Il futuro viene dal passato: Intitolata a Garuglieri, compagno di carcere di Gramsci, la sede della sezione cittadina del neonato PCI.
Presto il tesseramento e la celebrazione del primo congresso dalla rinascita. E non manca da subito una dura analisi del coordinamento cittadino sulla situazione politica-economica locale: ”Cercheremo di varare un programma per rilanciare Eboli e la Piana del Sele!”
di Marco Naponiello
per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
“Tutto quello che temevamo di subire dal comunismo, che avremmo perso la nostra casa, i nostri risparmi, che saremmo stati costretti a lavorare per salari da fame, senza nessuna voce in capitolo all’interno del sistema, è diventato realtà col capitalismo”. Jeff Sparrow (scrittore australiano)
EBOLI– Ritorna nella nostra città un pezzo importante della storia politica italiana, infatti anche ad Eboli è stata costituita la nuova sezione del PCI (Partito Comunista Italiano rinato a giugno scorso nella città felsinea) ed intitolata all’attivista e partigiano toscano, Mario Garuglieri, sodale di tante sofferenze carcerarie del grande Antonio Gramsci (fondatore prima nel ‘21 e segretario poi dal ’24 al ’27 del Partito) che per ordinanza di “alta pericolosità” del regime fascista, stette durante il “ventennio” tra Agropoli ed Eboli per ben 10 anni al confino, nondimeno distinguendosi pur nella sua difficile condizione di relegato in semilibertà, per le alte capacità organizzative e dirittura morale.
Del resto gli eventi della nostra città dal dopoguerra in poi e ci riferiamo alla vita pubblica, son stati decisamente simbiotici alle vicende e agli uomini che hanno speso la loro azione politica e creduto nei valori della “falce e nel martello”, sinteticamente sui tanti personaggi meritevoli: i Senatori della Repubblica Giuseppe Vignola ed Antonio Cassese (più volte primo cittadino) e venendo alle ultime decadi, segnatamente dagli anni ‘80 sottolineiamo altri due Sindaci molto apprezzati dalla popolazione: il compianto e recentemente scomparso Giuseppe Manzione e Gerardo Rosania, il quale quest’ultimo dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989 e la connessa disgregazione dell’ideologia e dei sistemi marxisti su tutto il territorio continentale, è riuscito con la sua “rivoluzione” del 1996, per mezzo di un altro partito comunista rifondato, appunto Rifondazione Comunista (PRC), congiuntamente all’amico di sempre Donato Santimone dei Comunisti italiani (PdCI), a reggere magistralmente per ben due mandati il governo cittadino e come spesso in Italia accade, benvoluto nostalgicamente più a posteriori che nell’epoca in cui era stato in carica.
La sezione cittadina odierna è guidata temporaneamente da un giovane quadrumvirato, composto da: Antonio Pindozzi, Cosimo Romano, Giovanni Setaro e Massimiliano Curcio, i quali oltre alle intenzioni di volere rinverdire i fasti di un tempo, fatte di battaglie vinte per la giustizia sociale e la dignità del lavoro, che fecero a ragione della nostra Eboli, una storica “roccaforte rossa”nell’intera Regione Campania, hanno in animo insieme a compagni e simpatizzanti come primi passi, di aprire a breve il tesseramento partitico e di celebrare subito appresso il congresso cittadino per poter conferire le cariche direttive.
Ma i comunisti ebolitani non si limitano soltanto a dichiarazioni tout court “battesimali” inerenti la nuova sede, la quale già gode di un primato, ovverossia che può contare su di una nostra concittadina Dina Balsamo, nominata un mese addietro al vertice della segreteria provinciale, parimenti dell’endorsement entusiastico dell’ex sindaco e consigliere regionale Gerardo Rosania e della presidentessa del BerlinguerLab (serbatoio di pensiero socio-politico) Maria Gasparro, il coordinamento cittadino difatti lancia un critico sguardo sulla situazione generale ad Eboli come nel comprensorio.
Pertanto, dopo la presentazione della sede e gli inviti all’unità futura tra le varie forze comuniste si stigmatizzano nel comunicato cui riportiamo in calce, i vari punti critici che andrebbero analizzati e necessariamente modificati, riguardanti Eboli ed il comprensorio del Sele:
- La ferrea volontà del PCI a schierarsi per il NO al prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre.
- Il volersi posizionare come forza extra-consiliare, all’opposizione dell’Amministrazione comunale guidata dall’ex compagno Massimo Cariello.
- Il deciso rifiuto all’ipotesi di far de-localizzare nel territorio nostrano a vocazione agraria, le Fonderie Pisano, comportanti un rischio ambientale elevato.
- I tagli alla sanità statale ed il discusso Piano di Riordino Ospedaliero regionale.
- Un auspico progettuale in appendice di rilancio socio-economico, fatto in breve termine dell’intero nostro distretto.
Dunque sono questi in estrema sintesi, temi inaugurali del neo Partito Comunista italiano sez. ebolitana Mario Garuglieri, e così anche ad Eboli “r“inasce il PCI.
Dopo l’Assemblea di Bologna che ha sancito la rinascita del Partito Comunista Italiano, a 25 anni dalla sua scomparsa, con l’elezione a segretario nazionale del compagno Mauro Alboresi e l’assemblea di Salerno dell’11 settembre con la quale si è costituita la Federazione di Salerno del PCI con l’elezione a segretario provinciale della compagna Dina Balsamo, anche a Eboli si è costituita la sezione del Partito Comunista Italiano.
La sezione è stata intitolata a Mario Garuglieri, calzolaio, antifascista e compagno di carcere di Antonio Gramsci. Confinato ad Eboli, la sua bottega di calzolaio divenne il punto di incontro dei giovani antifascisti ebolitani che si riunivano in clandestinità. In quella bottega si formò, grazie agli insegnamenti di Garuglieri, quello che sarebbe diventato il nucleo fondante del partito comunista ebolitano che di lì a pochi anni, dopo la liberazione del Paese dal fascismo, avrebbe scritto pagine importantissime della storia di Eboli e della provincia di Salerno.
Dagli insegnamenti del passato – si legge nel comunicato – ripartiamo per guardare al futuro e per costruire una nuova generazione di comunisti nella nostra città, e l’impegno della nuova sezione sarà innanzitutto quello di ricercare l’unità con le altre forze comuniste e della sinistra che operano in città, partendo dalla considerazione che solo lavorando insieme sarà possibile aprire una nuova pagine della sinistra ad Eboli.
In questi mesi – scrifono i fondatori – ci impegneremo nella campagna referendaria per il NO al progetto di riforma costituzionale Renzi-Boschi, collaborando con il locale Comitato per il NO e con tutte le associazioni e forze politiche e sociali che condivideranno insieme a noi questa battaglia.
A livello locale – precisano – ci collocheremo all’opposizione dell’attuale Amministrazione che guida la città. Riteniamo che Eboli abbia perso la sua storica centralità come comune guida della Piana del Sele per colpa di Amministrazioni miopi e prive di un disegno politico per lo sviluppo per la nostra città.
Avremmo bisogno invece di una classe politica capace di una seria programmazione. – si auspicano – Le vicende degli ultimi giorni, sia le voci di trasferimento delle Fonderie Pisano che i tagli alla sanità previsti dal Piano Sanitario regionale, sulle quali non si odono prese di posizione degne di nota da parte dell’Amministrazione, ci confermano questi dubbi.
Noi – aggiungono – riteniamo scellerata l’idea di trasferire le Fonderie Pisano a Campagna o, addirittura, a San Nicola Varco dal punto di vista strategico ed industriale: la Piana del Sele è un territorio a vocazione agricola e turistica, ricco di eccellenze nella produzione e nella trasformazione agro-alimentare nel quale non è possibile “spostare” un insediamento metallurgico altamente inquinante come una fonderia!
Anche il Piano Sanitario regionale, che penalizza fortemente la sanità nella Piana del Sele a vantaggio di altre zone, quali l’Agro nocerino sarnese, non è stato adeguatamente contrastato dai livelli istituzionali locali; né da Eboli è partita alcuna iniziativa per richiedere l’inserimento della Piana del Sele tra le aree di crisi della Regione Campania.
Su questi temi, – conclude il coordinamento cittadino composto da Massimiliano Curcio – Cosimo Romano, Antonio Pindozzi, Giovanni Setaro – consapevoli delle nostre forze, cercheremo di avviare un ragionamento a 360 gradi che metta al centro il rilancio di Eboli e della Piana del Sele. Nei prossimi giorni avvieremo la campagna di tesseramento al PCI, mentre a fine dicembre è previsto il Congresso cittadino per l’elezione degli organismi dirigenti.
Articolo aggiornato alle ore 13.25 del 6 ottobre 2016. La foto ritraeva un gruppi di costituenti del Comitato per il NO ai referendum e non costituendo del PCI.
Eboli, 6 ottobre 2016
nostalgia..nostalgia..nostalgia…
incapacità…ipocrisia…..incoerenza
Eboli e l’Italia intera ha bisogno di una sinistra forte ed autorevole, ma anche che combatte le battaglie giuste per il popolo italiano e per la giustizia sociale universale..
Quindi i migliori e più sinceri auguri.
Nascono già vecchi e ammuffiti……e come direbbe brunetta riciclati di fabbrica
Come può una persona, ragionevolmente, dirsi comunista nel 2016?
Il comunismo è figlio del capitalismo sfruttatore, come all’inizio della rivoluzione industriale si ripetono le tristi dinamiche, diciamo che uno è il contraltare dell’altro, la destra che difende i diseredati è meno credibile dell’odiato comunismo o marxismo in generale!
LEGITTIMO CHIEDERSI COME SI FA’ A ESSERE “COMUNI-
STA” OGGI.
MA EVIDENTEMENTE IL LETTORE NON CONOSCE IL PENSIERO
DELLO SCRITTORE E POETA PROF EDOARDO SANGUINETI CHE
IN SUO LIBRO DEFINI’ L’ALIGHIERI (DANTE ALIGHIERI)
UN POETA POLITICAMENTE ” REAZIONARIO”
SALUTO QUESTI GIOVANI RICORDANDO UN ILLUSTRE FILOSOFO,
TEDESCO E RAPPRESENTANTE IL MARXISMO OCCIDENTALE DEL
‘900: IL” MARXISMO” E’ L’ORIENTAMENTO CRITICO DEL
PRESENTE TESO VERSO IL FUTURO E IL “COMUNISMO”
COME IL LUOGO STORICO IN CUI IL PRINCIPIO DI SPERANZA
PUO’ TROVARE UN PIU’ FELICE COMPIMENTO.COSI’
ERNEST BLOCK.
EBOLI 7 OTTOBRE 2016 PEPPE LESO
Si, ammetto di non aver letto Sanguineti e mi ripropongo di leggerlo al più presto, però ho visto la devastazione economica e sociale che ha lasciato il comunismo in tanti paesi e tanto mi basta. Il sogno e l’utopia si sono trasformati in incubo laddove quell’idea è diventata realtà. Non è un caso se nel mondo nessuno rimpianga e riproponga quell’ideologia. Capisco gli anziani che hanno nostalgia degli anni ruggenti della loro giovinezza, ma i giovani perchè si vanno a infilare in una grotta che ormai da tempo è diventata un sepolcro? I tempi e le dinamiche del nostro mondo sono profondamente diverse da quelle del secolo scorso, attaccarsi al passato (peggio ancora se rivelatosi fallimentare) porta solo a ripetere inutilmente vecchi errori.
I guasti della globalizzazione sono stati vaticinati da Karl Marx oltre un secolo e mezzo fa
questo dimostra quanto il marxismo e suo figlio più terminale come il comunismo siano più che mai purtroppo attuali
marxismo socialismo e comunismo devono essere visti con ottica contemporanee, ma i concetti di fondo rimangono validi reali realizzabili, se tutti gli uomini oppressi e sono la maggioranza avessero un minimo di senso unitario
LE IDEE, QUANDO SONO RIVOLUZIONARIE, HANNO UNA FORTE E
PASSIONALE ATTRAZIONE.IL MARXISMO E IL COMUNISMO
COME IDEE SONO NATE DENTRO LA CIVILTA’ OCCIDENTALE E
APPARTENGONO ALLA STORIA E FILOSOFIA EUROPEE ,SE PER
OCCIDENTE SI INTENDE L’EUROPA.
PERTANTO TALI IDEE NON POSSONO ESSERE ESORCIZZATE,
PER ESPERLLERLE.ESSE CI APPARTENGONO .SONO NOSTRE.
L’EGREGIO LETTORE ,CHE NON CONOSCE IL PROF SANGUINETI,
HA CONFUSO IL COMUNISMO .IDENTIFICATO IMPROPRIAMENTE
COL REGIME SOVIETICO DOMINATO DA STALIN.
LE CONVULSIONI ANTICOMUNISTE NON SERVONO DIFRONTE AD
UN UTOPISTA COME ERNEST BLOCK,EBREO NELLA GERMANIA
NAZISTA E MARXISTA.
CONVINTO COME SONO CHE PER ESSERE UN BUON ANTICOMUNI-
STA BISOGNA CONOSCERE IL “COMUNISMO”,SUGGERISCO LA
LETTURA DELL'”INCHIESTA SULL’ANTICOMUNISMO”,NELLA
RIVISTA “RINASCITA” NUMERO 8/9 DI AGOSTO -SETTEMBRE
1954 ,DIRETTA DA PALMIRO TOGLIATTI E LA RIFLESSIONE
SULLA FIGURA DI ANTONIO GRAMSCI ,PENSATORE MARXISTA
E COMUNISTA NONCHE’ MARTIRE ANTIFASCISTA.
CERTAMENTE ,LEI EGREGIO LETTORE ,AVRA’ LETTO QUALCOSA
DI A.GRAMSCI .NON E’ VERO ?
EBOLI 9 OTTOBRE 2016 PEPPE LESO
Compagni ,uno spettro si aggira per l’italia,lo spettro del comunismo. Ad maiora.