Il Premier Renzi ritorna in Campania e da Ercolano rilancia le ragioni del SI al Referendum del 4 dicembre.
Attacca i suoi avversari e sottolinea i suoi successi, ma se la prende anche con l’europa: “Il rapporto con l’Europa va cambiato perché la stabilità dei nostri figli è più importante del patto di stabilità“.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
ERCOLANO (NA) – L’attivismo di Matteo Renzi giorno per giorno si fa sempre più dirompente e oltre a girare in lungo e in largo l’Italia, e specie il mezzogiorno, non trascurando i suoi impegni istituzionali internazionali e nazionali.
Un attivismo che fa dire ai suoi avversari di essere scorretto nel sostenere il SI, quelli che il Premier ha definito una “accozzaglia” nel senso, come poi ha spiegato, che vede insieme il tutto e il contrario di tutto, quelli che nella loro variegata formazione impediscono al Paese di ammodernarsi e di voltare pagina.
Un “giro d’Italia” a sostenere le ragioni del SI, ma anche quella di menar fendenti ai suoi avversari “peggiori” o “migliori”: quelli interni e quelli esterni al suo Partito; alla Lega e soprattutto al M5S, approfittando degli imbrogli che li ha coinvolti in Sicilia per via delle firme false.
E così pggi è ritornato ancora in Campania per sponsorizzare se stesso e i provvedimenti che il suo Governo ha adottato. “Quante occasioni abbiamo perso, – ha dichiarato Renzi nel corso della sua visita ad Ercolano in un incontro per il Sì al referendum del 4 dicembre prossimo – com’è successo a Pompei, che era diventato il luogo dove le cose non andavano: ma ora siamo ripartiti e Pompei, Ercolano, sono diventati un orgoglio nazionale“.
L’Europa – ha detto Renzi – metterà a posto la Cattedrale di Norcia, ne siamo contenti ma vorrei che i sindaci possano anche mettere i denari per rimettere a posto le scuole. Il rapporto con l’Europa – ha aggiunto – va cambiato perché la stabilità dei nostri figli è più importante del patto di stabilità“.
Sul Mezzogiorno poi ha dichiarato: “In questi giorni abbiamo presentato dati positivi dell’economia. Ma quando li presento qui al Sud vado in difficoltà. Il problema è che abbiamo regioni in cui si viaggia a velocità superiore alla Germania e zone che continuano a soffrire in modo profondo il morso della disoccupazione. Bisogna investire per bene nel Mezzogiorno. Nel Sud per me si può cambiare“.
Ercolano, 21 novembre