Eboli: Presentato il libro su Diego Armando Maradona: “Le mani su D10s”; di Carmando e Camaggio”.
Lo storico masseur del Napoli degli anni ‘80 e della nazionale Argentina nel ’86 ai mondiali del Messico, racconta aneddoti del suo rapporto professionale ed umano con il fuoriclasse argentino. Carmando: ”Rivedere ancora giocare Diego Maradona mi provoca sempre una grande emozione!”
di Marco Naponiello
per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
“Tu Sei Un Esempio, Perché Sei Un Conquistatore” Pelè a Maradona Durante uno show televisivo nel 2005.
EBOLI- Salvatore Carmando è stato molto di più del massaggiatore capo del Napoli calcio, la sua figura professionale si è prepotentemente stagliata per 36 anni (’74-‘09) nella società biancazzurra ed è concisa con l’età dell’oro della stessa, quella che va dal 1984 al 1991, quando il “Dio del calcio” Diego Armando Maradona, deluso dai catalani del Barcellona approdò alla corte del vulcanico presidente Corrado Ferlaino, che per 13 miliardi e mezzo lo strappò ai Blaugrana, inaugurando cosi un periodo fausto ma unico, di grandi soddisfazioni nel magro palmares dei partenopei. Con Diego Maradona, Salvatore Carmando ebbe da subito un feeling speciale, oltre a divenire il suo massaggiatore di fiducia ne divenne in poco tempo un intimo amico e confidente, tanto da portarselo di li a poco, con se nella trionfale avventura dei mondiali messicani del 1986, dove Dieguito si consacrò definitivamente nell’empireo dei più grandi calciatori di tutti i tempi.
Ora lo storico massaggiatore, insieme ad un suo sodale l’avvocato Renato Camaggio, ha vergato un libro di memorie, “Le mani su D10s” (Graf edizioni) presentando aneddoti ed episodi vari, atti a comprendere la personalità complessa del Pibe de Oro e di tanti altri fuoriclasse, dentro e fuori dal campo di calcio, e lo sta promozionando in tutta la nostra Regione, quindi una tappa del tour letterario si è fermata anche nella nostra Eboli.
Nell’aula consiliare Bonavoglia alla presentazione del libro autobiografico pertanto erano presenti oltre agli autori Salvatore Carmando e Renato Camaggio, il sindaco di Eboli Massimo Cariello, l’ex portiere di Juve, Udinese e Napoli, il concittadino Emanuele Belardi, ed Eugenio Marotta “penna” calcistica de Il Mattino di Napoli. Ma tra le fila si intravedevano il presidente dell’assise Fausto Vecchio, che ricopre anche il ruolo di presidente onorario del sodalizio calcistico locale, il vice sindaco Cosimo Pio di Benedetto, i consiglieri di maggioranza Giancarlo Presutto (capogruppo RC) e consorte, Giuseppe Piegari (capogruppo N.PSI), il presidente dell’Ebolitana calcio Fiorentino Reppuccia, il DG Ramon Taglianetti, e il mister Salvatore Nastri, oltre ad un nugolo di calciatori della società biancazzurra e di quelli della scuola calcio di Belardi e tanti, ma tanti tifosi del Napoli, i quali da diversi minuti attendevano ansiosi, di conoscere aneddoti non svelati ancora sul Pibe de Oro.
Va specificato ab initio, che la presentazione del lavoro autobiografico del massaggiatore Salvatore Carmando, è uno scritto suddiviso come di prassi in capitoli, ma dove naturalmente Maradona ne esce il sicuro unico protagonista, si tralasciano però da questa agiografia per galateo editoriale, i lati personali ed oscuri della vita del fuoriclasse argentino, come la reiterata tossicodipendenza, lo stile di vita esagerato, il figlio non riconosciuto avuto con Cristiana Sinagra (Diego jr), i problemi annosi con il Fisco italiano e la società di riscossione Equitalia, insomma tutto ciò che lo ha reso personaggio-antieroe al di fuori del rettangolo verde, come per esempio l’ultimissima lite nella Partita della Pace, (un vero ossimoro) voluta dal Papa argentino come lui, Jorge Mario Bergoglio, con Juan Sebastian Veron, e successivamente sui media con Mauro Icardi.
Il moderatore e giornalista sportivo Eugenio Marotta, in prologo all’appuntamento serale eburino ha ricordato agli astanti la recente morte del tifoso amatissimo dell’Ebolitana, Antonio Inverso detto “Cioccolatino”, a cui una commossa platea gli ha tributato un lungo applauso, e le glorie passate della società calcistica locale, che ha avuto tra i suoi tesserati Josè Guimarães Dirceu (1989-91 con 39 presenze e 14 goal), nazionale brasiliano a cui è dedicato il locale stadio, e che per l’appunto aveva chiesto al grande Carmando tramite Maradona, una visita specifica per poter sperare di poter disputare il suo 4° Mondiale. Marotta: ”Conosco il Sindaco Cariello da tanti anni e lui orgogliosamente ha sempre rivendicato la sua origine di Ultras delle squadre del cuore, grande tifoso del Torino e della sua Ebolitana!” ha continuato il moderatore.”Salvatore Carmando non ha bisogno di presentazioni alcune, tutti lo conoscono da quando Maradona ad ogni inizio partita lo baciava in fronte e gli consegnava il gagliardetto, un rituale amichevole e scaramantico, e i telespettatori si chiedevano il perché del gesto o cosa gli sussurrasse all’orecchio! Carmando in realtà è salernitano, la sua storia parte dal mitico stadio granata del Vestuti e da li è iniziata la sua carriera fatta di ineguagliate soddisfazioni portandolo a collaborare con i grandi fuoriclasse della sua epoca per ben 36 anni di attività, ma che dal mondo del calcio ha preso figurativamente anche molti ingiusti schiaffi a cui ha saputo reagire con tanto orgoglio!”
Il primo cittadino Massimo Cariello, nel ringraziare i presenti e la loro promessa mantenuta di venire ad Eboli nonostante i molti impegni, ha sottolineato come questa terra abbia sfornato un campione del calibro del portiere Emanuele Belardi, il miglior talento provinciale nel suo ruolo e in assoluto, che ha militato nelle squadre più prestigiose della serie A e qui ha fondato per amore della sua terra, una prestigiosa scuola calcio, e di come egli stesso, oggi politico affermato, negli anni verdi si prodigasse come un umile tifoso insieme agli altri suoi amici: ”Quando ero ragazzo, nelle stagioni di Dirceu andavo a posizionare le zolle nel campo del Massajoli, ed i signori qui presenti stasera sono tutti appassionati di calcio come me!”
Emanuele Belardi ha ricordato alla platea la sua non felice stagione partenopea nel 2004-05 con molta umile sincerità, ma al contempo nonostante lui non si sia mai ambientato bene sotto il Vesuvio, aveva trovato in Salvatore Carmando un amico fedele e sincero:”Volevamo più bene a lui che ad un dirigente o allo stesso presidente cosa strana davvero, Salvatore si comportava come un vero leader di spogliatoio, amatissimo dalla curva, non si è mai visto che una tifoseria fa un coro al massaggiatore della squadra!”
Il co-autore del testo, l’avvocato Renato Camaggio ha specificato appunto che è stato scritto come si dice di solito a 4 mani: ”Se ci fate caso, Salvatore non ha mai rilasciato dichiarazioni alcune nella sua lunga carriera, solo raramente, riservandosi di scrivere un libro con qualcuno un giorno. Noi ci conosciamo perché entrambi salernitani e le famiglie erano amiche, abbiamo preso a vederci con cadenza tri-settimanale ed è uscito questo lungo racconto pieno di simpatici aneddoti, lo ringrazio per avermi scelto!” termina Camaggio. ”Nel libro ci sono strutturate tre anime: quella goliardica (lo spogliatoio, l’aereo, le molte gag che si verificavano), quella professionale (i tantissimi campioni assistiti, i trofei vinti insieme ad essi, il Napoli la Nazionale argentina ed italiana) ed una infine commovente (gli amici prematuramente scomparsi (Musella, Dirceu, Troisi, Imbriani, Boskov etc), a testimonianza della caratura morale e professionale dell’uomo!”
Dulcis in fundo, tocca a Salvatore Carmando in persona prendere parola, e col suo fare riservato ma schietto, ricorda episodi di stagioni passate, come la monetina sul capo di Alemao in Napoli – Atalanta dell’ 8 aprile 1990, i gavettoni da spogliatoio, i mondiali in Messico con l’ Albiceleste, la cena scroccata da Boskov in costiera amalfitana, le scommesse con il presidente Ferlaino etc ma soprattutto ha rivendicato:”Nella mia vita professionale ho sempre avuto la schiena dritta parlato poco e son stato attento a tutto ciò che mi circondasse, è un ambiente difficile pieno di insidie. Per esempio io non ho mai voluto prendere le cosiddette ”buste” dai calciatori, con il rischio di essere rinfacciato di questo col tempo, cose sgradevoli che capitano spesso nel mondo del calcio, ho sempre cercato invece di essere onesto con me e con gli altri, come consiglio anche a voi calciatori giovani presenti un elisir di lunga carriera: fate spesso i fanghi per migliorare le prestazioni ed assorbire i colpi degli avversari, saranno una panacea per i vostri muscoli messi alla dura prova da ritmi incessanti!” E poi termina commosso il masseur: ”Ringrazio il Napoli, Maradona e il resto per avermi fatto crescere sia professionalmente che come uomo, ho volutamente evitato i profili più intimamente umani in questo libro su Diego, per una questione di privacy, ringrazio anche tutti voi che mi avete ospitato nella bella Eboli!”
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Eboli, 17 ottobre 2016
Come fate a scrivere un articolo è non ringraziare gli organizzatori dell’evento ????
Le mani su Dios di Salvatore Carmando
qui si pensa alle inezie, non vedo gente al consiglio comunale, ma per un libro sul pallone si……
Ps spero si ringrazi almeno il sito che ha pubblicato questa notizia che nessun organo di stampa ha dato retta!!!!