Fratelli d’Italia con il suo Presidente provinciale Cuozzo risponde alle dichiarazioni di Landolfi (PD) che si augura una maggioranza assoluta.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – «Le affermazioni di Nicola Landolfi, in merito alla Provincia di Salerno, – si legge in una nota politica di Michele Cuozzo, Presidente provinciale Fratelli d’Italia – sono sconcertanti; sara’ il freddo glaciale di queste ore. Che la gestione Canfora sia stata un disastro, è noto all’intera nazione Italiana in ragione degli indicatori economici, pubblicati da autorevoli quotidiani nazionali, che vedono la Provincia di Salerno, in due anni, precipitare agli ultimi posti per la qualità della vita.
La gestione Conforta – prosegue Cuozzo – sarà si ricordata, ma per le sconfitte davanti al TAR in ragione dei tentativi di occupare poltrone (per esempio ASI con risvolti di natura penali di questi giorni), per i bilanci di previsione approvati a fine anno, per le strade dissestate e l’inerzia dell’Ente, per la mancanza di programmazione relativamente ai suoi dipendenti e per gli altri innumerevoli fallimenti evidenti a tutti.
Canfora – ricorda Cuozzo – ha ereditato dalla precedente gestione circa 50 milioni di euro, solo grazie a questa somma ha potuto evitare il dissesto, ma non il disastro. E’ davvero singolare, chi qualche giorno fa si batteva per cancellare le Provincie oggi vuole avere la maggioranza assoluta dei consiglieri provinciali per il controllo dell’Ente, mettendo all’angolo i compagni di viaggio.
Ci saranno altre battute, forse poco goliardiche, – conclude il Presidente provinciale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale Michele Cuozzo – che entreranno (grazie a questo strano metodo elettorale) a gamba tesa in queste elezioni provinciali, ma non cambierà il giudizio dei cittadini salernitani per i quali la gestione Canfora sarà sempre e comunque un disastro».
Ma cosa aveva dichiarato il Segretario provinciale del Partito Democratico Nicola Landolfi, da suscitare la reazione di Cuozzo? Landolfi in effetti ha dato una sua personale e quanto mai stravagante interpetrazione del voto immaginando uno scenario che, a suo giudizio, vedesse prevalere il PD per modo da governare in assoluta solitudine ma anche in assoluta responsabilità –
“Dobbiamo avere rispetto – afferma Landolfi – alle elezioni provinciali dell’8 gennaio un approccio equilibrato. Innanzitutto perché si tratta di un appuntamento che giunge in una fase di profonda transizione per l’ente provincia e, poi, perché l’amministrazione uscente si è trovata a gestire una fase di pre-dissesto che soltanto grazie al senso di responsabilità del presidente Canfora non è stata un’immediata dichiarazione di bancarotta.
Alle spalle ci sono le macerie politiche delle precedenti amministrazioni targate Fratelli d’Italia e Forza Italia. – ha proseguito Landolfi – Anni nei quali non si è governato per risultati, ma soltanto per una semplice smania di gestire il potere e occupare posizioni. Sono stati gli anni folkloristici del principato. L’eredità continua quindi a essere pesante e la trasformazione della provincia in ente di secondo livello non ci aiuta né sul piano democratico, cioè per la selezione degli eletti, né per le concrete capacità di governo e di gestione dell’ente stesso.
Mi auguro – concludeva la sua dichiarazione Nicola Landolfi – che il Partito Democratico abbia la maggioranza assoluta dell’assise provinciale in modo da poter governare in assoluta autonomia rispetto alle altre forze, ma sempre in modo collegiale con tutti e 158 i comuni della provincia di Salerno“.
Non ha tutti i torti Landolfi rispetto ai fallimenti e la cattiva gestione delle presidenze Antonio Iannone e la precedente di Edmondo Cirielli, ma quella del presidente uscente Canfora non sembra abbia brillato. E se i primi due hanno lasciato una provincia completamente abbandonata, sul piano dei trasporti e della viabilitá, rispetto ai rifiuti e all’ambiente, Sanità e scuola, lavori pubblici ed investimenti, Canfora non ha fatto altro che continuare l’opera disastrosa iniziata dai due suoi predecessori.
Resta altrettanto grave se, come dice Cuozzo, le gestioni Cirielli-Iannone ha lasciato 50milioni in dote a Canfora. Grave, gravissimo è stato come morire di fame avendo un frigorifero pieno zeppo di cibo.