Il Segretario provinciale PD Landolfi dopo il voto commenta il risultato referendario.
Landolfi: «Il 40% ottenuto dal SI non serve a migliorare la Costituzione e l’Italia, che continuerà ad avere 1000 tra senatori e deputati, il CNEL e altre simili amenità».
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – «Il 40% ottenuto dal SI – Si legge in una nota politica che ci è pervenuta dal segretario provinciale di Salerno del Partito Democratico Nicola Landolfi all’indomani del voto referendario del 4 dicembre sulle Riforme costituzionali e della schiacciante vittoria del NO – non serve a migliorare la Costituzione e l’Italia, che continuerà ad avere 1000 tra senatori e deputati, il CNEL e altre simili amenità.
Anche in provincia di Salerno e in Campania si dovrebbe avere l’onestà di guardare a questo risultato senza provincialismo e senza accostamenti impropri ad altre elezioni. Guardiamo semmai a quel terzo della popolazione provinciale che ha creduto e crede in Matteo Renzi e nel PD, come unico sbocco possibile. Dall’altra parte, grillini e centro destra e voto genericamente di protesta: una sommatoria che non sarà mai una proposta coerente.
Il paese sprofonderà in un’altra crisi. – aggiunge Landolfi – Noi, in Campania e in provincia di Salerno, dovremo rispondere e continuare il cammino del in cambiamento, del rapporto con i territori, governo per i risultati.
I problemi delle nostre zone – prosegue ancora il segretario boro onciale del PD – non consentono distrazioni. Intorno a Renzi ci sono le condizioni per ritornare al governo del paese dopo le politiche, con un partito, però, più strutturato, organizzato e meno legato alla comunicazione fine a sé stessa. Noi – conclude la nota di Nicola Landolfi – abbiamo esperienze e capacità per essere pienamente protagonisti della fase che si apre sul piano regionale e di continuare, abbondantemente, ad esserlo, sul piano locale».
Salerno, 6 dicembre 2016
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il pd oramai è perdente dappertutto, non esistono feudi o rendite di posizione, si cambi la dirigenza si cambi il modo totale di fare politica dei partiti, o la stagione di mani pulite ritornerà alla grande.