1/4 dicembre, ore 18.00/22.00, Chiesa di S. Lorenzo, Eboli, “O’ maccatur di Briganti”, Una Mostra sul “Brigantaggio meridionale”.
La manifestazione, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Eboli, è stata organizzata dal Centro Studi Storici il Saggio, dall’Associazione “Je, Jevule e tu?” ed ha come partner l’Associazione “I Briganti dell’Ermice”. Il ricavato dell’evento sarà devoluto in beneficenza.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – dall’1 al 4 di dicembre, dalle ore 18.00 alle 22.00, nella Chiesa di S. Lorenzo, nel cuore del Centro Storico di Eboli, si svolgerà l’evento: “O’ maccatur di Briganti“; una Mostra sul “Brigantaggio meridionale”.
La manifestazione, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Eboli, è stata organizzata dal Centro Studi Storici il Saggio, dall’Associazione “Je, Jevule e tu?” ed ha come partner l’Associazione “I Briganti dell’Ermice“. Alla presentazione della Mostra, che avverrà il 1 dicembre allo ore 18.00, interverrano: Il Sindaco di Eboli Massimo Cariello; L’Assessore alla cultura Angela Lamonica; Carmine Di Michele a cui è affidata la relazione; Giuseppe Barra, Annaserena Spiotta ne discuteranno; mentre Noemi Manna modererá gli interventi.
La mostra, con tantissime illustrazioni sul Brigantaggio, racconta tantissime storie sui Briganti, e se la “storia”: scritta dopo l’Unità d’Italia dai piemontesi, li raffigura come loschi figuri, banditi, rapinatori ed assassini, ed individui pericolosi per i cittadini e nemici, che a seguito delle loro scorrerie seminavano morte; Quella tramandata dai racconti e dalle gesta di questi uomini forti, rudi e coraggiosi, invece è romanzata dalle loro gesta, che al contrario li elevava ad eroi, a partigiani, a difensori dei deboli e contro l’arroganza e la prepotenza di una operazione politico-militare, difensori della loro terra, non capita e non voluta di uno stato Piemontese che si annetteva insieme al territorio ricchezze e tradizioni per sopprimerle con il nuovo ordinamento, appunto contestato e ritenuto ingiusto.
Ed è proprio in questa dicotomia che si nasconde il fascino di quegli uomini e di quelle gesta che solo da poco possono essere raccontate senza commettere un “reato”. Belle gesta e racconti appassionati che proietteranno i visitatori in quell’epoca, anche attraverso i balli e i canti, ma anche le raffigurazioni “brigantesche“, viste con l’occhio libero di chi sa accettare, sa dimenticare e sa rivalutare quella storia e quei personaggi, restituendo loro l’onore rubato anche attraverso un tentativo “parascentifico” di un personaggio come Lombroso, il quale, per giustificare le razzie e la soppressione di quei rigurgiti patriottici semplici li definiva, brutti, sporchi e cattivi e quindi “geneticamente” colpevoli.
Eboli, 22 novembre 2016