Ferraioli dell’associazione Rinascita Battipaglia attacca l’Amministrazione e pubblica i risultati della raccolta firme.
La raccolta delle firme, tra i commercianti di Battipaglia, sull’Isola pedonale di Via Mazzini, conferma che il 97% degli esercenti commerciali è contrario alla chiusura della strada.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Il ritorno della politica a Palazzo di Città – per la rappresentante dell’Associazione Rinascita Battipaglia Lucia Ferraioli – corrisponde con l’operazione d’immagine e di facile consenso “ideologico”: la transenna sulla Via Mazzini per inibire il traffico veicolare. Una (ultima!) cura miracolosa dal momento di chi, sprovvisto di idee e per non perdere da subito consensi, cerca di accontentare i propri elettori o sostenitori.
Gli osservanti e praticanti del massimo pensiero dello stipendio sicuro sulla pelle dei lavoratori e dei commercianti. Le transenne sulla strada fanno “imbufalire” (anche alcuni sostenitori dell’amministrazione) costringendoli a fare la solita e patetica raccolta di firme per la sospensione dell’ordinanza di chiusura nelle domeniche di dicembre (festività viste dal alcuni come rimedio e per scongiurare eventuali altre chiusure di imprese commerciali). Eppure costoro sono stati ammaliati da pseudo benefattori “per il bene della città” che, di fatto, allietano solo le loro tasche di pochi spiccioli tale è l’insipienza e la pochezza che li caratterizza.
Quello che mi ha colpito stavolta è stata la rabbia delle commesse e dei gestori di bar, paninoteche, pasticcerie ed edicolanti: Le prime a difendere il loro impiego che vedono a rischio; i secondi con perdite stimate del 30% ed oltre.
La raccolta delle firme – dichiara soddisfatta la Ferraioli a sottolineare come fosse impopolare il provvedimento di chiusura al traffico di via Mazzini preso dalla’Amministrazione comunale – ha confermato che il 97% dei commercianti contrari con una netta adesione di quelli con negozi in via Italia che risentono maggiormente della chiusura di via Mazzini. Il quesito posto ai commercianti strada aperta/strada chiusa ha aperto il fronte dell’indifferenza serpeggiante.
Ulteriori richieste di chiarimenti hanno di fatto messo a nudo il dato caratterizzante di tale sentimento con un dato visibile: il fallimento dell’iniziativa confermato ancora una volta dall’assenza dei cittadini, ma soprattutto degli amministratori sostenitori della chiusura.
I Battipagliesi e i politici – rincara la dose la Ferraioli mettendo in evidenza la poca partecipazione alla vita della Città da parte di Politici e Amministratori – li vediamo passare in auto dal lunedì al sabato, ma non la domenica. Sarà forse per l’impossibilità di trovare un parcheggio o di fare manovra nelle strade limitrofe invase dalle auto dei residenti (di solito parcheggiate su via Mazzini) in tranquille domeniche chissà mai cosa potrebbe succedere a Natale o in una giornata piovosa? Qualcuno sbandiera dati preoccupanti relativi all’inquinamento su via Mazzini; ma sulle altre strade? Forse che i residenti di via Mazzini sono più importanti di quelli di via del Centenario, viale della Libertà, via Roma, via Rosa Jemma etc.?? I commercianti sono stanchi e nauseati di essere, ancora una volta, usati come schermo per nascondere l’incapacità di offrire alla città un percorso praticabile di sviluppo.
I commercianti sono cresciuti – avverte la responsabile dell’Associazione Rinascita – e sono sempre stati affianco ai cittadini. Lo hanno dimostrato con le lotte, anche in tribunale, per ultimare piazza A. Moro (opera brutta e costosa a testimonianza del poco rispetto verso il contribuente). Lo hanno ancora una volta dimostrato illuminando a Natale(non il prossimo visto la ritrovata floridità delle casse comunali, tanto da potere assumere staff e giornalisti) le strade cittadine, provvedendo all’arredo della biblioteca, alla piantumazione di fiori nelle fioriere di via Italia e alla loro manutenzione . Si occupano tutti i giorni di far osservare il decoro e l’erogazione dei servizi (parchimetri, vigilanza) esponendosi anche al ridicolo. Hanno cercato, con garbo, di realizzare sempre iniziative che facessero la differenza . Hanno sostenuto stoicamente i tempi per i lavori del sottopasso, che hanno, in maniera emergenziale, tentato di ridare dignità ai fruitori.
I commercianti – aggiunge ancora la Ferraioli – hanno compreso da subito la gravità dello scioglimento per infiltrazioni camorristiche ed hanno messo in atto le loro capacità e risorse cercando di sostenere la città anche attraverso il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata da destinare ai giovani Battipagliesi come opportunità di lavoro. Hanno partecipato alla fase progettuale di un’idea di città nuova, proposta dai collaboratori dell’Architetto Renzo Piano. Tutto questo – conclude Lucia Ferraioli – malgrado i dati della Camera di Commercio che dicono di un commercio fermo da giugno, affiancato dall’agricoltura e da un’attività industriale e professionale che non vive periodi migliori, con uno spopolamento del territorio quasi da esodo. Ciò nonostante l’Amministrazione decreta: L’isola che non c’è. 
Battipaglia, 26 ottobre 2016