FDI provinciale nella bufera sfratta Cuozzo e il Capogruppo regionale Gambino chiede la “testa” del Segreterio regionale Iannone.
Gambino all’attacco di Iannone: “Un Partito incrinato dai guasti di una gestione istituzionale e politica dell’Amministrazione Provinciale Iannone e da un’inadeguata gestione, finanche dei rapporti umani, ascrivibile solo ed esclusivamente alla Segreteria Regionale“.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – É bufera nel Partito della Meloni in provincia di Salerno. La scure Politica come sostiene Gambino ” indotta” è caduta sulla testa del presidente provinciale Michele Cuozzo, che d’imperio, è stato spodestato e sostituito da una “terna commissariale“. Una ritorsione che probabilmente è legata alle ultime vicende delle elezioni provinciali. Decisione che fa andare su tutte le furie Alberico Gambino, che ha individuato nella “regia” del Segretari regionale FdI Antonio Iannone, il “mandante” politico dell’operazione, che infligge un ulteriore colpo ad un Partito residuale, che al momento ha come riferimento attivo proprio Gambino e neanche a dirlo Cuozzo, i quali nonostante le macerie politiche lasciate dall’ex Presidente della Provincia di Salerno Iannone hanno tenuto risalendo la china.
«Considero un grave errore politico ed umano – si lnell in una nota politica del Capogruppo brevi in al e deldei Fratelli d’Italia Alberico Gambino – aver proceduto alla sostituzione coatta del Presidente Provinciale di FDI Michele Cuozzo che, da solo, si è fatto carico, in questi ultimi due anni, di portare avanti il tentativo di mantenere in vita un radicamento del partito sul territorio provinciale, fortemente incrinato dai guasti prodotti, in primis, da una gestione istituzionale e politica dell’Amministrazione Provinciale a guida Antonio Iannone e, poi, da un’inadeguata gestione, finanche dei rapporti umani, del partito ascrivibile solo ed esclusivamente alla Segreteria Regionale.
All’Avv. Cuozzo, – prosegue Gambino – che ha il mio incondizionato sostegno umano, politico ed istituzionale, va iscritto il merito di aver lavorato, da solo, per la costruzione di una lista forte alle recenti elezioni provinciali, per la raccolta delle firme indispensabili per la presentazione di essa e per aver creato le condizioni per l’elezione di due consiglieri provinciali mentre invece, e di contro, la segreteria regionale lavorava non solo per non presentare la lista ma anche, e subdolamente, per impedire candidature che potessero elettoralmente ostacolare sue scelte e preferenze.
Sono fermamente convinto – aggiunge il capogruppo regionale FdI – che l’unità sostanziale di FDI, in Provincia di Salerno e nell’intera Regione Campania, si può concretizzare solo rimuovendo dall’incarico il Segretario Regionale, la cui inadeguatezza è sotto gli occhi di tutti ed è dimostrata dai risultati elettorali disastrosi conseguiti a Salerno città, dal non aver presentato la lista alle elezioni della Città Metropolitana di Napoli e degli altri enti di area vasta. Essa, infatti, è da tempo oggetto di discussioni e dibattiti che solo lo spirito di appartenenza, il senso di responsabilità e la stima nei confronti del leader Edmondo Cirielli hanno tenuto celato fino ad oggi.
A quanti, me in primis, ritengono “errata e dannosa” la decisione della segreteria Nazionale – aggiunge ancora Gambino non condividendobaffattonil commissariamento di Cuozzo – non resta che prendere atto di essa ed avviare direttamente, sul territorio, come iscritti, la costruzione di quella forza e di quella ragione capaci di rinnovare profondamente il partito che, in provincia di Salerno, ha incomprensibilmente preferito rinchiudersi in un FORTINO, incurante della desertificazione che lo circonda e che non è certamente foriera di un florido sviluppo, obiettivo che, da iscritto e militante, continuo a perseguire anche sacrificando, se necessario, legittime, compiute e chiare aspirazioni politiche fondate sempre e solo sul “consenso elettorale” e non su “nomine indotte”.
Nell’augurare buon lavoro alla nominata triade commissariale, – conclude il Consigliere regionale Alberico Gambino – che è attesa da un compito gravoso e difficile in un clima ulteriormente turbato da una “decisione incomprensibile e chiaramente indotta”, faccio appello ai tanti iscritti e simpatizzanti, a partire da Michele Cuozzo che è stato e rimarrà mio punto di riferimento politico ed umano, affinchè abbandonino propositi dettati dallo sconforto e dalla sfiducia e rivolgano il proprio impegno, insieme e con caparbietà, alla costruzione di una prospettiva di partito rinnovato ed alternativo all’attuale segreteria regionale, essendo consapevoli che, paradossalmente, da oggi, inizia una nuova alba dagli esiti incerti ma che vale la pena vivere sul campo e nel partito».
Una resa di conti che peggiora lo stato di un Partito che nel momento in cui ha lasciato il potere si è rovinosamente decimato, evidenziando come la sua classe dirigente fosse inadeguata rispetto ai vari livelli istituzionali ricoperti, implosa clamorosamente all’indomani del suo allontanamento dal potere.
Le accuse di Gambino sono gravi e lasciano senza mezzi termini intendere che la Segreteria Regionale guidata da Iannone sia responsabile di “frenate” che avevano, evidentemente l’obiettivo di “non presentare la lista ma anche, e subdolamente, per impedire candidature che potessero elettoralmente ostacolare sue scelte e preferenze.” Accuse però che significano anche una divaricazione politica all’interno di FdI. Divaricazione che vede: da una parte Gambino, il suo elettorato, e i suoi riferimenti politici; dall’altra Iannone con tutte le batoste elettorali che ha collezionato, non ultima quella delle elezioni comunali di Salerno; batosta che fa dire ai suoi detrattori che in qualsiasi competizione ve letto tali si presenti, anche se si dovesse presentare solo la sua lista riuscirebbe a perdere comunque.
Ma la divaricazione potrebbe anche avere altri epiloghi come un possibile allontanamento di Gambino da FdI, specie se la “decapitazione” di Cuozzo sia stata in qualche modo avallata anche da Cirielli. Scenari in movimento? Vedremo nei prossimi giorni.
Salerno, 21 gennaio 2017