Busillo si dimette da capogruppo dei Moderati di Centro.
Fonderie Pisano. La questione approda in Consiglio Comunale tra malumori e sensibilità diverse.
Le forze politiche non trovano una sintesi, ma respingono con qualche distinguo, l’ipotesi di delocalizzazione a Eboli. Passa solo la mozione di maggioranza. Cariello: ”Mi felicito per questa presa di posizione collettiva a favore del territorio, ma non chiudiamo completamente la porta!”
di Marco Naponiello
per POLITICAdeMENTE il Blog di Massimo Del Mese
Eboli – Il parlamentino civico si riunisce per la prima volta nel mese in corso in un uggioso venerdi sera, per discutere di una questione messa all’ordine del giorno già alla passata seduta tenutasi a Palazzo di città il 24 ottobre, ma suo malgrado rimandata per una questione di orario ovvero la temuta delocalizzazione nella Piana del Sele dell’industria metallurgica Pisano. Si paventava infatti tra le svariate possibilità in essere, che la proprietà potesse allocare il nuovo stabilimento nell’area P.I.P. della vicina cittadina di Campagna, di cui si dice abbia acquisito un lotto, ed ha fatto seguito a tale indiscrezione un burrascoso consiglio comunale del 30 settembre u.s. con una decisione unanime, il consesso politico ha cosi difeso le istanze del territorio campagnese, o in sub ordine come seconda scelta assegnare l’area dell’ Interporto di Battipaglia, possibilità non patentemente negata dalla Sindaca Cecilia Francese e dalla maggioranza da essa retta. Alfine si era supposto addirittura una delocalizzazione in territorio eburino, segnatamente nella frazione periferica di San Nicola Varco viepiù territorio agricolo e quindi bisognevole di una delibera specifica di cambio di destinazione d’uso, ipotesi questa tanto peregrina quanto assurda, visto che i vasti, ubertosi campi dell’agro ebolitano sono da lustri i produttori di primizie d’alta gamma ortofrutticola, riconosciuti a livello continentale, sarebbe in pectore una scelta da irresponsabili oltre che un improvvido suicidio economico.
Un passo indietro è doveroso, difatti la convulsa vicenda dello storico opificio salernitano, tiene banco oramai nella cronaca locale da diversi mesi: tra minacce per la salute pubblica come paventato da alcuni comitati spontanei, l’odissea dei 120 lavoratori rimasti ingiustamente senza la cassa integrazione e privi di prospettive occupazionali tangibili, dopo il sequestro dell’impianto da parte della magistratura locale, provvedimento invero basatosi su dati Arpac e Asl Salerno, cui fa il paio che è ancora in alto mare il nuovo piano di rilancio industriale, il quale non convince completamente i diversi soggetti istituzionali implicati. Un clima davvero velenoso a trecento sessanta gradi dunque, che in aggiunta al profilo socio-economico, si staglia quello drammatico di rischio ambientale e di converso alla salubrità dei cittadini, che azzarda di mettere le comunità dell’entroterra (le quali non anelano a divenire la nuova pattumiera di Salerno), avverso la nuova amministrazione del capoluogo, la quale amministrazione preme esplicitamente per una rapida soluzione delocalizzativa, a cagione di una motivazione d’immagine ed di ordine pubblico.
Giungiamo pertanto alla seduta odierna vera e propria (che secondo indiscrezioni saranno tre in tutto questo mese il 18 di venerdi e il 28 di lunedì) la quale è divisa come di prassi in due tronconi: le interrogazioni classiche discusse alle 19, ed alle 20 invece tocca al consiglio di stampo quasi monotematico, infatti l’altro punto all’OdG, ossia la sostituzione di un componente della commissione elettorale sarà tempestivamente poco più che una mera formalità.
Con 21 presenti e 4 assenti, si parte nel ricordo della anziana madre recentemente scomparsa del capogruppo PD Antonio Conte e del di lui fratello Mario, ex presidente dell’assise, per sensibilità dell’attuale capo della compagine civica Fausto Vecchio, seguite de plano dai commossi ringraziamenti del capogruppo medesimo, poi il colpo di scena della serata: Carmine Busillo si dimette da capogruppo dei Moderati di Centro con comunicazione alla presidenza. Cariello nella sua breve comunicazione d’apertura è perentorio sulla crisi strutturale del plesso scolastico del Molinello: ”Assicuro la pronta riapertura della scuola al Molinello stesso per lunedì prossimo ed il rifacimento della guaina protettiva, stiamo approntando subito ogni forma di intervento!”
Si passa alla trattazione delle mozioni di Busillo e Cardiello sulla querelle fonderie Pisano, in effetti tra quella dell’esponente di maggioranza e quella del capogruppo di FI non ci passo molto ad una prima veduta, ma in realtà albergano dei distinguo: la prima inserisce esclusivamente la salvaguardia della salute, pubblica la seconda invece lancia anche delle accuse di poca trasparenza dell’amministrazione. “Non dimentichiamo ci che prevenire meglio che curare – dice Cardiello – non abbiamo una metratura per ospitare tale industria, seguiamo l’esempio saggio della viciniore Campagna, onde evitare che qualche privato faccia una fuga in avanti per propri interessi lucrativi ed egoistici” – che continua sulla falsariga polemica- ”Se queste fonderie possono essere messe in sicurezza perche non metterle a Salerno allora?Forse si deve temere lo spettro allocativo nella vicina Battipaglia o nella area del cratere, vedi Buccino, con un paventato rischio di ricadute negative dal punto di vista ambientale? Termina il giovane legale:” Io auspico un lavoro comune e responsabile che vada oltre le stucchevoli divisioni partitiche, noi abbiamo un patrimonio agro-alimentare da tutelare oltre come detto agli impatti sulla salute.
Damiano Cardiello in un secondo passaggio di li a qualche ora aggiunge convinto, in primo luogo di auspicare un non cambiamento di opinione da parte del Primo Cittadino, il quale in un recente passato segnatamente nel mese di settembre 2016, si era espresso in maniera negativa, e sarcastico evidenzia: ”Anselmo Botte ( intervento riportato in seguito) sembra parlare quasi da portatore di interessi padronali più che dei lavoratori come è tipico di un sindacalista, dovremmo sentire per correttezza anche i tanti rappresentanti dei comitati ostili alle fonderie!” Si congeda definitivamente il giovane forzista: ”Eboli non dice di no allo sviluppo ma a questo pseudo sviluppo, diamo una risposta secca e rassicurante ai cittadini, in caso contrario faremo le barricate e scenderemo in piazza!”
Anselmo Botte della Cgil Salerno, già summenzionato afferma di voler tutelare i pilastri costituzionali del diritto al lavoro e alla salute, la Piana del Sele di per se non incompatibile alla industrializzazione: “Vi invito a leggervi il progetto non inquinante, date una occhiata, progetto techno 4.0 con 43 mln stanziati, impatto ambientale azzerato. Spero non si alzino barricate come a Campagna dove non abbiamo potuto interloquire nel merito, si potrebbero creare nuovi posti di lavoro!”
Carmine Busillo sarcasticamente esordisce sul precedente oratore: ”Mah, sembra di ascoltare la Confindustria e non un esponente di un sindacato, quindi De Luca dunque si comporta dai ingenuo a perdere una tale possibilità e regalarla agli altri?. La mozione presentata il 29/9 sulla scorta di una fase emozionale – continua l’ex capogruppo centrista dimissionario – le vittime delle fonderie sono molte e riportate dalla stampa con indagini del N.O.E. con cartelle cliniche accluse e prodotte alla Procura della repubblica, ci corre l’obbligo in ogni modo custodire il mondo in cui viviamo!”
Antonio Conte capogruppo PD auspica invece che si discuta sulla base degli atti alla mano, e rammenta che: ”Purtroppo anche l’agricoltura si profila in molti casi fonte di inquinamento, discariche e sversamento abusivi sono all’ ordine del giorno per colpa anche di mancati controlli. Ritengo che i comparti economici debbono convivere insieme senza preclusioni di sorta. Salerno ha un territorio molto limitato e con una operazione di indirizzo politico cerchi di espellere il porto commerciale oltre alle fonderie! – Conclude l’intervento – Adesso basta coi soliti stolti campanilismi, ragioniamo soltanto per area provinciale, noi dobbiamo necessariamente capire se si tratti di una opportunità o invece di un rischio!
ll presidente della assise Fausto Vecchio prende rapido la parola dopo queste accorate orazioni e in sintonia con Conte e quanto detto in precedenza sulla excursus de fatti sino ad oggi afferma: ”Giffoni e Campagna hanno rigettato la proposta, Battipaglia non si esprime ancora chiaramente. Noi non abbiamo avuto una proposta non ufficiale da questa azienda che dal diciannovesimo secolo e leader in Europa, con un fatturato di circa 50mln e circa 150 dipendenti, alla inerzia della politica purtroppo ha supplico di nuovo la magistratura! – Continua Vecchio – ..la colpa è della proprietà e sarebbe quella specifica di aver dovuto ammodernarsi per tempo, la dismissione e la delocalizzazione non deve essere considerata come un elemento ostativo una iattura in senso stretto, vediamo prima i progetti senza preclusioni, si vogliono investire 40 mln bene, ma questi proponimenti abbisognano di un vasto territorio, il quale potrebbe essere attrattore di altri investimenti e senza impatto ambientale in virtù delle nuove tecnologie – termina il Presidente – Dunque cerchiamo di non dire sempre di NO, non perdiamo ancora altri appuntamenti con la Storia!
Il consigliere anziano, Antonio Petrone del Partito Democratico, ribadisce le considerazioni del capogruppo del suo partito chiedendosi se vi sia una individuazione preliminare dell’area da destinarsi allo scopo, rimproverando la Giunta in carica di non avere un progetto di sviluppo serio per la città di Eboli: ”Personalmente ho un disegno di crescita diverso e mi pongo negativamente verso le fonderie, i dati ultimi di Svimez ed Istat, fotografano il settore agricolo, il terziario, la logistica e le energie rinnovabili, insieme al turismo come una spinta di sviluppo economico reale per il Mezzogiorno, non tagliamoci le gambe con le fonderie! Se pensiamo che la Campania dopo la Lombardia sta al top della quarta gamma, cosa stiamo facendo allora stasera, di cosa dobbiamo deliberare se non siamo chiamati in causa stasera? Forse ci preoccupiamo noi mentre la Pisano non ci considera proprio?
Appresso si e registrata l’interlocuzione durissima del capogruppo dei Democratici per Eboli, Pasquale Infante, che riepilogando per sommi capi il dossier del comitato Salute e Vita di Salerno, preoccupato rimarca: ”Io penso che sia assurda questa scelta, davvero inconcepibile, diamo certamente solidarietà ai lavoratori, ma né San Nicola Varco né un altro sito è acconcio allo scopo sul nostro territorio! Vedete rischiamo veramente di inficiare un florido comparto in cui siamo leader indiscussi, determineremmo la morte economica del nostro territorio, piuttosto si strutturi un interporto logistico di valenza meridionale.”
Sul fronte avverso il capogruppo di Rivoluzione Cristiana, Giancarlo Presutto, esordisce con piglio perentorio: ”Tutti noi possiamo avere una opinione in merito, ma il programma di governo sulla base della vittoria elettorale, ha nella tutela dell’ambiente uno dei punti cardine, non vedo di contro comunicati avverso il Comune di Salerno, la Provincia e la Regione, da parte dei democratici qui presenti, visto che Vincenzo De Luca indirettamente ne è l artefice! Noi siamo fortemente per il no come gruppo di Rivoluzione Cristiana, sono per noi altri le tipologie di attività da attrarre, sforziamoci però a trovare un punto unitario!”
Anche Giuseppe La Brocca capogruppo UdC, ha tenuto a dire la sua, e lo ha fatto attaccando immediatamente il sindacalista Anselmo Botte, sulla bocciatura del piano industriale della nuova Pisano omesso con malizia secondo il politico di Santa Cecilia dal sindacalista nel suo intervento in aula: “Amici, adesso mi risulta difficile considerare che un azienda agricola sia venefica come una metallurgica, con le sue scorie pericolose ed emissioni nocive in atmosfera!Specifico che qualsiasi atto dell’’Amministrazione a favore, noi voteremo NO!”
Pierluigi Merola quasi in appendice, presidente commissione ambiente e capogruppo di Insieme x Eboli, sottolinea che il No alle fonderie non è pregiudiziale ma evidenzia un vulnus legislativo e di controlli da parte di enti sovradimensionati al nostro: “In verità l’avviso di sfratto all’opificio veniva notificato nel 2006 con approvazione del PUC dell’epoca per bonificare quell’area di riferimento nel capoluogo, in dieci anni nessun segnale serio si è vivificato, permane dunque una perdurante indifferenza a vari livelli, se riflettiamo sul caso Ilva o la cosiddetta Terra dei Fuochi, che ne sono la triste riprova! – Il capogruppo di maggioranza si congeda rapidamente – La gente ha sviluppato una sensibilità in merito a tali tematiche, dunque tutto ciò cari amici, ci obbliga a prendere delle sagge e previdenti decisioni in oggetto!”
Il Sindaco Massimo Cariello, prende come di sua consuetudine la parola sul declinare della discussione, e considerando proficua la seduta pur nelle sue diverse e marcate sensibilità, loda la maturità delle forze politiche presenti, svelando altresì di essere stato contattato ufficiosamente ad inizio del suo mandato, per sondare la possibilità di ospitare le fonderie Pisano in quel di Eboli “Ma solo incontri formali in Provincia – ci tiene a precisare Cariello – non dobbiamo mai avere preclusioni sugli investimenti che ci propongono sia ben chiaro mai chiudere la porta allo sviluppo possibile, ma i dubbi nella fattispecie sono aumentati nel tempo. Dobbiamo riflettere su alcuni passaggi, come le aree nostrane interessate: per intenderci la zona P.I.P. e San Nicola Varco non rientranti però nei 12 ettari necessari al progetto.
Il Sindaco Massimo Cariello pondera con gli astanti sulla neo-vocazione logistica della zona industriale cittadina parimenti a quella storica agro/casearia, e a tal cagione San Nicola Varco non e stata presa neanche in seria considerazione. Pertanto prosegue Cariello: ”Pur non dimenticando le problematiche di salubrità che l’opificio si porta dietro e il rifiuto di tanti comuni mi induce ad insospettirmi, ma noi onestamente non sappiamo come saranno le industrie Pisano fra qualche anno, non entriamo in stupide pregiudiziali se e senza ma, essa potrebbe essere una industria modello, anche se la responsabilità della famiglia proprietaria è e rimane enorme, in tanti lustri non hanno ritenuto di produrre delle migliorie sensibili, altrettanto non vedo purtroppo un indotto occupazionale degno di nota per la comunità e non metto a rischio di certo per una manciata di posti di lavoro il mio territorio!” Si congeda cogitabondo Massimo Cariello: ”Allora come mai tanti casi di tumore registrati nelle zone limitrofe allo stabilimento? Adesso la magistratura interviene e a buona ragione di farlo, ma pur non avendo nessuna pregiudiziale ideologica noi non possiamo farci carico degli errori di altri! Quindi si ragioni per aree di crisi omogenee, come la vicenda di Battipaglia insegna, solo in una ottica di area vasta!”
Si passa dopo un interruzione di un quarto di orologio per una riunione consultiva dei capigruppo di maggioranza, la messa ai voti delle due mozioni, ovvero quella del consigliere di maggioranza Busillo e la omologa di Cardiello per l’opposizione, ma purtroppo senza trovare l’auspicata sintesi preliminare al responso, come perorato vivamente da Conte.
Pertanto la prima targata Busillo, passa con i voti compatti della maggioranza consiliare e l’astensione delle opposizioni: favorevoli 15, astenuti 5 ed assenti 5. Di contro invece quella delle opposizioni presentata da Cardiello, subisce il voto contrario della maggioranza consiliare e anche l’astensione inaspettata dei tre membri del PD.
La sostituzione del componente della commissione elettorale, al punto numero 3 del l OdG, viene rimandata in data da destinarsi su istanza del Sindaco e su consiglio del Segretario comunale, in virtù di un possibile subentro automatico basato su di una interpretazione esegetica della circolare del ministero.
In sintesi ecco l’ordine dei lavori, licenziato dal presidente Fausto Vecchio, discussi ed approvato solo al punto numero 2:
- Comunicazioni del Presidente e/o del Sindaco;
- Mozioni Fonderia Pisano – prot. 41782 del 29.9.2016 e prot. 47506 del 2.11.2016;
- Commissione Elettorale – sostituzione componente.
La seduta si è sciolta alle 23 e 40.
Eboli, 12 novembre 2016
Se realizzassero questa azienda nel nostro territorio mi dite che giovamento ne trarrebbe il ns Comune visto che la Pisano riassorbirebbe gli stesi 150 operai oggi in cassa integrazione? Sono d’accordo con chi dice che se tutto fosse realizzato con moderne tecnologie non inquinanti cola cavolo che ce l’avrebbero lasciata.
L’obiettivo è liberare l’area metropolitana di Salerno per costruire case ed altro e rendere la città la perla del Sud che potrebbe anche andar bene ma non a discapito degli altri.
Cementificio dislocato ai confini con il Comune di Giffoni, interporto da realizzarsi a Pontecagnano, porto commerciale da realizzarsi(?) a largo delle coste ebolitane, fonderia Pisano ad Eboli (forse), termovalorizzatore da realizzarsi ai confini con il territorio di Pontecagnano.
Ma allora ci state prendendo per il culo quando parlate ci “area vasta”?
NON HO VOGLIA DI COMMENTARE, MA SE LA NOTIZIA FOSSE VERA E SE QUEL VOLTAGABBANA AVESSE MESSO A DISPOSIZIONE IL NS TERRITORIO ALLORA FAREBBE BENE A…… PERCHE’ QUALCUNO GLI ……………………..
I Consigli Comunali sono diventati una vera farsa, non hanno nessuna funzione nè utilità . Un poco lo fa Cardiello ma facendo più ammuina che cose concrete.
Non si amministra così una città ed Eboli non merita questo , speriamo che qualcuno si tolga definitivamente le bende.
poveri bambini…a cui nessuno pensa al loro futuro. anche tu sindaco cariello hai una figlia e non pensi alla sua salute ma solo alla tua bramosia di potere, sei sempre stato un arrampicatore sociale.
non pensare solo alla tua carriera ma pensa alla salute dei tuoi cittadini.
eboli è una bella città non facciamola diventare come taranto.