Venerdì 25 novembre, una serie di eventi per la Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza di genere”.
Il Comune in campo per una giornata di appuntamenti dedicati all’educazione alla legalità e al rispetto e per combattere la violenza sulle donne.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – La violenza contro le donne è una conseguenza del “non amore”, della mancanza di rispetto, dell’assenza di un’educazione corretta. Gli uomini del domani sono i giovani di oggi ed a loro si rivolge la serie di iniziative che il Comune di Eboli mette in campo in occasione della “giornata mondiale per l’eliminazione della violenza di genere”.
Venerdì mattina, gli alunni delle quinte elementari, delle terze medie e del biennio degli istituti superiori si ritroveranno nell’aula consiliare, per un incontro voluto dall’Amministrazione comunale per avviare un percorso di educazione alla legalità, alla non violenza ed al rispetto in occasione della giornata che ricorda a tutti il dramma della violenza sulle donne che miete migliaia di vittime ogni anno in tutto il mondo. Un incontro per sensibilizzare il mondo giovanile e studentesco, composto da coloro che domani saranno uomini e donne protagonisti della vita e delle relazioni sociali.
«Abbiamo voluto questa occasione, insieme con gli assessori Saja, Lamonica e Lenza, per dare il nostro contributo al recupero di quell’educazione alla legalità che deve portarci a cancellare ogni segno di violenza ed abusi – commenta il sindaco, Massimo Cariello -. Vogliamo affiancare la scuola e le famiglie, che sono i primi riferimenti per tutti i giovani, in vista di un’educazione che superi la sopraffazione e privilegi i rapporti civili e la solidarietà. Il “non amore” è una piaga da debellare, con la cultura del rispetto e della legalità».
L’Amministrazione comunale ha voluto, in questa occasione, garantire ad alunni e studenti tutti i riferimenti possibili, in modo da dare la certezza che si tratti di un autentico momento per riflettere e tentare di intraprendere una nuova strada nel campo dei rapporti con le donne e del rispetto fra tutti. Al fianco del sindaco di Eboli, Massimo Cariello, saranno l’assessore alle pari opportunità, Matilde Saja, e l’assessore alle politiche scolastiche, Angela Lamonica, che rappresentano l’interfaccia ideale in un’occasione in cui si parla di rispetto per le donne rivolgendosi al mondo studentesco e giovanile. Sarà anche l’occasione per avviare un percorso di avvicinamento al centro antiviolenza che nasce all’interno delle attività dell’assessorato alle pari opportunità e che, una volta strutturato, rappresenterà un sicuro riferimento, specie per i casi più gravi di violenza e sopraffazione. In rappresentanza dell’Amministrazione comunale, ancora, sarà presente l’assessore alle politiche sociali, Lazzaro Lenza, mentre il Piano di Zona sarà rappresentato dal dirigente dell’Ambito S5, Giovanni Russo, che parteciperà all’incontro con le scuole.
«Non è mai semplice parlare di violenza ai giovani – dice l’assessore comunale alle pari opportunità, Matilde Saja -. Allo stesso tempo, però, è indispensabile mettere in campo ogni sforzo per educare alla non violenza, indicando comportamenti ed anche abitudini che contribuiscono a formare un modo di pensare e di agire che sfocia nella violenza e nella sopraffazione. Oggi lanciamo un segnale forte, le istituzioni sono in campo per dare un contributo lungo la strada dell’eliminazione della violenza. Se recuperiamo l’importanza dei concetti di rispetto ed educazione, allora potremo guardare con fiducia alla possibilità di garantire concretamente pari opportunità».
Infine, sempre venerdì, in occasione dell’incontro nell’aula consiliare, i ragazzi avranno la possibilità di confrontarsi con Gabriella Gallevi, avvocato, esperta di tematiche relative ad abusi e violenza su donne e minori e con Giuseppe Simeone, un esperto di difesa personale, intesa come comportamenti utili per difendersi dalle sopraffazioni e dalle aggressioni e che indicherà modalità per lanciare un allarme, parole chiave per difendersi, atteggiamenti da cui tenersi lontani.
Ma venerdì Eboli presenterà una vasta offerta di appuntamenti per sensibilizzare contro la violenza di genere. Sempre in mattinata, presso il Museo, altre rappresentanze studentesche si incontreranno per una riflessione sul fenomeno della violenza. Nel pomeriggio, invece, nel concerto San Lorenzo, un suggestivo appuntamento coordinato da Maria Rosaria Pagnani, in colaborazione tra Comune, Centro Sociale Massaioli ed associazione Il Percorso dal titolo “Violenza sulle donne: un male che si può curare”.
Sono previsti interventi del sindaco, Massimo Cariello; Matilde Saja, assessore comunale alle pari opportunità; tenente Luca Geminale, comandante della compagnia dei carabinieri di Eboli; gli esperti di difesa personale Roberto Serrano, Fabio Aversa e Giuseppe Simeone. La compagnia Samarcanda presenterà una performance fatta di dialoghi e mimo, con la voce narrante di Anna Bambino, le musiche di Salvatore De Gennaro, la partecipazione di Filomena De Gennaro ed un intermezzo degli studenti del liceo musicale Teresa Confalonieri di Campagna.
Un tema della violenza sulle dpnne e delle violenze in generale verso i più deboli o gli indifesi, purtroppo è sempre più attuale ed è sempre più scottante nella sua drammaticità. Violenza o violenze che si riversa sulle donne: mamme, mogli, figlie, sorelle, amati; odiate, disprezzate; schiave, prigioniere, succubi; tutte condizioni che raccontano una sofferenza e un dolore indicibile, inimmaginabile e spesso inconfessabile, proprio perché riguarda ferite che non si rimarginano mai rendendo sempre più oscura e pericolosa quella condizione di sofferenza.
E se le cronache talvolta riescono ad aprire un focus, su uno dei tanti episodi che vedono vittima una donna, cento mille e mille ancora restano al “buoio”, sommersi, e non emergono mai se non quando quella violenza si accanisce fino a trasformarsi in un efferato delitto, dando voce, ai ritardatari dell’indignazione e ai professionisti della denuncia a posteriori, ai protagonisti delle garanzie postume, ai legislatori delle parità posticce.
Ed è proprio questo il disvalore che fa indignare, e che ancora oggi, nonostante tutte le “dichiarazioni universali” confina la donna in un paddock, dentro il quale assume il ruolo di “riservista”, cancellando secoli di rivendicazioni e di ribellioni che ha visto donne straordinarie combattere ed affermarsi in una società maschilista e muscolare senza ricorrere a una Legge “riservista” e falsamente protettiva e paritaria che vuole o meglio, impone la presenza di donne(quote), nelle giunte comunali, provinciali e regionali, nel Governo, e addirittura nei consigli di amministrazione, attraverso le quali, così per come sono concepite, diventano scorciatoie per alcune, che niente hanno a che vedere con l’emancipazione della donna, nel mentre ad oggi le più fortunate vengono pagate meno degli uomini sui posti di lavoro, vengono licenziate perché mamme o non vengono assunte perché donne e future mamme, o vengono stolchizzate sui posti di lavoro approfittando del bisogno.
Proprio partendo da questo che le donne, e non solo, dovrebbero levare gli scudi e rifiutare i finti aiuti e le finte “concessioni” fatte passare per conquiste e non per imbrogli come è giusto definirle. E purtroppo le nostre mogli, figlie, sorelle o mamme non avranno lo stesso trattamento degli uomini in generale e nemmeno lo stesso trattamento di chi negli ultimi tempi è stata “quotata”‘ perché donna ma semmai “amica” e “amante”, moglie, figlia, piuttosto che brava, intelligente, capace e meritevole, e dovranno fare fatica per ottenere un lavoro, fatica per essere indicate come rappresentanti nelle istituzioni, senza parlare che sarà veramente illusorio poter essere scelta a rivestire il ruolo nientemeno che di ministra.
Eboli, 23 novembre 2016
Solo per precisione la prof. Anna Bambino fa parte dell’Associazione teatrale Educarteatrando