La vicenda delle fonderie Pisano è intollerabile, denuncia il FdI. E, la latitanza della politica è scandalosa.
Cuozzo (FdI): “Basta col gioco a nascondino. La vicenda delle fonderie Pisano è ormai diventata intollerabile, mentre il Presidente della Procincia è impegnato da due anni nel tentativo di occupare l’ASI“.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – «Basta con il gioco al nascondino. – Scrive in una nota il Presidente provinciale di Fratelli d’Italia Michele Cuozzo, evidentemente preoccupato per come sta evolvendo la questione “Fonderie Pisano” – La vicenda delle fonderie Pisano è ormai diventata intollerabile e la latitanza della politica è scandalosa.
Il Presidente della Provincia Giuseppe Canfora, – aggiunge Cuozzo – impegnato per circa due anni nel tentativo di occupare l’A.S.I., in uno ai rappresentanti del Comune di Salerno (in senso al Consiglio del Consorzio), dia un segno della sua esistenza e si faccia promotore, con immediatezza, per la convocazione di un tavolo al fine di reperire alternative e spazi per la delocalizzazione, in aree ASI, dello stabilimento Pisano; aree compatibili con la tutela della salute pubblica.
La situazione determinatasi – prosegue il coordinatore provinciale di FdI – è la prova provata della incapacità politica di chi nel governare la Città non ha saputo programmare crescita e sviluppo: Salerno non può vivere di solo costose luci d’artista. Che ben venga questo costosissimo evento, soventemente mal organizzato fino a far prigionieri del traffico i salernitani.
Il lavoro e la tutela della salute dei cittadini, tuttavia, debbono essere priorità assoluta di una politica che vuole dare un futuro alla Città capoluogo. Invitiamo, quindi Provincia e Comune – conclude il Presidente provinciale di Fratelli d’Italia Michele Cuozzo – ad attivare, con urgenza, gli organismi dell’ASI onde valutare la possibilità di una delocalizzazione, compatibile con la tutela ambientale e con la salvaguardia della salute pubblica, dello stabilimento Pisano. Pensiamo che Salerno non meriti tutto questo».
Salerno, 16 ottobre 2016