Ancora un altro caso di buona sanità all’Ospedale di Eboli, curato con successo un ammalato grave di Meningite Pneumococcica.
L’ammalato arrivato al Pronto Soccorso in gravi condizioni con sospetta diagnostico di meningite, sottoposto a rachicentesi e diagnosticata la meningite pneumococcica, veniva ricoverato in isolamento, nel Reparto di Malattie Infettive e trattato secondo i protocolli terapeutici del caso.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Ancora una volta nell’Ospedale di Eboli guidato dal Direttore Sanitario Mario Minervini, un caso di buona sanità. Nell’Unità Operativa di Malattie lnfettive, diretto dal dott. Giuseppe Bamonte, è stato trattato con successo un altro ammalato di meningite pneumococcica. ll paziente, arrivato all’attenzione del Pronto Soccorso in gravi condizioni e con sospetto diagnostico di meningite, sottoposto immediatamente a rachicentesi dall’anestesista dr Fabio Barra, è stata fatta diagnosi di meningite pneumococcica per cui veniva ricoverato, in isolamento, Nell’Unità Operativa di Malattie lnfettive, e trattato secondo i protocolli terapeutici del caso.
Sottoposto a continua osservazione e monitoraggio delle funzioni vitali, in seguito è stato trasferito in Rianimazione per gravi complicanze polmonari e, dai colleghi anestesisti, trattato brillantemente con la risoluzione delle stesse complicanze e comunque sempre monitorato dai medici infettivologi per la meningite. Ritrasferito nella U.O. delle Malattie Infettive, dopo circa un mese è stato dimesso, con grande soddisfazione dei medici ed in buone condizioni.
Sempre nel reparto di Malattie Infettive, solo poche settimane fa, sono stati ricoverati due immigrati del Mali, cui in seguito ad accertamenti specifici,per la prima volta in ltalia, è stata fatta diagnosi di Bilarziosi ed in seguito, dimessi con terapia mirata. Questa nuova brillante diagnosi ha dato ulteriore prestigio al P.O. di Eboli.
Nel Reparto di Malattie lnfettive, al piano inferiore, vi sono due camere a pressione negativa dotate di tutti i presidi sanitari, con singola porta a comando elettronico e sorveglianza a circuito interno di videocamere, che consentono ricoveri ai malati necessitanti di alto isolamento, collegate al piano superiore da specifico ascensore. Le Malattie lnfettive del P.O. di Eboli, già dirette negli anni scorsi dai dottori Antonio (Bebè) De Maio, Diodato Di Palma e Michele Fiore, hanno creato e trasmesso scuola di eccellenti professionalità mediche ed infermieristiche che assicurano buona assistenza ai malati in fase di ricovero.
Questo accade normalmente nell’Ospedale di Eboli Maria SS Addolorata di Eboli e nei vari reparti che lo compongono, accade quotidianamente alla Unità Operativa Complessa di Cardiologia – UTIC Emodinamica, A quella di Nefrologia e Dialisi, all’Oculistica, alla Radiologia, unità operativa complessa di Endoscopia Digestiva Chirurgica, all’Anatomia Patologica, al divisione Maxillo facciale, e a tutti gli altri.
E pensare che qualche buontempone ha lavorato fino a tentare di chiuderlo, ma riuscendo bene a ridimensionarlo e a farlo lavorare al limite del possibile, avendo poco personale medico e paramedico, investendo niente sulla tecnologia e macchinari complessi e riducendo drammaticamente i posti letto, oltre a ad accorpare chiudere e trasferire reparti, il tutto, nel miraggio di realizzare l’Ospedale Unico della Valle del Sele che mai e poi mai sarà realizzato, specie se si sono spesi mediamente 70 milioni di euro di ALPI all’anno.
Eboli, 24 febbraio 2017
Credo opportuno precisare che le DUE CAMERE A PRESSIONE NEGATIVA, realizzate presso la S.C. di Malattie Infettive di Eboli, si sono costruite grazie ad un progetto REGIONALE da me elaborato ed approvato dall’ex. Assessore Regionale alla Sanità prof. Montemarano ( Giunta Bassolino). Il progetto era un network per Patologie Infettive per la Regione Campania che prevedeva un HUB presso l’Ospedale Cotugno di Napoli e NOVE spoke, nei NOVE reparti di Malattie Infettive degli Ospedali della Campania. Individuai e proposi Eboli, come spoke sperimentale e l’Assessore Montemarano condivise e mi inviò ( all’epoca ero un tecnico consulente del Cotugno) insieme al dr. A.Giordano ( all’epoca D.G. dell’AORN Cotugno) all’Università di Marsiglia in Francia, per illustrare il progetto (UNICO NEL MEDITERRANEO) nel Salone della Legione Straniera che venne presentato con grande successo. La prima trance di finanziamento regionale prevedeva la costruzione ad Eboli delle due camere a pressione negativa ed il LABORATORIO AD ALTO ISOLAMENTO ( sempre a pressione negativa) denominato PCL3 in Biologia Molecolare. Con la collaborazione dell’ing. Emilio Trani dell’ASL di SA,elaborai il progetto simile ai laboratori dell’Ospedale SACCO di Milano ( da me visitati)e fui nominato Presidente della Commissione Tecnica ed oggi il P.O. di Eboli vanta queste due strutture UNICHE NEL MERIDIONE D’ITALIA, che hanno consentito la sopravvivenza delle Malattie Infettive ad Eboli. Con lo stesso finanziamento è stato possibile realizzare l’HUB al Cotugno ( che già aveva le due camere di degenza a pressione negativa)con un GRANDISSIMO LABORATORIO con annessa la sezione ad altissimo isolamento PCL3 ( Phisical Containement Level 3)realizzato su due piani ( terzo e quarto) dell’P.O. napoletano. Ho lavorato alla progettazione tecnica ( con l’ing. Daniele Lodato ed il D.S. dr. C.Maiorino) dell’HUB napoletano che oggi è REALIZZATO E FUNZIONANTE. Purtroppo il progetto si è bloccato , il network ( la rete) dei 9 spoke, ha visto solo la luce delle strutture al Cotugno ed a Eboli. Ma questo ha consentito che in tutti i successivi provvedimenti regionali di organizzazione dei PP.OO., la struttura di Malattie Infettive di Medicina dei Popoli Migranti ed Oncodermovenerologia ebolitana NON E’ PIU’ IN DISCUSSIONE ed oggi gli infettivologi ebolitani hanno la FORTUNA di avvalersi sia delle DUE CAMERE A PRESSIONE NEGATIVA ma anche di poter ottenere indagini di Biologia Molecolare su patogeni classificati di III gruppo tali da dover essere studiati in ambiente isolato tipo PCL3. Tanto dovevo per corretta informazione visto che spesso prevale una memor8ia corta….
QUESTO DIMOSTRA LA BONTA’ DELLA FIACCOLATA,UNA PROVA PROVATA!
consiglierei di leggere a chi si interessa di sanità delle nostre zone:
1.DCA n° 33 del 17 maggio 2016
2-DCA n° 1 del 11 gennaio 2017
3-DCA n° 7 del 7 dell’8 febbraio 2017
per capire che cosa “si muove” “oltre le chiacchiere”……
Ricordo che “l’informazione ….è potere”…..”l’ignoranza non giustifica gli errori”…
Ci sta gente che x livore personale rema contro…si godino il riposo e lascino lavorare chi ha voglia e capacità.
Gli ex della politica e del nostro ospedale oggi in pensione…..affondano tutto quel che toccano.
Buona vita ma lontani dalla vita civica.
Sono daccordo con il dott. Lioi, non è merito degli attuali che ad Eboli ci sono tali strutture; anzi sono stati gli attuali che hanno portato al depauperamento di attrezzature e suppellettili a favore di altri reparti. Anche sulle capacità di alcuni medici e sulla bontà delle terapia (anche nello specifico caso) avrei da ridire.
Meditate Gente, meditate