Il Comune di Scafati sciolto per camorra. L’ex consigliere Matrone: “Brutta pagina di storia per la città. Ora si riparta da zero“.
A dicembre scorso il sindaco Aliberti su richiesta di arresto del Tribunale del Riesame per voto di scambio politico mafioso, si era dimesso e Palazzo Mayer era retto dal Commissario Prefettizio Saladino. Si attende il Commissario srraordinario ministeriale. Sperando si diano risposte veloci e certe non come per Battipaglia, Pagani, o il caso Vassallo.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SCAFATI – “Scafati ha subito l’onta del secondo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni camorristiche dopo il primo negli anni Novanta. Si tratta di una pagina tremenda, di cui deve ritenersi responsabile l’intera classe politica cittadina“. Si legge in una nota dell’ex Consigliere comunale Angelo Matrone, a commento del provvedimento del Consiglio dei Ministri, che nella mattinata di ieri ha deciso di sciogliere, su proposta del Ministro degli interni Marco Minniti, il Consiglio Comunale del Comune di Scafati per infiltrazioni camorristiche.
“Che quanto successo oggi ci sia da lezione per i prossimi anni. – aggiunge Matrone – Abbiamo regalato alla comunità una delle più brutte pagine di storia. Adesso si riparta da zero, dando vita anche a una rivoluzione interna in Municipio. Appalti, incarichi e società partecipata vanno analizzata sulla scorta di quanto deciso oggi.
Abbiamo vissuto otto anni difficili e tremendi, – conclude Angelo Matrone – che adesso paghiamo inesorabilmente. Inutile parlare di elezioni o alleanze, visto che si andrà a votare almeno tra due anni. Scafati ha perso la faccia. Il merito va a chi l’ha governata fino a dicembre. Qui non si tratta di essere oppositori feroci. Voglio vedere chi ha il coraggio di definire il Governo Gentiloni nemico dell’ultima maggioranza che abbiamo avuto in città”. “Ora – conclude Matrone – bisogna avviare un dialogo per la costituzione di un centrodestra scevro da condizionamenti dei partiti, che abbia come unico obiettivo il bene della città con un reale cambiamento di metodo. La prossima amministrazione, da chiunque sarà composta, dovrà garantire il blocco del malaffare, il rispetto della legalità e della trasparenza delle procedure amministrative. Non si può fomentare ulteriori divisioni e odio. Il punto fondamentale oggi è di ricostruire Scafati, liberarci da risentimenti decennali, puntare insieme sull’immagine della nostra bellissima città. La politica è servizio per il bene comune. Quindi è una passione e deve essere fatta il più possibile in modo spontaneo. Gli uomini di buona volontà sostengano l’azione della Commissione ministeriale in questi due anni difficilissimi che ci aspettano”.
Si attende ora l’arrivo della commissione straordinaria, che dovrà gestire il comune dai 18 ai 24 mesi. Si ricorderá che lo scorso dicembre il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti si è dimesso in seguito a una richiesta di arresto formulata dal Tribunale del Riesame per voto di scambio politico mafioso con gli uomini del clan Loreto Ridosso. Da allora a reggere le sorti di Palazzo Mayer per la ordinaria amministrazione, c’è il commissario prefettizio Vittorio Saladino.
Altro che “onta” e “brutta pagina di storia” come dice l’ex Consigliere Comunale Matrone. Altro che “pagine” questo sembra essere un libro che non finisce mai con un finale che si preannuncia sempre come un nulla di fatto. Purtroppi, peró, la storia della nostra Regione dice altro, e dice che é tormentata dalla Camorra o dalle Camorre, che di fatto gestiscono una fetta abbastanza importante dell’economia “legalmente” o illegalmente esercitata, costituisce di contro un freno allo sviluppo delle nostre terre e non ci consente di tenere il passo con il resto del Paese. Tutte le volte che viviamo situazioni come quella che si presenta oggi a Scafati ci sembra di ripercorrere la stessa strada, una strada che ci conduce in un vicolo cieco.
Oggi Scafati, ieri Battipaglia e prima ancora Pagani e come per il caso Vassallo, si è partiti con ridondanza e si è poi finiti….. senza nemmeno sapere le percentuali di implicazioni inizialmente rilevate, facendo in tutti i casi un grandissimo favore alla Camorra, e non perché si è trovato poco o niente ma per trasmettere nell’immaginario collettivo il messaggio sbagliato che la Camorra non c’è.
Invece la Camorra c’è e come e opera in tutti i settori dell’economia, si serve della manovalanza per il lavoro sporco e si serve dei colletti bianchi per i lavori “di fino” con l’aiuto di politici, amministratori, funzionari infedeli e una serie di persone che costituiscono la catena, che irretisce ogni cosa e rende difficile alle persone oneste e per bene di lavorare e confrontarsi nella legge con quel mondo che loro hanno “viziato”.
POLITICAdeMENTE, intanto, poichè si sente schierato dalla parte della LEGALITÁ, quella vera, quella che vuole che la Legge prevalga sul malaffare e la delinquenza usando mezzi giusti e appunto LEGALI, per difendere i cittadini, lo Stato e la democrazia, intanto da questo momento non pubblicherá nulla rispetto al “caso Scafati“, al Sindaco Aliberti e a qualsivoglia altre persone riconducibili a questo filone di indagini, così come ha fatto per Pagani, Battipaglia e Pollica (e Gambino, Santomauro, Vassallo), nel rispetto delle persone implicate, degli inquirenti e dei requirenti, sperando si concludano in fretta senza lasciare ombre e dubbi al solo scopo di far emergere la veritá, per evitare di fare oggi ancora delle domande scomode volte a sapere: Chi ha ucciso Vassallo e perché? Quali sono i Gruppi criminali e quali sono le persone coinvolte e quali gli affari che hanno determinato lo scioglimento del comune di Battipaglia? Le stesse domande si potrebbero formulare per Pagani e si spera domani non si ripetano gli interrogativi anche per Scafati. ….e la Camorra? Tantedomande non se le fa: Festeggia.
Scafati, 29 gennaio 2017