Sequestro Hotel Helios di Paestum: Clima elettorale o “qualcuno” è interessato? Guerra tra chi sta dentro o fuori le Mura di Paestum?
Intanto si prevede una dura battaglia legale e la messa in mora per i tanti danni provocati. Vitolo: “Costituiró una SPA di extralusso da 3 milioni e mezzo di euro“. Contini (Consorzio Bonifica Paestum): “Non avevamo bisogno di alcuna autorizzazione dalla Soprintendenza, si tratta di condotte preesistenti e già riparate in passato”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
PAESTUM – Dopo che gli Agenti della Polizia municipale di Capaccio-Paestum, coordinati dal Cap. Natale Carotenuto, hanno sequestrato un cantiere in via Nettuno nell’area di pertinenza e di proprietà dell’Hotel Helios, nei pressi della Cinta Muraria del sito archeologico di Paestum e con precisione, nelle vicinanze del Ristorante Hotel Nettuno a sua volta all’interno della cinta muraria dello complesso arheologico, ricadente in una area sottoposta a vincoli, nella quale è stato realizzato uno sbancamento, per i quali i Vigili ritengono siano privi delle necessarie autorizzazioni, si apre una lunga vicenda che già si profila non lasci nulla di intentato.
Un sequestro che è destinanto a fare scalpore, anche perchè va ad irrompere nella campagna elettorale che si è già presentata molto dura e con scontri cruenti tra Franco Sica, Franco Palumbo e Francesco Petraglia, tutti interessati a battere il Sindaco Uscente Italo Voza. Di qui la domanda delle domande: Il sequestro del Cantiere dell’Hotel Helios ha a che fare con le prossime elezioni amministrative o semmai è il frutto di piccole e non tanto piccole “gelosie” per una ipotetica “invasione di campo” rappresentata dalla possibile riapertura di quella struttura, che come lo stesso Vitolo ha dichiarato ad una TV locale, vorrebbe realizzare “….una SPA di extralusso da 3 milioni e mezzo di euro“; possa essere veramente dirompente?
A seguito del blitz dei caschi bianchi di Capaccio-Paestum è stato denunciato l’imprenditore battipagliese Carlo Alberto Vitolo, titolare della società proprietaria dell’ex Hotel Helios per: “violazioni urbanistico ambientali, distruzione e depauperamento delle bellezze naturali“; I lavori per i quali poi è scattato il sequestro del cantiere, consistevano nella realizzazione di uno scavo nel piazzale di ingresso della struttura alberghiera, un scavo in lunghezza adiacente il perimetro del marciapiede che costeggia via Nettuno.
Di quì la titolazione dirompente della stampa, del Web e delle TV locali: «”Maxi sbancamento abusivo” presso l’ex Hotel Helios nell’area archeologica di Paestum»; a seguito delle quali il noto imprenditore e costruttore battipagliese Carlo Vitolo, legale rappresentante della Helios srl di Napoli, società proprietaria della struttura ricettiva, ha annunciato una durissima battaglia legale a tutela dei propri interessi, della sua immagine e soprattutto delle sue consolidate attività imprenditoriali, e attraverso i suoi avvocati, ha inoltrato un articolato-dossier alla Procura della Repubblica di Salerno, alla Soprintendenza Archeologica della Campania, al Parco Archeologico di Paestum, al Comune di Capaccio Paestum e al Consorzio Bonifica di Paestum, e ha impugnato il verbale di sequestro della Polizia Municipale, prevedendo, per l’azione che egli ritiene impropria e lesiva dell’immagine e dei legittimi interessi imprenditoriali della sua Azienda, la costituzione in mora per i danni subiti.
«Il sequestro è illegittimo, – Spiega un agguerrito Carlo Vitolo dai microfoni di Stile Tv, una televisione locale, che ha ritenuto di intervistarlo – a scavare è stato il Consorzio Bonifica di Paestum per riparare un’importante conduttura dell’acqua, che si è rotta per ben tre volte allagando i saloni dell’Hotel – aggiunge Vitolo indicando con estrema precisione la sua estraneità ai fatti contestatigli – sul posto, infatti, vi erano l’ing. Guido Contini, il geom. Giuseppe Guarino, operai ed escavatori dell’ente consortile per eseguire il lavoro, coadiuvati da due mezzi meccanici e manovratori messi da me a disposizione per agevolare le operazioni a causa delle intemperie”.
Vitolo, al dossier inviato alle autorità istituzionali di cui innanzi, infatti, ha aggiunto oltre ad una corposa documentazione fotografica, allegata anche alla richiesta protocollata al Consorzio pestano, con la quale la Helios srl richiedeva la riparazione della tubazione accollandosi finanche tutte le spese, come quantificate dal Capo Settore Manutenzione, il geom. Guarino, in complessivi 2.489 euro.
Alle premesse che sono a meglio spiegare le sue ragioni, l’Imprenditore Vitolo spiega ed evidenzia determinate anomalie che sono avvenute nel corso del Blitz circa la natura, la titolarità e la esecuzione di detti lavori in capo a chi fossero: «Perché i vigili urbani non hanno proceduto all’identificazione delle persone presenti sul posto al momento del sequestro, né si sono accertati preventivamente di chi stesse realmente eseguendo gli scavi, perseguendo direttamente solo la Helios?”.
Alla domanda che l’intervistatore di Stile TV pone all’Imprenditore battipagliese, circa la vicenda delle due ordinanze di abbattimento che pendono sulla struttura alberghiera, sita in Via Nettuno, nel merito Vitolo non si scompone e coglie l’occasione anche di precisare taluni passaggi amministrativi e burocratici che in ogni caso non inficiano la stragrande maggioranza della struttura alberghiera, e che comunque ritiene si debbano risolvere con una diversa articolazione dei volumi, nel rispetto delle leggi e dell’ambiente: «Quando ho rilevato l’Helios sapevo di queste ordinanze, che riguardano solo residence e piscina, se ne stanno occupando i miei avvocati. Le dirò, però, – aggiunge Vitolo – che noi siamo certi che quel numero di camere in più ci spetta: dovremo abbattere quelle e rifarle in altro modo, magari alzando un piano in più? Nessun problema. – prosegue – Di sicuro, l’intera struttura principale è assolutamente regolare e vi realizzeremo un Centro Benessere con una spa extralusso. Il progetto definitivo è quasi pronto. – annuncia ancora Vitolo – Le dirò di più: ci costerà circa 3 milioni e mezzo di euro, ne parlerà tutta Italia e vi faremo venire turisti facoltosi da tutto il mondo. – e di qui una stoccata al clima velenoso che attraversa la Città di Capaccio-Paestum in piena campagna elettorale, ma anche una “velenosa” ma agguerrita risposta a quel “qualcuno” che evidentemente Carlo Vitolo immagina – Chissà, forse è questo che dà fastidio a qualcuno? Eppure – conclude Carlo Vitolo che è anche proprietario del noto Hotel ‘San Luca’ di Battipaglia, ed è leader nella “Banquettistica” oltra ad essere interessato come costruttore ed imprenditore in diverse iniziative in Provincia, in Campania e all’estero – dovrebbero ringraziarmi… perché verrà tanta di quella gente, che le camere di cui disporremo comunque non ci basteranno, e qualche bell’hotel o ristorante della zona ci sarà grato quando manderemo loro i nostri clienti». Dichiarazioni che oggettivamente fanno riflettere e che rafforzano quel dubbio che ha inserito nell’azione l’Imprenditore battipagliese: Potrebbe essere un avvertimento o è solo una “svista” e una azione che mirava si al controllo del territorio, giusta ma condotta male? E’ possibile che il caso si colleghi a risvolti politici legati alla campagna elettorale in corso? E se sono vere quel “qualcuno” a cui fa riferimento Vitolo a chi è legato e a cosa mirava, di chi fa gli interessi? E quel “bell’Hotel” della zona è una affermazione generica o Vitolo l’avrebbe ben individuato?
Si spera che a queste domande si possa rispondere semplicemente che c’è stato un “errore“, cosa che si può anche prevedere, tenendo conto che a confermare che gli scavi sono stati svolti dal Consorzio è stato proprio l’ing. Guido Contini, che sempre ai microfoni di StileTV ha spiegato: “Nel cantiere c’erano i nostri operai che scavavano, coadiuvati da mezzi e manovalanze messe a disposizione, dal privato, per accelerare le operazioni a causa del maltempo, mettendoci in condizione di dover scomputare, poi, i costi di tale ‘aiuto’ da quelli, preventivamente quantificati, a carico della società Helios. Non avevamo bisogno di alcuna autorizzazione dalla Soprintendenza poiché non si tratta di scavi ex novo ma di condotte preesistenti e già riparate in passato: in ogni caso, ora ne abbiamo richiesta comunque una ad hoc per poter riprendere subito lo scavo, previo dissequestro del cantiere, visto che la conduttura serve tutta la contrada Torre di Mare ed è urgente sostituirla».
Intanto si prevede una dura battaglia legale e come ha annunciato Vitolo, la messa in mora per i tanti danni provocati. Una battaglia che a giudicare dagli indirizzi a cui è stato inviato il “corposo dossier“, non finirà bene per quel qualcuno in generale o per “qualcuno” in particolare.
Paestum, 28 febbraio 2017