Eboli: Festa grande per il 50° della Parrocchia della Madonna delle Grazie

Festa grande per il 50° anniversario della Parrocchia della Madonna delle Grazie, con lo spettacolo al Cinema Teatro Italia “Sette Note per Maria”.

La Parrocchia della Madonna delle Grazie, con il patrocinio del Comune di Eboli e la partecipazione della compagnia Palcoscenico Ebolitano, celebra insieme ai fedeli e i suoi parroci le “nozze d’oro”. Cariello: ”Sono onorato di partecipare ad un evento cosi importante per la nostra comunità”.

Parrocchia Santa Maria delle Grazie 50°-1
Parrocchia Santa Maria delle Grazie 50°-1

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI –  La centralissima Chiesa della Madonna delle Grazie è una istituzione oramai consolidata nel panorama religioso e civile cittadino, essa infatti fu elevata a dignità di Parrocchia nel 1962 ma come succursale della chiesa Madre, la “Collegiata” Santa Maria della Pietà, soltanto 4 anni dopo nel 1966, giusto cinquant’anni orsono, divenne una Parrocchia autonoma. In tutti questi anni la comunità religiosa è cresciuta in numero ed  attività, giustappunto intitolata a Maria Madre di Dio, colei che da sola apporta l’agognata “Grazia“, ed ogni due del mese di Luglio si celebra la sua Santa Festività, appuntamento irrinunciabile per tutti i cattolici ebolitani.

In realtà il complesso religioso che ammiriamo oggigiorno, fu ab initio edificato dai laboriosi Frati Domenicani sul declinare  del tormentato XV° secolo, successivamente il Monastero fu soppresso per bolla papale nel 1652 da Innocenzo X, di seguito nel 1690 fu concesso ai cosiddetti PP. Riformati. Il Monastero riconvertito poi in Convento, non ebbe altresì una vita per dire facile: pertanto una seconda soppressione si ebbe ancora di nuovo a cagione delle “leggi eversive” del 1807 (trasferimento allo Stato dei beni della Chiesa Cattolica) e i Francesi nel periodo napoleonico adibirono la chiesa stessa per una finalità militare, come Quartiere Generale delle loro Truppe. Successivamente nel 1932 il Convento e la Chiesa, quasi un corpo unico, sono concesse per volontà pontificia alle Figlie di Cristo Re. Ma il Convento dell’ordine femminile di origine iberica, subì i ripetuti e devastanti bombardamenti del secondo conflitto mondiale, cosi che purtroppo si dovette aspettare la fine della guerra del 1943, e solo negli anni ’60 per il suo pristino.

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La comunità parrocchiale in oggetto, è retta dal settembre 2015 dal nuovo sacerdote Don Rocco Ferrara, ed in 50 anni oltre don Rocco, ha avuto solo altri 3 presbiteri:

  • 1966 – dic. 2001 Don. Vincenzo Caponigro;
  • dic. 2001-2011 Don Paolo Castaldi;
  • 2011 – dic. 2014 il mai troppo compianto Don Cosimo Corrado, prematuramente scomparso.

La Madonna delle Grazie, come comunità spirituale ha un organigramma degno di plauso e ben strutturato composto di vari organismi catecumenali come:

  • un Consiglio Pastorale,
  • Consiglio Affari Economici,
  • la Caritas, ed Operatori di parrocchia pronti ad ascoltare le molteplici istanze della gente, in specie dei più bisognosi, che purtroppo aumentano di numero giorno per giorno a piè sospinto, causa la imperante crisi economica.

A questi si sommano:

  • il Gruppo Preghiera Padre Pio,
  • il Gruppo Adorazione Amici della Fede.

Ed infine le sedi delle associazioni che da molti anni sono ospitate e godono di diverso seguito nei locali attigui parrocchiali, tra i quali annoveriamo:

  • l’UNITALSI  (Trasporto ammalati ai santuari),
  • l’A.V.O. (Associazione Volontari Ospedalieri).

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Pertanto si staglia al riguardo un quadro davvero armonico e funzionale, degno di una Chiesa Cattolica, la quale ha in animo di dialogare con la complessa società del nuovo millennio.

La Kermesse inizia alle 21 in punto nella sala Italia del Cinema-Teatro Italia, gremita per le grandi occasioni, con la presenza del Sindaco Massimo Cariello, del consigliere della maggioranza dei Moderati di Centro Roberto Grasso e del manager di Weboli Vito Leso, in sottofondo la voce narrante di Clara D’Amato, “battezza” la serata, la quale ha declamato da un monitor di un laptop i passaggi fondamentali della vita della parrocchia nel corso di questi dieci lustri, e su un altro schermo, ma di grosse dimensioni, il pubblico osservava le diapositive storiche salienti con: volti, personaggi e situazioni del “tempo che fu”, sino ai giorni nostri. Vi è da dire che ogni volta il diletto Don Cosimo Corrado veniva citato nel corso della serata, applausi sinceri e occhi velati dalle calde lacrime si stagliavano dentro la sala, ed un magone generale prendeva il sopravvento, per uomo amatissimo ancor’oggi e di rare qualità etiche e religiose.

Un’altra sottolineatura è degna di nota: infatti la manifestazione che nel suo complesso è durata due ore e mezza divisa in due atti, ha avuto per indiscussi protagonisti: cantanti musicisti e coristi che definirli amatoriali è davvero ingeneroso e molto riduttivo Invero essi hanno allietato con musica leggera italiana i presenti attraverso l’esecuzione pregevole di svariate melodie che hanno rapito per intensità artistica e maestria gli astanti. I performer che si sono susseguiti erano di svariate età e categorie: alcuni ventenni, un francescano, un duetto madre-figlio, un batterista in erba, accompagnati tutti da bravissimi musicisti, insomma i parrocchiani per tenere fede alla loro Signora cui è intitolata la chiesa, posseggono davvero la Grazia dell’Arte musicale!

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Analogo discorso  va fatto per i quattro componenti di Palcoscenico Ebolitano che si sono esibiti nelle persone di: Cosimo Mirra, Vito De Caro (assessore alla sicurezza del Comune), Michele Nigro, Bruno Gallo, i quali hanno riproposto ad un pubblico assai divertito, un paio di “macchiette” dell’avanspettacolo partenopeo. Infine l’ottimo Cosimo Mirra al termine dello spettacolo, ha invitato tutto il pubblico ad recital che si celebrerà il prossimo anno in una data ancora da destinarsi, per onorare il venticinquesimo della compagnia teatrale cittadina.

La madrina della manifestazione, Maria Rosaria Mirra, ha introdotto con eleganza e simpatia i vari ospiti religiosi, specialmente coloro che erano tenuti nel ruolo specifico di “memorie storiche”, ad interloquire con il pubblico, cadenzandone tempi e modalità.

Primo a salire sul palco è stato Mons. Vincenzo Caponigro, semplicemente per tutti Don Enzo, vero “creatore”ed anima della parrocchia, emozionatissimo come non mai, il quale ha ripercorso le tappe della sua lunga reggenza di ben 35 anni: “Io ero vice parroco a Penta, e mi voleva affidare il vescovo Moscato questa Parrocchia che per 4 anni era stata una semplice succursale della Collegiata santa Maria della Pietà, una Parrocchia dove tutti ambivano a prendere possesso, con un territorio che partiva da Santa Maria La Nova sotto il comune di Campagna, e comprendeva le contrade di Castrullo, Casarsa, Epitaffio, la Pescara, San Cataldo da servire nella pastorale,e che allo stesso tempo era completamente spoglia e abbisognava di ogni cosa. Cosi e grazie alla generosità dei fedeli, facemmo un ‘cantiere scuola’ dove in economia, munimmo col tempo la nostra chiesa di ogni suppellettile e paramento sacro! – Continua il Monsignore – Ricordo gli anni sempre pioneristici del post terremoto, dove per diverso tempo ci dovemmo arrangiare in strutture di fortuna, ma nonostante tutte le avversità siamo stati all’avanguardia sempre: primi ad instaurare le campane elettrificate, il primo organo a canne, primo riscaldamento interno, e poi son venuti gli altri a seguire il nostro esempio. Di contro siamo stati sempre vivaci nel dibattito civico e politico cittadino: pensate una volta il Sindaco e Senatore comunista, Antonio Cassese, fu ospitato, causa inagibilità delle sale municipali, con Giunta e Consiglio nei locali parrocchiali per una seduta del Consiglio comunale e per tale incolpevole necessità fu duramente redarguito dall’organo di partito comunista, ‘L’Unità’, ma lui imperterrito fece pubblica professione di gratitudine verso questo nostro generoso gesto! – Termina fiero il prelato – La mia è stata una esperienza unica ed irripetibile, ringrazio la Provvidenza che mi ha fatto questo dono!

Diversa la testimonianza di Don Alfonso Raimo, reggente ora della Chiesa di San Bartolomeo, che nella Parrocchia delle Grazie ha mosso i suoi primi passi, come chierichetto, catechista ed animatore della gioventù cattolica, per quella che poi sarebbe diventata da li a qualche anno la sua vocazione: ”Da bambino provenendo dall’adiacente rione Molinello, amavo molto andare nella nostra Chiesa, ricordo il ‘66 e i primi anni ’70, la Riforma Liturgica, ovvero in italiano e non più in latino della declamazione della Santa Messa. In seguito a Don Enzo confidai la mia volontà di chiudermi in seminario per prendere i voti, debbo molto anche a lui, perché se è vero che la fede è un dono Divino, ci vuole anche la mano dell’uomo che la conduca fino a noi, ringrazio per la grande opportunità che mi è stata concessa!

Anche Don Paolo Castaldi (oggi titolare della chiesa di sant’Antonio da Padova in Battipaglia) non ha voluto far mancare il suo apporto evocativo, colui che raccolse (per sua stessa ammissione) a fine 2001 l’eredità pesante di Don Caponigro, ma allo stesso tempo trovò già una comunità ed una parrocchia ben strutturata, e che con la sua carica giovanile resse egregiamente il novennio a lui affidatogli. Don Paolo Castaldi ha affermato: ”La Madonna delle Grazie effettivamente possiede un carisma davvero unico: ho anch’io riscontrato da subito una laboriosità inusuale ed un grande entusiasmo nell’organizzare feste e viaggi, avevamo di tutto, persino una sartoria. Ma il legato più bello, la soddisfazione più grande è stata L’ Adorazione Perpetua, di cui ne serbo il caro ricordo, essa è senza dubbio la vittoria più importante della mia carriera religiosa!

Sul palco dulcis in fundo chiamati a gran voce dalla presentatrice Maria Rosaria Mirra, il nuovo parroco Don Rocco Ferrara ed il primo cittadino Massimo Cariello, i quali non si sono sottratti ai flash ed alle domande di rito. Il Presbitero ha messo in luce come lo Spirito Santo abbia il ruolo di guidare la Storia e le umane vicende ed ha espresso gratitudine alla Madonna delle Grazie sia come comunità religiosa sia come Madre di Dio: «Ringrazio gli organizzatori, la qui vicina Maria Rosaria Mirra e Vincenzo Sparano che sono un vulcano di volontà, come mi preme  plaudire al Sindaco che ha permesso nei fatti tale importante manifestazione che l’abbiamo ideata in maniera non canonica. Dunque il Sindaco dicevo, me lo trovo sempre vicino nelle varie difficoltà all’apparenza insormontabili e ricevo da lui sempre una immediata disposizione a risolverle e prontezza nelle emergenze! – Chiosa infine Don Rocco FerraraIo sono un neofita di questa comunità ma mi sono già bene ambientato, trovo persone che mi circondano di eccezionale laboriosità. Prendo a prestito le parole di Papa Francesco: “Non lasciatevi giovani e meno, mai rubare la speranza, quella speranza che Maria Ausiliatrice ci dona!”»

Il Sindaco Massimo Cariello e intervenuto per ultimo (poco prima della chiusura con l’inmancabile brano di “Mamma”, cantato da tutti i presenti dall’implicito significato), si è lasciato andare a nostalgici ricordi, di come anch’egli in gioventù era uso frequentare per motivi familiari il rione simbolo della comunità ecclesiastica, il Molinello, e di riverbero la Parrocchia ad esso confinante, riconoscendo un certo trasporto in questa serata molto evocativa, che ha tracciato in sintesi le quattro pastorali succedutesi in 50 anni, ognuna caratterizzata da una particolare forma di operare con i fedeli. Toccante il pensiero speciale tributato a Don Cosimo Corrado: “I suoi tre anni sono stati intesi e sentiti da tutta la collettività cittadina, comunità ebolitana che riconosce da sempre questa Chiesa come un faro di innovazione ed esempio!

Alla fine vi è stato un gentile scambio di doni, protagonisti Massimo Cariello e Don Rocco Ferrara: l’Amministrazione comunale ha ricevuto una targa laminata in oro con una massima incisa di Sant’Agostino dalla Parrocchia, mentre quest’ultima di ricambio ha donato una preziosa pergamena commemorativa a futura testimonianza di stima reciproca, perfetto congedo di una serata che rimarrà negli annali civici della nostra Città.

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Parrocchia Santa Maria delle Grazie 50°
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Parrocchia Santa Maria delle Grazie 50°-3
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Parrocchia Santa Maria delle Grazie 50°-4
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Parrocchia Santa Maria delle Grazie 50°-7
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Parrocchia Santa Maria delle Grazie 50°-10
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Parrocchia Santa Maria delle Grazie 50°-11
Parrocchia Santa Maria delle Grazie 50°-11

Eboli, 27 ottobre 2016

3 commenti su “Eboli: Festa grande per il 50° della Parrocchia della Madonna delle Grazie”

  1. In effetti dal 1943 anno della fine della guerra nel Sud Italia, ci fu la rinascita della parrocchia che si completo’ dal 1966 in poi con don Vincenzo Caponigro vero mattatore della storia di questa parrocchia.
    Poi il resto è cronaca, ringraziamo gli organizzatori per la bella manifestazione ed anche questo sito che ha avuto premura di pubblicarla

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