Dopo l’aumento delle polemiche e delle proteste per l’accesso agli uffici comunali, interviene il vicesindaco Tozzi.
Attivato da lunedì il nuovo regolamento con l’introduzione dei pass per l’accesso agli uffici comunali. Un sistema che favorisce un maggior controllo o è uno sbarramento? Una barriera o un filtro che complica la vita ai cittadini e li allontana dal Palazzo? Per Coscia sono “disagi totali“.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – E attivo da lunedì il nuovo regolamento per l’accesso agli uffici comunali. Sul nuovo sistema che coinvolge i cittadini che devono accedere alla struttura pubblica è intervenuto il vicesindaco Ugo Tozzi.
«Un Comune aperto al popolo non vuol dire un municipio senza regole. Non capiamo gli attacchi degli ultimi giorni per un regolamento che è alla base di tutte le buone amministrazioni comunali, provinciali e regionali – dice il vicesindaco con delega alla sicurezza Ugo Tozzi -. Regolamentare gli ingressi non vuol dire chiudere le porte ai cittadini, significa semplicemente regolarne il flusso e l’affluenza. Vorrei, inoltre, rassicurare i cittadini sui costi come erroneamente riportato. Nessun costo aggiuntivo, ci sarà certamente maggiore ordine e ci sarà di certo una celerità diversa una volta che il sistema sarà entrato a regime.
E un principio legato alla trasparenza quello di far rispettare le regole. – prosegue Tozzi – Nulla di fatto cambia ed è proprio un accesso regolato a permettere il rispetto profondo dei cittadini prima e delle istituzioni poi. Indirizzare agli uffici, dare indicazioni e monitorare gli ingressi e le uscite serve proprio ad evitare spiacevoli episodi che purtroppo negli ultimi mesi sono accaduti. Era nel nostro programma elettorale mio e della sindaca Cecilia Francese, – conclude il vicesindaco Ugo Tozzi – ed è stato ampiamente condiviso dai cittadini. Questa amministrazione punta al rispetto delle regole e al principio di trasparenza».
Le nuove regole per l’accesso del pubblico agli uffici, per tanti e per Giovanni Coscia, che ci ha inviato delle sue riflessioni, sono “disagi totali“. «Definirli disagi è forse poca cosa. – per Coscia – Le nuove regole comunali, che hanno dettato e regolamentato l’ingresso agli uffici da parte del pubblico, si è rivelato forse, un imbarazzo per quanto è accaduto. La nuova regolamentazione di accesso, infatti, prevista nei giorni di Lunedì e Giovedì, dalle ore 09.00 alle ore 12.00 e nelle ore pomeridiane dalle are 16.00 alle ore 18.00, più che creare disagi, ha creato panico e sconforto tra gli utenti.
Le centinaia di persone che affollano il comune, ovvero il singolo cittadino, – secondo Coscia – hanno cozzato contro una regola che è avvilente e sconcertante, per come è stata messa in piedi in un solo batter d’occhio. Si nota in questa regolamentazione, l’approssimazione a tutto o forse quasi. I cittadini infatti, nell’accedere al pubblico, devono esibire documento di riconoscimento all’usciere del comune, e dopo aver firmato un documento di avvenuto deposito, lasciano la documentazione di identità, all’impiegato che ha provveduto al riconoscimento. L’usciere quindi, è divenuto custode dei documenti di identità. E tante le persone che hanno “ubidito” a questa nuova regola. Ma quello che meno ti aspetti, te lo trovi dinanzi senza batter ciglio. Sta di fatto che le stesse decine e decine di persone, che hanno avuto accesso agli uffici, dovevano esibire giocoforza, il documento di identità.
Dove era il documento di identità? Già, era nelle mani dell’usciere che poco prima lo aveva ritirato per consentire l’accesso agli uffici stessi. Giù, folle la protesta con l’imbarazzo di buona parte di alcuni consiglieri comunali, non solo di maggioranza, e di qualche assessore che hanno dovuto assistere attonito al “decreto salva uffici dall’invasione” da parte del pubblico. Una regola che ha creato un CAOS COSMICO, senza però ordine alcuno, e al contrario delle teorie delle leggi di fisica.
A questo punto è successo che i molti utenti sono ritornati indietro dal messo comunale per farsi restituire il documento. Ma la regola prevedeva che la consegna era subordinata alla uscita dall’ente da parte dei cittadini. Ed allora il buon senso degli impiegati, ha risolto l’annoso disastro. Gli stessi, infatti, – conclude Giovanni Coscia – hanno fatto l’andi-rivieni dal messo comunale, per il riconoscimento attraverso i documenti di identità. Immediatamente è stata cambiata la regola, se così la si può definire, tanto da consentire l’ingresso ad alcuni uffici, senza rilasciare il documento di identità in “fureria”. Disastri politici battipagliesi. E non finisce qui……………continua.»
Battipaglia, 2 marzo 2017