Il Cardinale Crescenzio Sepe trasforma per un giorno il Duomo di Napoli in un Ristorante per i Poveri.
Al posto dei banchi i tavoli imbanditi per un pranzo per oltre 700 poveri. E il Duomo con la benedizione del Cardinale Sepe e l’autorizzazione di San Gennaro, accoglie gli ultimi e diventa veramente la CASA DEL SIGNORE.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
NAPOLI – Il Cardinale Sepe trasforma per un giorno il Duomo in Ristorante, e la Casa del Signore si apre ai poveri e agli ultimi. La bella e meritevole iniziativa è stata del Cardinale e Vescovo di Napoli Crescenzio Sepe e della Curia napoletana.
“Gli ultimi sarannoni primi” diceva UNO che di amore e di fratellanza se ne intendeva. Ma purtroppo nella realtá della società moderna, opulenta, distratta e cinica, gli ultimi saranno sempre più ultimi e sempre più numerosi, mentre i “Primi”, i ricchi: la classe dominante; saranno sempre più ricchi e sempre di meno.
Ma per un giorno la curia napoletana ha voluto dare spazio agli ultimi invitandoli a pranzo. In previsione sarebbero dovuti essere seicento i posti a sedere, ma nei fatti sono stati molti di più, tutti gli “avventori” che hanno preso parte al pranzo per i poveri della diocesi di Napoli. E quest’anno, per la prima volta, il pranzo è stato servito nella chiesa madre, nella Cattedrale di Napoli e non nel salone arcivescovile, dove si teneva in precedenza l’evento voluto dal Cardinale Crescenzio Sepe. Il Duomo così si è trasformato per un giorno in “ristorante” per immigrati, indigenti, senza fissa dimora, tutte le categorie di poveri e sul Sagrato i forni sfornavano Pizze profumate da servire ai tavoli. E il Duomo con la benedizione del Cardinale Sepe e l’autorizzazione di San Gennaro, accogliendo gli ultimi diventa veramente la CASA DEL SIGNORE.
Lo spettacolo si presentava rumoroso ma composto e straordinario specie nella sostituzione dei banchi con i tavoli apparecchiati, e anziché trovare quel popolo composto che solitamente partecipa alle messe, tra quei tavoli apparecchiati del “Ristorante Duomo” ci sono gli “ultimi”, quelli che tutti sanno esserci, mavtutti fanno finta non ci siano. Il popolo dei “brutti, Sporchi e cattivi“, dei poveri di prima, e dei poveri di dopo, quelli che secondo le ultime indagini demoscopiche individuano in circa un terzo degi italiani. A Napoli e in Campania sicuramente saranno molti di piú a cui è necessario tendere la mano. Noi in Campania eccediamo sempre..
E i Poveri, i senza fissa dimora, imigrati e clandestini per un giorno stanno in Paradiso, assaporano innanzitutto un piatto caldo e vivono l’anticipo di quando passeranno ad altra vita, perché il SIGNORE, agli ultimi riserva il Paradiso, per ricompensarli di aver vissuto una vita di merda sulla Terra.
Come sempre in questi banchetti, il cardinale Sepe ha servito ai tavoli e non solo, ha infornato personalmente e simbolicamente una delle oltre 700 pizze preparate. Ha voluto partecipare a sorpresa come ospite al “Ristorante Duomo per un giorno” anche il cantante napoletano neomelodico Nino D’Angelo.
Il luogo, le circostanze e le motivazioni hanno reso la giornata straordinaria e lo “spettacolo” a dir poco commovente. Sui volti di molti è apparso il sorriso, gli altri non avevano espressione se non di dolore, rassegnati, sapendo che domani, poiché non si possono che fare progetti di un giorno, li aspetta ancora la strada e l’indifferenza dei passanti e della società, ritrovandosi ancora soli e più abbandonati di prima: ultimi tra gli ultimi.
Napoli, 29 dicembre 2016