Convegno di Berlinguerlab sulla Sanità Pubblica nella Piana del Sele dopo la pubblicazione dell’Atto Aziendale dell’Asl di Salerno.
L’Incontro sull’Atto approvato seguendo la falsariga del Piano di Riordino Ospedaliero regionale, per discutere e coinvolgere Sindaci e Amministratori, sindacati e comitati, sul futuro della Sanità nel nostro comprensorio. I relatori all’unisono:”Faremo di tutto per salvaguardare il diritto alla salute dei nostri cittadini!”
di Marco Naponiello
per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. art 32 Costituzione Italiana
EBOLI- Le acque sempre agitate della sanità pubblica provinciale fanno da sfondo ad un incontro organizzato dal Berlinguer Lab di Eboli (associazione politico-sociale di sinistra) nell’aula consiliare del Comune, alla presenza di un nutrito gruppo di relatori composto da amministratori pubblici, sindacalisti e rappresentati delle associazioni territoriali, che si oppongono al Piano di Riordino Ospedaliero regionale. Difatti secondo gli analisti del settore, il decreto 33 della regione Campania, ovvero il famigerato Piano di Riordino Ospedaliero, non rispecchia le direttive del cosiddetto decreto Balduzzi (D.M. 70/2015,) il quale opera un rapporto comparativo tra numero dei residenti-prestazioni erogate da un lato, e posti letto e livelli essenziali di assistenza dall’altro, su tutto il territorio nazionale. Da qui si è dipanata una querelle che si trascina da diversi mesi, tra la rete di comitati civici della Piana del Sele e della Valle del Calore, del duo formato da Rosa Adelizzi (comitato per la salute pubblica del cittadino del Sele) e Rolando Scotillo (Segr.Naz. FISI – sanità) costantemente coadiuvati da Giovanni Francione (Ospedale Roccadaspide) i quali insieme ad altre associazioni consorziate hanno prodotto un ricorso amministrativo al TAR di Napoli e di contro la parte per cosi dire “istituzionale”, che rispecchia le volontà politiche, sullo schema del suo predecessore di centro-destra Stefano Caldoro, del governatore PD campano Vincenzo De Luca: ovvero Joseph Polimeni commissario e vergatore del Piano di Riordino e nella nostra Provincia Antonio Giordano, DG dell’ASL e ratificante le disposizioni in esso contenute.
Enorme la delusione e lo sconcerto per i prodromi del Piano di Riordino nel nostro comprensorio e per la sorte dei nosocomi presenti (Battipaglia – Eboli – Oliveto e Roccadaspide), si teme pertanto una forte riduzione delle qualità dei servizi, dei posti letto vista la moria di reparti e il consequenziale depauperamento di moltissimi posti letto (400), problematiche a cui questa testata da sempre ha posto attenzione (https://www.massimo.delmese.net/?s=ospedaliero) come sulle vicende dei singoli presidi ospedalieri istanti, primo tra tutti quello del Santissima Maria Addolorata della città di Eboli (https://www.massimo.delmese.net/?s=ospedale+di+Eboli) che è quello che purtroppo insieme al suo omologo di Roccadaspide, da ciò che è accaduto negli ultimi anni, rischia maggiormente un esiziale ridimensionamento strutturale in beffardo rapporto alla sua pluridecennale storia sanitaria ed al numero dell’utenza servita.
Grandi e doverose speranze dunque, si riponevano stasera nel civico dibattito tenutosi in prima serata all’interno dell’aula consiliare Isaia Bonavoglia, organizzato come detto in precedenza dal Berlinguer Lab e che aveva nel suo parterre di illustri conferenzieri:
Margaret Cittadino Cgil Salerno
Raffaele Albano – Uil Salerno
Antonio Conte-Capogruppo Pd Eboli
Vincenzo Fornataro – Comitato salute pubblica Piana del Sele
Cecilia Francese-Sindaco di Battipaglia
Giovanni Francione Comitato Pro Ospedale Roccadaspide Valle del Calore
Gerardo Rosania– Berlinguer Lab
Rolando Scotillo Rappresentante Sindacale Fisi
Fausto Vecchio-Presidente Consiglio Comunale Eboli
Moderatore: Donato Santimone
Si inizia alle 19:00 in punto, con la presenza di vari esponenti del mondo politico e sindacale del comprensorio, introduce magistralmente Donato Santimone, più volte amministratore pubblico in passato delle consiliature targate Gerardo Rosania, il quale si è preso la briga di dettare i tempi della discussione sintetizzando a fine di ogni intervento il “succo” dei relatori. Nell’introduzione però il moderatore ha evidenziato la difficoltà ad organizzare la serata in oggetto e la volontà da parte sua e del Berlinguer Lab di predisporre in seguito vari incontri monotematici, in specie di valenza socio economica, auspicando al contempo che: ”Eboli e Battipaglia ragionino in futuro ed in ogni campo attraverso un’ ottica unitaria, ed invito gli ospiti a prendere da subito la loro pozione sul tema serale!”
Dopo questo prologo di prammatica, la parola è passata al sindaco di Battipaglia Cecilia Francese (che nella vita professionale è appunto un apprezzato medico specialistico) la quale pur essendo moderatamente ottimista ha stigmatizzato la necessità di addivenire per tappe prima agli Ospedali Riuniti e poi di qui in seguito all’Ospedale Unico:”E’ risaputo da tempo che dobbiamo eliminare i doppioni di reparti che aumentano le spese complessive con delle compensazioni interne tra presidi, andando oltre uno sterile e stantio campanilismo, del resto il nostro comprensorio è stato massacrato, oggetto di tagli lineari nella passata gestione Caldoro, paghiamo anche per un gap di rappresentatività dei tempi appena trascorsi, bene invece la nuova figura del Direttore Sanitario Unico!” A seguire è toccato il turno di relazionare al “padrone di casa”, ovvero al presidente dell’assise consiliare eburina Fausto Vecchio, il quale, dopo aver recato i saluti di Massimo Cariello primo cittadino, ha sottolineato anch’egli la necessità vitale di ragionare come un corpo unitario da parte di tutti i comuni del comprensorio, sia nell’ambito sanitario come in quello più ampio socio-economico (fascia costiera, zona industriale):”Questa mancanza costante di collaborazione per esempio ci è costato la perdita del Tribunale e patiamo ancora che i nostri presidi sanitari: siano costantemente sott’attacco! Di contro esprimiamo questa sera come Amministrazione un cauto ottimismo, questo Atto Aziendale appena varato evita lo spauracchio della chiusura del nostro nosocomio e possiamo aspirare in futuro ad un DEA (Dipartimento Emergenza Accettazione) forse anche di secondo livello, nel mentre abbiamo scongiurato di divenire un semplice pronto soccorso attivo, comunque esprimo anch’io una moderata soddisfazione per l’Atto Aziendale!”
Antonio Conte capogruppo consiliare del PD, dopo aver salutato Paola Massarelli coordinatrice cittadina del partito presente sugli spalti, ha lamentato la insistenza di un deficit culturale su tali tematiche delle classi dirigenti politiche di livello superiore:”Mentre altro discorso vale per quelle che calcano i territori tra mille difficoltà e si fanno carico delle istanze popolari, ma onestamente la mia amicizia dai tempi ginnasiali con Antonio Giordano DG Asl Salerno, mi fa apparire di parte nel giudizio,conosco bene la sua caratura professionale,il procedimento a venire è semplice da ipotizzare :Ospedali Riuniti, Unico, ed infine Plesso Unitario, abolendo i doppioni di reparto cosa che abbiamo fatto fatica a metabolizzare!” Conte ha anche stigmatizzato lo “scippo” dell’Ospedale di Roccadaspide e la solidarietà del civico consesso ebolitano, ricordano agli astanti che la Sanità Pubblica nella nostra Campania è ancora commissariata, auspicando al contempo il riattivarsi rapidamente in loco la Conferenza dei Sindaci.
Gerardo Rosania ex Sindaco di Eboli per due mandati e parimenti ex consigliere regionale, ha invece “battezzato” il suo intervento con un perentorio:”Soffriamo di Salerno – centrismo, eh si cari amici, inutile negare che alcuni territori, per l’esattezza i nostri purtroppo, da molto tempo sono poco propositivi e nonostante le tante potenzialità inespresse, per esigenze politiche vengono sacrificati per far comodo ad altri! Noi siamo succubi di scelte calatoci dall’alto, non lamentiamoci se propongono poi le nostre zone per delocalizzare strutture poco convenienti a Salerno (vedi Porto Commerciale del capoluogo e di questi giorni le Fonderie Pisano), ma quando in passato abbiamo però fatto squadra, questo centrismo a vantaggio di Salerno è venuto meno!” e conclude: “L’Atto Aziendale è semplicemente figlio del Piano di Riordino Ospedaliero, nulla di più, e in questo modo si sacrificano le nostre zone ad appannaggio di Nocera-Salerno-Vallo, a cagione di equilibri politici interni da rispettare!”
Raffaele Albano della UIL medici ha considerato invece l’Atto Aziendale appena licenziato come un tentativo di programmare le varie emergenze del caso, frutto pure dei nuovi migranti giunti nel comprensorio che ci riportano purtroppo indietro di decenni con patologie che qui consideravamo debellate:”La sfida consta nel saper programmare le emergenze, ma questo dovrebbe essere facilitato da degli HUB territoriali collegati in rete per evitare lo spostarsi continuo di pazienti e referti-analisi, consultando in rete i vari esperti!” Giovanni Francione, subito appresso, del comitato per la salvaguardia dell’Ospedale di Roccadaspide invece esordisce stentoreo:”Se Sparta piange Atene non ride! Mi riferisco che il rischio anche se ben celato risulta pure per i presidi di Eboli e Battipaglia,non solo per la Valle del calore che insiste organicamente alla vostra, Il DG Giordano ha rimandato questo primo Atto Aziendale indietro considerandolo a mò di bozza,ma la modifica avverrà grazie al decreto 99, ovvero il riordino della rete territoriale, quindi l’ipotetico secondo Atto Aziendale revocherà di fatto il primo, pur se questo è opaco, poco coraggioso ed evanescente!”
L’ebolitano Vincenzo Fornataro rappresentante dell’associazione Noi Tutti Liberi e Partecipi, che anch’essa fa parte della rete dei comitati di salvaguardia civica, oltre a sottolineare d’essere un nella vita professionale un medico, stigmatizza il suo ruolo primario di cittadino e padre, con l’ambasce che ne deriva dai pericoli potenziali della riforma sull’offerta sanitaria statale:”L’Atto nasce dalla mancata conoscenza del territorio e pur considerando il DG Antonio Giordano persona stimabilissima, egli stesso ci aveva detto d’essere un semplice esecutore di scelte politiche etero – dirette, paghiamo anche l’assenza di coordinamento degli amministratori pubblici, carenze strutturali e di personale nei nosocomi, dunque unica via quella degli Ospedali Riuniti! A Fornataro fa subito da sponda un volto notissimo delle battaglie sanitarie, ovvero Rolando Scotillo segretario nazionale della FISI- sanità, che insieme alla sua sodale Rosa Adelizzi coordinatrice del Comitato per la Salute Pubblica, è da tempo impegnato in questa strenue battaglia, ultimo il ricorso al TAR partenopeo avverso il Piano di Riordino Ospedaliero regionale, il quale dopo aver condiviso le argomentazioni dei suoi prossimi predecessori (Francione e Fornataro) opera un distinguo:”Non sottovalutiamo che tale Atto è figlio del Piano di Riordino regionale, ne segue pedissequamente le direttive, i parametri LEA (Livelli essenziali assistenza) inseriti nel Decreto Balduzzi sono chiari stravolti dal decreto 33 regionale, stabiliscono che una comunità di 250.000 residenti come il nostro comprensorio dovrebbe avere come minimo un DEA di 1° livello, le priorità non sono state rispettate anzi abbiamo 400 posti letto in meno, mentre realtà meno popolose come Nocera Inferiore e Vallo della Lucania, hanno conseguito tale DEA di 1° livello, ne conseguono liste di attesa da terzo mondo che di effetto arricchiscono i soggetti privati, a tal riguardo il mio augurio è che altri attori sociali ad adiuvandum aderiscano al nostro ricorso amministrativo!”
Conclude la lista dei relatori Margaret Cittadino sindacalista della Cgil – Salerno, la quale oltre a rimarcare l’importanza della salvaguardia del presidio di Roccadaspide come elemento di frontiera vista la difficile accessibilità dei luoghi ha analizzato il subdolo scivolamento verso la sanità privata o accreditata delle prestazioni di quelle che erano ad appannaggio della pubblica e di come molti imprenditori forestieri stiano acquisendo realtà come cliniche della nostra Provincia e una volta acquisite si operino dei decurtamenti salariali applicando addirittura i CCNL (Contratti Collettivi nazionali di lavoro) non della categoria come di norma, ma addirittura ma alberghieri! Afferma infatti la Cittadino:”Il problema è che con questo Atto Aziendale si darà ancor più spazio ai privati aumentandone i profitti, quel che perde lo Stato lo prende il proprietario privato, aspettiamo la calata delle compagnie assicurative nel settore!” Prosegue spedita la sindacalista della Cgil:“ Dunque aumenteranno le liste di attesa per il Servizio Pubblico e faccio un esempio molti anziani saranno costretti a rivolgersi per necessità alle strutture convenzionate (es operazioni di cataratta) comportante una incidenza economica notevole al Sud,e condannando maggiormente alla miseria varie fasce di popolazione! Termina la Cittadino:” E’ soltanto un problema politico, ovvio, che per altre esigenze non si vuole risolvere, e la Conferenza dei Sindaci sarebbe stato un utile mezzo ma ancora non è rientrata in funzione, se pensiamo che l’aspettativa di vita delle donne al meridione è scesa di due anni rispetto a quelle del nord, la malasanità e le incidenze tumorali per danni ambientali fanno il resto: siamo ad un triste bivio prossimo futuro: tra povertà e sopravvivenza!”
Eboli, 10 ottobre 2016
CONTINUATE A FARE SOLO CHIACCHERE DA MERCATO E SOLO PER ESSERE PROTAGONISTI DI COSA POI???..