIE, IN CUI LA SOLIDARIETA’ HA CESSATO DI ESISTERE, MENTRE ALTRI MONDI LAVORATIVI IRROMPONO NEI MERCATI MONDIALI CON LA FORZA DI UN LAVORARO RETRIBUITO UN DECIMO DEL NOSTRO ITALIANO ED EUROPEO E CON QUALITA’ UGUALE SE NON MIGLIORE.
    SONO MONDI LAVORATIVI IN CUI SI MESCOLANO MEDIO EVO SOCIALE E MODERNITA’ TECNOLOGICA.
    PEGGIO DI MILLE BOMBE TERMONUCELARI.

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  2. “LA CRISI E’ UN FATTORE PSICOLOGICO” AFFERMAVA POCO TEMPO ADDIETRO IL NOSTRO pres. DEL CONSIGLIO,INFATTI IL NOSTRO,AFFINCHE’ SI POSSA DARE UN SEGNALE DI SPERANZA E D OTTIMISMO,POCHI FGIORNI FA HA AQUISITO LA SUA 27 VILLA/REGGIA CON LA MODICA CIFRA DI 40 ML DI eu, NON MALE DAVVERO PER UN “PRESIDENTE OPERAIO” COSI CONTIGUO E ALLE ASPETTATIVE DEI SUOI “SIMILI”!
    DE LUCA VIVE NEL REALE, CHI NEGA L’EVIDENZA DRAMMATICA DELLE COSE E’ CORREO DELLO SCEMPPIO IN ATTO.. “Il cammino della democrazia non è un cammino facile. Per questo bisogna essere continuamente vigilanti, non rassegnarsi al peggio, ma neppure abbandonarsi ad una tranquilla fiducia nelle sorti fatalmente progressive dell’umanità… La differenza tra la mia generazione e quella dei nostri padri è che loro erano democratici ottimisti. Noi siamo, dobbiamo essere, democratici sempre in allarme”.
    Norberto Bobbio

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  3. GRAZIE SILVIO DEL BENESSERE CHE CI HAI DONATO DOPO LE TUE PROMESSE! GRAZIE DELLA CREDIBILITA’ INTERNAZIONALE, E ANCOR DI + GRAZIE DELLA MORALITA’ PUBBLICA E PRIVATA TUA E DEL TEAM DEI COLLABORATORI FIDATI! MA FREMO MAGGIORMENTE, QUANDO FRA POCO QUANDO I GIOVANI SARANNO TUTTI A SPASSO, COME LE MAESTRANZE DEGLI OPIFICI E DELLE CAMPAGNE, IL POPOLO DELLA PARTITA I.V.A. CHE ANDRA’ A CHIUDERLA A BREVE ALLA cam. comm. E GLI IMPRENDITORI CHE DIVERRANNO OSPITI FISSI DI STROZZINI,E CANCELLERIE FALLIMENTARI, IL PIANO DI RINASCITA DELL’ITALIA SARA’ ULTIMATO ERGO: ITALIA= HAITI, MA SENZA SISMI GEOLOGICI, SOLO D’ALTRA -NATURA._Essere pessimisti circa le cose del mondo e la vita in generale è un pleonasmo, ossia anticipare quello che accadrà. Ennio Flaiano-

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  4. …E’ SOLO L’INIZIO, CI SARA’ IN SPECIE AL SUD UN CLIMA DA RIVOLTA,E SI CONTINUA A NEGARE LE DIFFICOLTÀ’ ESIZIALI DELLE MASSE,DAL 2001 AD OGGI LA DESTRA HA GOVERNATO 7 ANNI, X ARRIVARE A QUESTO,IL MERIDIONE DIMENTICATO E LASCIATO IN BALIA DI UNA DERIVA CRIMINALE,ORA + SUBDOLA XKE’ FINANZIARIA ED IMPRENDITORIALE,COSA CI ASPETTERÀ’ A BREVE? L’ARMAGGEDDON DELLE SCRITTURE:SEMBRA DISFATTISMO RETORICA, MA OGGI ANKE QUELLO CHE POCO FA ERA FANTASCIENZA SOCIOLOGICA, DIVENTA TETRO PRESENTE.

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  5. i rappresentanti locali della pdl dove sono? da cena con Mauro, Mara ed Edmondo? Un silenzio assordante, e perciò deprimente! SOLO PAROLE, PROMESSE DA “ANIME BELLE”, MA TRA LA GENTE ED IL PALAZZO ALLOCA UN ABISSO! SVEGLIAMOCI, E NEI PROSSIMI TEMPI MANDIAMOLI X DAVVERO A LAVORARE.

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