Grande assente alla manifestazione il Sindaco Cariello.
Eboli: Stefania Craxi ospite del Nuovo PSI ad un convegno sulle ragioni del NO al Referendum costituzionale.
Il gruppo del Nuovo Psi di Eboli insieme al Comitato Grande Riforma, a convegno per le ragioni del “No” al Referendum del 4 dicembre. Ospiti d’onore: Stefania Craxi, l’ex governatore campano Cbaldoro, con l’apporto di Cirielli. Il vicesindaco Di Benedetto. “Difendiamo la Costituzione da falsi ammodernamenti che non apportano nessun beneficio al Paese!”
di Marco Naponiello
per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
“La mia libertà equivale alla mia vita!” (Epitaffio di Bettino Craxi)
EBOLI – Il Nuovo PSI ebolitano scende in campo nell’agone referendario del 4 dicembre prossimo con uno slogan emblematico: “Un No per cambiare davvero!” e si schiera apertamente contro la riforma costituzionale inclusa nel DDL Boschi-Renzi, organizzando un convegno sul tema in oggetto, nell’aula consiliare del Palazzo di Città. Invero nei giorni scorsi ci sono state altre prese di posizione istituzionali cittadine per la oramai contigua consultazione referendaria, le quali hanno evidenziato sensibilità diverse all’interno della maggioranza guidata dal Sindaco Massimo Cariello (schierato per il SI) ed appunto dal suo vice, Cosimo Pio Di Benedetto che oltre ad esserne assessore al bilancio, è nella fattispecie anche il segretario provinciale del Nuovo Psi.
Sensibilità diverse dicevamo che hanno avuto già modo di esprimersi in merito, e che vedono il primo cittadino dell’antica città di san Vito su posizioni filogovernative, insieme ai suo fedelissimi apertamente schieratisi per il SI (dopo che era stato in più occasioni sollecitato dai consiglieri di opposizione a non defilarsi, palesando quindi la sua posizione) ed altri pezzi di maggioranza schierati per il NO, come i gruppi guidati da Giuseppe Piegari (Nuovo PSI) e Giancarlo Presutto (Rivoluzione Cristiana), cui nelle ultime ore si è unito coram populo anche un altro capogruppo ovvero Pierluigi Merola di Insieme x Eboli, associazione che fa capo al manager delle GDO Roberto Pansa.
Il parterre serale è quello come si dice delle grandi occasioni, infatti son stati ospiti nell’aula Isaia Bonavoglia: il Segretario Nazionale del N.PSI. Antonio Fasolino, accompagnato dal Consigliere regionale ed ex Governatore campano Stefano Caldoro, e l’ex presidente della Provincia al suo quarto mandato parlamentare, Edmondo Cirielli, ma specialmente si è avuta in aula la presenza della fondatrice del Comitato Nazionale Grande Riforma, ossia Stefania Craxi, figlia del grande leader socialista Bettino (la cui figura ispira il sodalizio garofanato) alla quale è toccato l’onere di sintetizzare le conclusioni dei lavori. Sottolineiamo che per l’occorrenza è stato presente tutto lo stato maggiore del Partito, sia cittadino che provinciale: ad iniziare i padroni di casa ovvero: il capogruppo del N.PSI di Eboli Giuseppe Piegari il quale ha introdotto la sessione politica, per un rapido saluto si è aggiunto il Segretario Provinciale e Vice Sindaco di Eboli, Cosimo Pio Di Benedetto. Inoltre erano assisi in sala: il Presidente provinciale del Nuovo Psi ed ex consigliere regionale Gennaro Rizzo, i consiglieri Comunali Vincenzo Marchesano e Luigi Guarracino ed infine il commissario cittadino di Salerno Carmine Romaniello.
Tra i fili conduttori della compagine nazionale guidata dal segretario Fasolino, persiste l’obiettivo da realizzare in poco tempo di riunire tutti i socialisti in una “Casa Comune” di giustappunto craxiana memoria e nel presente quello di collaborare con tutte le forze politiche vicine agli ideali riformisti, per rigettare con forza i quesiti annessi al Referendum costituzionale del 4/12 sulle (a loro opinione), false riforme volute dal Governo targato PD e presieduto da Matteo Renzi,d i cui non ne riconoscono a monte la liceità sia giuridica che morale, oltre che naturalmente i propositi riformatori.
Grande folla, quella davvero delle occasioni particolari: si intravedevano tra gli astanti anche l’ex presidente della Provincia Edmondo Cirielli ed il capogruppo consiliare forzista Damiano Cardiello nel nome della comune battaglia referendaria, l’ex sindaco eburino Elio Presutto, mentre si registrava l’inopinata l’assenza assordante del sindaco Massimo Cariello, che è stato sodale per diversi anni di Stefano Caldoro ed Edmondo Cirielli, nonché unito anche dalla comunanza partitca e coalizionale, cosa che alimenterà nei salotti politici c’è da giurarci, svariate congetture sul suo avvicinamento al PD deluchiano indipendentemente dall’esito del 4 dicembre.
I saluti introduttivi son stati ad appannaggio di Cosimo Pio Di Benedetto, padrone di casa, in nome della città di Eboli a Stefania Craxi in apertura di seduta, parimenti al benvenuto caloroso all’ ex governatore Caldoro:” Un grazie ai tuoi fondi, caro Stefano per mezzo dei quali si sono realizzati il rifacimento della facciata del Municipio e il centro polifunzionale, e un saluto va anche all’altro amico di casa, Edmondo Cirielli, unico capo del’Ente provinciale non di sinistra, esempio unico di coraggio e di capacità amministrativa!” Di Benedetto ha ricordato in aggiunta le diverse sensibilità all’interno della maggioranza che rimane coesa, e il falso problema dei costi della politica, non un motivo valido a metter mano alla Costituzione, per il vicesindaco e segretario provinciale: “Infatti si rischia la dittatura dei pochi a discapito dei molti, la nostra Carta fondamentale è leggibile e moderna ancora oggi per la lungimiranza dei costituenti!”
Giuseppe Piegari giovanissimo capogruppo consiliare, nella sua breve introduzione porge i saluti anch’egli a nome del gruppo consiliare agli illustri ospiti e stentoreo afferma:” Abbiamo recepito il dovere morale di dire NO dallo scorso aprile, la reputiamo quella messa in campo da Renzi una “deforma” vera e propria che denigra i principi costituzionali, da parte poi di un Parlamento in carica dichiarato dalla Corte Costituzionale (sent.1- 2014) illegittimo, noi vorremmo una “nuova Costituzione” che non unisce e non soltanto che divide!” E si congeda dai presenti con una commovente massima di Bettino Craxi, sulla moralità’ della politica e i valori di essa connessi.
La parola passa di seguito velocemente a Stefania Craxi, la figlia del grande statista socialista prematuramente scomparso, fondatrice come detto del Comitato Grande Riforma, la quale esordisce spiegando il significato del suddetto comitato, basato su solidi principi riformisti:” Non ci stiamo ad essere etichettati come conservatori, il nostro è un comitato di proposta e variegato, di uomini e donne liberi sopratutto. Mi fa piacere che un illustre accademico come il professor Mario Barbi una personalità non di storia socialista, ma che ha accettato la nostra battaglia, nel comune intento ideale, a cui cedo volentieri adesso la parola!”. “Ho accettato con piacere -afferma Barbi- questa battaglia riformatrice per il NO, lo dice chi è stato tra i fondatori del Partito Democratico, ma che per motivi di opportunità ne ha preso di seguito le distanze:Noi siamo contro un cattivo cambiamento, una Costituzione che andrebbe riscritta diversamente con polifonia, auspicando si apra dal 5 dicembre,la strada ad una stagione vera di riforme istituzionali!”
Il cattedratico traccia convintamente le ragioni avverse alla riforma del DDL Renzi-Boschi, che a parer suo son di merito e di forma. “Questo parlamento per fatti oggettivi è il peggiore Parlamento mai eletto, anzi nominato in virtù del Porcellum che e stato dichiarato incostituzionale dalla Consulta, il PD ha ricevuto il 48 % dei seggi con il 24 % dei voti, quindi una ragione di opportunità politica e morale che si cambi registro!” La maggioranza per Mario Barbi, ha imposto sulla riforma una genesi prepotente, senza voler allargare i contributi di idee della platea istituzionale : “Una maggioranza radicale e trasformista di formazioni neanche presenti sulla scheda elettorale. La pietra angolare si chiama Senato, strutturato quanto uscito dalla riforma per non funzionare, e a seguire il finto problema del superamento del Bicameralismo, composto di Consiglieri Regionali e Sindaci, che non avranno il tempo di espletare bene un altro mandato oltre a quello ricevuto legittimamente negli enti locali, con dubbi reali sulle loro supposte competenze. Se poi sommiamo la scusante che la Camera Alta si riunirebbe una volta al mese, allora siamo alla frutta. Difatti – specifica ancora Mario Barbi nel suo ultimo passaggio – avrà competenze in materia elettorali e nella normativa fondamentale della UE, con tempistiche ristrette, una trovata infelice se questa e la presunta novità. Conclusiva riflessione consta la credibilità della riforma, vedi il cosiddetto Italicum, che dovrebbe essere invidiata dal resto del mondo, sottolinea sarcastico il relatore, adesso a detta del Presidente del Consiglio e della Ministra delle Riforme sarà cambiato prima della sua stessa entrata in vigore, un controsenso palese di una legge mai messa alla prova? Il tutto non instilla certo fiducia sull’ impianto complessivo della riforma, senza entrare neanche nel merito del famigerato e farraginoso art 70, quello sulla formazione delle leggi per intenderci. In definitiva vi esorto tutti insieme qui riuniti stasera: respingiamo questa riforma ed arriviamo ad una nuova fase Costituente!”
Il segretario nazionale del partito, Antonio Fasolino, stigmatizza il suo relazionare sullo slogan filogovernativo : Il presunto risparmio dei costi della politica, che si contabilizzerebbe in 50 milioni annui ossia di 50 cent per cittadino all’anno,:“ ..e dunque dovremmo svendere la nostra possibilità di votare per il Senato per mezzo euro, mentre ci vogliono togliere 25 euro in maniera coattiva, dal nostro conto corrente per il salvataggio di Banca Etruria tanto cara al ministro Boschi? Per non parlare, come prima detto dal mio predecessore, dell’ art 70 della riforma, un vero manicomio istituzionale dove non si comprende nulla di nulla, scritto da incompetenti e di certa pericolosa interpretazione!”
Stefania Craxi nelle personali conclusioni, rivendica le differenze con le riforme cui anelava a il suo augusto padre e ribatte:” Usciamo dagli scontri ideologici, tra estremismi inutili, il nostro un è un comitato riformista e dunque di proposta, pronto a sostenere un nuovo impianto di riforma costituzionale, il quale comitato continuerà anche dopo il referendum per aprire come detto in precedenza, una nuova fase costituente. Vorrei parlare in Inglese, la lingua dei banchieri tanto cari a Renzi, per scatenare le paure dei mercati si usa il fear factor, il fattore della paura, ma ahi-loro il recente caso Trump dimostra che non e così, i mercati si adeguano e i governi si rifanno visto che non sono stati neanche votati gli ultimi tre. Si congeda la figlia del grande Statista :”Siamo un Paese che ha perso la speranza, con questo Primo Ministro ci giochiamo la credibilità con rischi di serie derive populiste, siamo una nazione in svendita che potrebbe scivolare di mano alle tutele democratiche. Adesso dobbiamo portare avanti una battaglia di democrazia tra chi non vuole le oligarchie ma la volontà del popolo a governare, dunque facciamo un grande sforzo unitario per restituire l’Italia nelle mani di chi veramente lavora e alle nuove generazioni.
Il microfono scorre rapidamente ad Edmondo Cirielli, parlamentare ed ex presidente provinciale, che ricorda agli astanti, invero molto attenti in platea, che la nostra Costituzione era stata pensata come una carta fondamentale rigida, dunque difficile modificazione, nata dal triste dopoguerra e figlia di un felice compromesso perorato dai Padri Costituenti: “Perciò Le regole vanno scritte da tutti – sottolinea il parlamentare di centro destra – invece la pseudoriforma non solo non è stata approvata dai due terzi del parlamento ma bensì respinta da questi mai realmente interpellati, a discapito di quello che fu stabilito, ripeto con forza, dai padri costituenti. Il Senato di contro non viene abolito ma soltanto indebolito che non sarà neanche espressione delle autonomie. Meglio i collegi uninominali rispetto a questa legge elettorale, le Provincie avevano un ruolo di mediazione cosa che non si potrà dire in futuro, con il rischio che operazioni prossime che passino sulla testa dei cittadini. Non avremo – in conclusione Cirielli – solo una maggiore confusione con articoli lunghi e poco intellegibili ed un aumento contiguo dei conflitti istituzionali tra poteri dello Stato in aggiunta, i quali avvelenerebbero la vita pubblica del Paese! Se pensiamo un attimo: Renzi un eletto dal PD e non dal popolo, solo per questo andrebbe mondato a casa, con scarsi risultati ottenuti in campo economico, per non parlare della sudditanza alla UE in materie come l’immigrazione, che sta arricchendo i solo pochi privati, a discapito dei cittadini italiani e degli immigrati meritevoli del nobile diritto di asilo!. Votate NO, pertanto e con convinzione, per la dignità vostra e della nostra amata nazione, mi raccomando l’astensione danneggerebbe le nostre legittime istanze, il 4 di dicembre andiamo tutti compatti ai seggi elettorali!”
Chiude la schiera dei relatori l’ex governatore ora consigliere regionale, Stefano Caldoro, che preventivamente ringrazia dei meriti attribuiti dal vicesindaco su alcune opere pubbliche realizzate in loco, e denuncia con tono amareggiato:” Si sta intimando agli amministratori locali dalla Regione Campania a non ostacolare il SI, dobbiamo stare attenti ad ingerenze indebite, che si registrano specie nella zona di Salerno. Attenzioni al gioco di Renzi semplicistico del cambiamento, cosa diversa dal far bene una innovazione istituzionale, sarebbe meglio tornare a trenta anni fa, ne abbiamo molta nostalgia. E in appendice di relazione stigmatizza:” Purtroppo si chiudono gli spazi di democrazia diretta, sarebbe meglio un sistema vero monocamerale, ma nonostante tanta propaganda “il Palazzo” rimane uguale, con sprechi, privilegi e benefit per pochi, una Repubblica la quale fosse realmente federale voglio anche capirla l’abolizione del Senato come lo intendiamo da settanta anni, ma non ha senso adesso di avere una Camera Alta che non è delle autonomie. Chi vota al Sud per il SI tradisce il proprio territorio – si spende al fine Caldoro – infatti sono state inserite due norme nella riforma che anni addietro sono state impedite alla Lega, ovvero che le Regioni in equilibrio di bilancio, ovvero le opulenti del Nord, potranno chiedere più risorse e dunque avranno maggiore possibilità di spesa, e si riverbererebbe sui gangli essenziali di civiltà, come la sanità, i trasporti e lo stato sociale unitario, parimenti alla problematica dei costi standard che ci danneggerebbe altamente, col rischio di spaccatura del Paese sui criteri perequativi ex art 3 cost. Quindi amici, giriamo per le case ed informiamo la gente sulla necessita di difendere la nostra terra, da una riforma che danneggia in primis il Meridione d’Italia!”
Eboli, 18 novembre 2016
HA SCRITTO LO STORICO OLANDESE JOHAN HIZINGA NEL SUO
CELEBRE “AUTUNNO DEL MEDIOEVO”:,NEL 1919:LA REALTA’
E’ VIOLENTA ,DURA E CRUDELE,ALLORA LA SI RIPORTA AL
BEL SOGNO DELL’IDEALE CAVALLERESCO E SU QUESTO SI
CREA POI IL GIOCO DELLA VITA .SI RECITA ,VESTENDO LA
“MASCHERA ” DI LANCILLOTTO,E’ UN ENORME “INGANNO”,
CONSAPEVOLE CHE SI PUO’SOPPORTARE NELLA SUA PALESE
INSICERITA’ SOLO IN QUANTO UN LIEVE SORRISO SMENTISCE
LA “MENZOGNA”
MASCHERA,MENZOGNA E INGANNO ,PAROLE ATTUALISSIME
NELL’ATTUALE SCONTRO POLITICO REFERENDARIO.
RENZI VUOLE IMPORRE SUL VOLTO DELLA SOCIETA’ ITALIANA
TANTE MASCHERE ,VUOLE TRASFIGURARE LA REALTA’ ITALIANA
CON TANTE FORME MASCHERARATE IN MODO DA NASCONDERE LA
NASCONDERE LA DURA VITA SOCIALE ,TANTO CHE ESSE DIVEN-
YINO UNA NUOVA FORMA DI PRIGIONIA . UNA SOCIETA’ DI
“MASCHERE NUDE ” AVREBBE DETTO LUIGI PIRANDELLO ,IN
CUI SI ESALTAIL CONTRASTO TRA LA MASCHERA E IL VOLTO
E IN CUI IL CARATTERE ARTIFICIALE DELLA VITA SOCIALE,
ESPRESSO DALL’INGANNO E DALLA FINZIONE .TROVI CONFERMA
IN UNA ESTERNA APPARENZA.
IL RENZISMO ,CHE SALE DAL FONDO OSCURO DELLA SOCIETA’
ITALIANA,CONFICCATO COME UN PUGNALE NEL SUO CORPO
POLITICO,,SUSCITA GRIDA DI DOLORE E DI RIBELLIONE.
RENZI NON HA LA STATURA DEL LEADER ,MA HA L’ARROGANZA
DEL CAPO.EGLI SEGUIRA’ IL SUO CORSO “RISENTITO” E
“DISTURBATO.ESSENDO VISSUTO PER OLTRE QURANT’ANNI
HA SCRITTO LO STORICO OLANDESE JOHAN HUIZINGA ,NEL
SUO CELEBRE “AUTUNNO DEL MEDIOEVO”,NEL 1919:LA REALTA’
E’ VIOLENTA ,DURA E CRUDELE:ALLORA LA SI RIPORTA AL
BEL “SOGNO” DELL’IDEALE CAVALLERESCO E SU QUESTO SI
CREA IL GIOCO DELLA VITA.SI RECITA VESTENDO LA
“MASCHERA ” DI LANCILLOTTO:E’ UN ENORME “INGANNO”,
CONSAPEVOLI CHE SI PUO’ SOPPORTARE NELLA SUA PALESE
INSINCERITA’ SOLO IN QUANTO UN LIEVE SORRISO SMENTISCE
LA “MENZOGNA”.
RENZI VUOLE IMPORRE SUL VOLTO DELLA SOCIETA’ ITALIANA
TANTE MASCHERE ,VUOLE TRASFIGURARE LA REALTA’ ITALIANA
IN TANTE FORME MASCHERATE IN MODO DA NASCONDERE LA
DUREZZA DELLA VITA SOCIALE,TALE DA FARLE DIVENTARE
UNA NUOVA FORMA DI PRIGIONIA. UNA SOCIETA’ DI “MASCHE-
RE NUDE”SECONDO IL PENSIERO DI LUIGI PIRANDELLO ,IN
CUI IL CARATTERE ARTIFICIALE DELLA VITA SOCIALE,
ESPRESSO DAGLI INGANNI E DALLE FINZIONI,TROVI CONFERMA
IN UNA ESTERNA ED ESTERIORE APPARENZA.
IL RENZISMO,SALENDO DAL FONDO OSCURO DELLA SOCIETA’
ITALIANA,E’ COME UN PUGNALE ,CHR CONFICCATO NEL SUO
CORPO POLITICO,SUSCITA GRIDA DI
DOLORE E DI RIBRLLIONE. RENZI NON HA LA STATURA DEL
LEADER ,MA HA L’ARROGANZA DEL CAPO. EGLI SEGUIRA’
IL SUO CORSO.”RISENTITO ” E “DISTURBATO” PER ESSERE
VISSUTO PER OLTRE QUARANT’ANNI IN UNA REGIONE “ROSSA”,
LUI DEMOCRISTIANO ED ANTICOMUNISTA,DEVE ESERCIZZARE
I COMUNISTI.SEGUENDO L’ESEMPIO DEL SINDACO “SANTO”
GIORGIO LA PIRA ,DIVENTATO IL SOGGETTO DELLA SUA
ASSERITA TESI DI LAUREA HA CACCIATO DAI TELEGIOR-
NALI I GIORNALISTI MASSIMO GIANNINI E BIANCA BERLIN-
GUER ,COLPEVOLI DI NON AVER RACCONTATO IL SOGNO
RENZIANO,COME DIO CACCIO’ DAL PARADISO I REPROBI
ADAMO ED EVA,
IL 4 DICEMBRE ,VOTANDO NO ,IL POPOLO ITALIANO EMET.
TERA’ CONTRO RENZI IL SUO “SENATUS CONSULTUM
ULTIMATUM” EGLI SARA’ COSTRETTO A CALARE LA SUA
MASCHERA ,APPARENDO COSI’ IL VOLTO DI UN POLITICO
VECCHIO CHE NON POTRA’ CONFORTARE LA PROPRIA
VETUSTA’ POLITICA CON IL CALORE DELLA SUA STESSA
GIOVINTU’.APPARIRA’ EVIDENTE COME EGLI ,OMBRA FOSCA
DI CATILINA,APPARTIENE NON ALLA DEMOCRAZIA RIVOLU-
ZIONARIA ,MA ALL’INTELLIGENZA CONSERVATRICE.
RENZI DEVE ANDARE A CASA:PER ALTRO ,EGLI NON E’
CHE UN ONQUILINO A PALAZZO CHIGI.
18 NOVEMBRE 2016 PEPPE LESO
IO VOTO NO …. A PRESCINDERE DA LORO. PER ME SOLO UNA CONVERGENZA PARALLELA.