Eboli: A Santa Cecilia, presentazione del secondo comitato cittadino dei Democrat cittadini: “Basta un SI, Ragione Pubblica.”
Pasquale e Pierino Infante, con l’On. Cuomo presentato a S. Cecilia il comitato: “Basta un SI, Ragione Pubblica – Eboli Democratica dice SI.” Pasquale Infante: ”Siamo convinti della bontà della riforma e degli effetti positivi per il Paese!” On. Cuomo: ”Auspico un voto libero dai condizionamenti!”
da Marco Naponiello
per POLITICAdeMENTE il Blog di Massimo Del Mese
EBOLI– Autunno caldo per il governo guidato da Matteo Renzi, che sulla riforma costituzionale che porta il suo nome e quello della sua pupilla Maria Elena Boschi si gioca buona parte del suo futuro politico, ed i sondaggi ad horas, sembrano non premiarlo nelle scelte sia di forma che di merito. Il 13 ottobre prossimo scade difatti il termine per definire la data della consultazione e alcuni analisti intravedono domenica 20 novembre o a limite 27 novembre, le date buone per il toto-urna. Al limite come massima dilazione si considera il 4 dicembre evincendolo da alcune frasi sibilline dal capo del dicastero per le Riforme, Maria Elena Boschi. Dunque avrà ancora qualche settimana per decidere Palazzo Chigi, che per le opposizioni invece è solo una banale tattica dilatoria, per cercare di risicare consensi che lo vedono sotto di una forbice, la quale spazia da minimo due a massimo dieci punti in percentuale.
Quindi in vista del referendum costituzionale del 2016, in tutta la Penisola si sono formate strada facendo, varie associazioni a favore e contro la discussa riforma, targata Renzi-Boschi. A livello centrale la campagna elettorale e stata portata avanti da un comitato promotore per il SI il quale si è proposto di rammagliare la vasta rete di comitati locali, organizzati sul territorio da politici e simpatizzanti legati al Governo ed ai suoi partiti, e di contro da molti altri comitati per il NO (che spaziano dall’estrema destra sino all’estrema sinistra passando per il M5Stelle), questi costituitisi in contraltare all’esecutivo, anche per iniziativa di forze extraparlamentari, che hanno il palese vantaggio di essersi formati molto prima dei loro antagonisti governativi.
Contrapposizione ideologica e temporale che si è riverberata anche nella nostra città, con coloro contrari alla riforma, partiti nell’organizzazione già nel gennaio di quest’anno (Possibile, Sel, PRC, PCDI, Sinistra Italiana, Forza Italia M5Stelle), in netta antitesi con i concittadini favorevoli,tra questi in prima linea i simpatizzanti del partito egemone di governo, ovvero il PD i quali hanno effettuato la prima loro uscita pubblica domenica scorsa (“Ragione Pubblica – Eboli per il Sì”), comitato che è omogeneo alla rete regionale di comitati “Ragione Pubblica” coordinata dal figlio del Governatore della Campania Piero De Luca, e riguarda quella parte del Partito Democratico che si identifica nella leadership del Governatore della Campania Vincenzo De Luca. Questo comitato di nuova costituzione presentatosi domenica 4 c.m. nella centralissima Piazza della Repubblica, è guidato dal duo Tommaso Maioriello (il quale è il coordinatore) ed il suo storico amico-mentore ed ex presidente dell’assise comunale Luca Sgroia, annoverante uno stuolo variegato di conosciuti giovani professionisti cittadini.
Ma i comitati civici per il SI alla riforma costituzionale si sdoppiano, ed ecco che anche le popolose e facoltose periferie rurali si mobilitano al riguardo per merito e volontà politica dei fratelli Infante:Pierino (più volte amministratore pubblico e coordinatore del comitato) e Pasquale (capogruppo dei DxE e 404 volte preferenziato nella scorsa tornata), latori da sempre delle istanze dell’imprenditoria agraria, afferente alle zone di Santa Cecilia e dintorni, vero cuore economico cittadino che opera prevalentemente nell’ambito dell’orto-frutta e della filiera casearia-bufalina, (una dinamica borghesia agraria cresciuta in termini di fatturato tantissimo negli ultimi anni, e che contribuisce in modo determinate al PIL e all’occupazione ebolitana) di cui i due fratelli Infante apprezzati professionisti ne sono appunto indiscussi e stimati referenti da lustri, interpretandone i compositi bisogni.
Esponiamo sinteticamente i punti della Riforma
- Il nuovo Senato rappresenterà le istituzioni territoriali, sarà composto da 100 membri e avrà compiti diversi dalla Camera dei deputati. Scompare la legislazione concorrente tra Stato e Regioni.
- Fine del bicameralismo perfetto
Camera dei deputati e Senato della Repubblica avranno composizione e funzioni differenti. Solo alla Camera, che resta composta da 630 deputati, spetta la titolarità del rapporto di fiducia e la funzione di indirizzo politico, nonché il controllo dell’operato del Governo. Il Senato rappresenta invece le istituzioni territoriali.
Senato dei 100
I nuovi senatori saranno 100, 74 consiglieri regionali, 21 sindaci e 5 senatori di nomina presidenziale. I membri del nuovo Senato saranno scelti “in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi”, secondo le modalità che verranno stabilite con una legge che verrà varata entro 6 mesi dall’entrata in vigore della riforma costituzionale.
- Immunità e indennità
La durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali nei quali sono stati eletti. Ai senatori resta l’immunità parlamentare come ai deputati. I nuovi senatori non riceveranno indennità se non quella che spetta loro in quanto sindaci o membri del consiglio regionale. - Iter delle leggi
La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere per le leggi costituzionali, per le minoranze linguistiche, il referendum popolare, per le leggi elettorali, per i trattati con l’Unione europea e le norme che riguardano i territori. Le altre leggi sono approvate dalla Camera. Ogni disegno di legge approvato dall’Aula di Montecitorio è immediatamente trasmesso al Senato che, entro dieci giorni, su richiesta di un terzo dei suoi componenti, può disporre di esaminarlo. - Stato di guerra
Deliberare lo stato di guerra, con la riforma, spetterà alla sola Camera dei deputati: servirà la maggioranza assoluta dei voti e non più solo quella semplice. - Leggi di iniziativa popolare
Le novità riguardano le proposte di legge di iniziativa popolare per le quali sarà richiesta la raccolta di 150mila firme invece di 50mila ma si stabilisce anche che la deliberazione della Camera sulla proposta deve avvenire entro termini certi e passaggi definiti dai regolamenti parlamentari. - Referendum propositivi
Si introducono in Costituzione i referendum popolari propositivi e di indirizzo ma spetterà alle Camere varare una legge che ne stabilisca le modalità di attuazione. - Presidente della Repubblica
Cambia il quorum per l’elezione del Capo dello Stato. Nelle prime tre votazioni resta due terzi dei componenti l’assemblea. Dalla quarta si abbassa a tre quinti dei componenti dell’assemblea e dalla settima ai tre quinti dei votanti. Sarà il presidente della Camera (e non più del Senato) a sostituire il presidente della Repubblica ‘ad interim’. - Alla Camera nasce lo Statuto delle opposizioni
Viene introdotta una nuova disposizione che attribuisce ai regolamenti parlamentari la garanzia dei diritti delle minoranze in Parlamento. Si attribuisce, al solo regolamento della Camera, anche la definizione di una disciplina dello statuto delle opposizioni. - Giudici Costituzionali
I cinque giudici della Consulta di nomina parlamentare verranno eletti separatamente dalle due Camere. Al Senato ne spetteranno due, ai deputati tre. Per l’elezione è richiesta la maggioranza dei due terzi dei componenti per i primi due scrutini, dagli scrutini successivi è sufficiente la maggioranza dei tre quinti.
…e per terminare:
- Titolo V
Viene soppressa la competenza concorrente, con una redistribuzione delle materie tra competenza esclusiva statale e competenza regionale. Viene introdotta una ‘clausola di supremazia’, che consente alla legge dello Stato, su proposta del governo, di intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva quando lo richieda la tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica ovvero la tutela dell’interesse nazionale. - Abolizione del Cnel e delle province
Viene integralmente abrogato l’articolo 99 della Costituzione che prevede, quale organo di rilevanza costituzionale, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL). Dal testo della Costituzione viene eliminato anche il riferimento alle Province che vengono meno quali enti costituzionalmente necessari, dotati, in base alla Costituzione, di funzioni amministrative proprie. - Giudizio preventivo sulle leggi elettorali
Le leggi che disciplinano l’elezione dei membri della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica possono essere sottoposte, prima della loro promulgazione, al giudizio preventivo di legittimità costituzionale da parte della Corte costituzionale. In caso di dichiarazione di illegittimità costituzionale, la legge non può essere promulgata.
Giungiamo all’appuntamento di questo fine settimana, dove i fratelli Infante con una riunione all’esterno del Bar Emily di Santa Cecilia, presentano al pubblico e alla stampa, il loro comitato di supporto alla riforma costituzionale Renzi-Boschi, tramite il logo elettorale Basta un SI, viene battezzato:”Ragione pubblica – Eboli Democratica dice SI”. Al tavolo dei relatori, sedevano in aggiunta agli organizzatori dell’evento, anche il vice coordinatore Antonio Masiello e l’onorevole PD Antonio Cuomo.
Esordisce Pierino Infante, il quale oltre a ringraziare i presenti ed i colleghi, ha sottolineato come il comitato sia figlio della volontà politica del gruppo consiliare dei Democratici per Eboli che ha sentito il peso del passaggio delicato che attraversa il nostro Paese, ed il cogente bisogno di far ammettere i quesiti referendari dal corpo elettorale con uno stentoreo “SI”: ”Ha sbagliato a mio avviso il premier Renzi a personalizzare troppo l’evento, facendolo diventare cosi un plebiscito pro e contro il suo governo – tuona Infante senior – in questo modo si rischia di non entrare nel merito della proposta. Il nostro comitato è legato a filo doppio con tutti gli altri della rete “Ragione Pubblica”, i quali fanno capo a livello regionale a Piero De Luca e il gruppo consiliare dei Democratici per Eboli. Termina spedito il coordinatore: “Sono fiducioso del buon esito della tornata elettorale, avremo cosi un Paese finalmente moderno, con meno inutile burocrazia e meno parlamentari nazionali (mostrando l’impressionante paragone tra l’equivalente numerico di deputati tra un gigante come la Cina e l’Italia, che si attestano entrambe sul migliaio), insieme al bicameralismo da riformare, (un ping-pong istituzionale fuori dal tempo), oltre in aggiunta a tante altre innovazioni che devono essere considerate come una battaglia di civiltà per l’Italia”
Antonio Cuomo deputato di collegio del PD è intervenuto a stretto giro di posta, e partendo dal ragionamento di Infante, ha evidenziato come il DDL Renzi-Boschi serva a snellire il vetusto apparato dello Stato per renderlo efficace ed efficiente, ricordando come la Germania dell’allora cancelliere, il socialista Helmut Schmidt, riuscì ad approntare delle sagge e lungimiranti riforme che producono frutti oggigiorno, rendendo la nazione teutonica la più potente economia in Europa nonostante la crisi. Cuomo ha stigmatizzato di converso, anche l’uso eccessivo della decretazione di urgenza, ovvero dei famigerati Decreti Legge, che sono prettamente espressioni della volontà governativa, immediatamente vigenti ma che abbisognano necessariamente di conversione entro 60 giorni, causanti un ricorso eccessivo al “voto di fiducia”, umiliando cosi il legittimo dibattito delle camere, alveo naturale della genesi legislativa e sicuramente primarie espressioni della volontà popolare.
Afferma il parlamentare.”Andremo a ridurre tempi e costi burocratici che ammorbano la vita dei cittadini, riconosco a Berlusconi di essere stato il primo anni addietro ad introdurre una mentalità imprenditoriale nei tempi biblici della politica italiana. La riduzione dei senatori, la riduzione degli emolumenti ai parlamentari tutti, la Camera Alta che diventa espressione dei territori, il ritorno di alcune prerogative allo Stato Centrale, cui il decentramento causato dal principio di sussidiarietà aveva creato delle disarmonie legislative tra una regione ed un’altra (es. in campo energetico o i fondi strutturali), una babele irritante di normative, che disincentivano gli investimenti privati.
Termina Cuomo, sottolineando amareggiato alla platea, il momento persistente e difficile per l’economia nazionale in termini di prodotto interno e di debito pubblico:”Dissennati sono coloro che per motivi di bottega, vogliono fare affondare la riforma o peggio che dapprincipio erano favorevoli, penso per esempio a Forza Italia, in prima battuta ne era entusiasta, ma poi senza cognizione di causa e per ragioni esterne alla riforma, si è messa di traverso. Questo referendum ha una valenza positiva generale per la società italiana, auspico che diffondiate,spendendovi a tal fine, la ratio della riforma contro coloro che invece mirano a strumentalizzarla contro il Governo, combattiamo quindi per un voto sereno e libero da condizionamenti di sorta, faremo un grande dono alla nostra Patria!”
A chiusura della conferenza stampa, nel mentre gli ospiti si godevano un generoso rinfresco, il capogruppo dei Democratici per Eboli, ha rilasciato in esclusiva ai taccuini di POLITICAdeMENTE una breve ma esaustiva dichiarazione sul significato politico, dell’appuntamento odierno:”Noi siamo fermamente convinti della bontà del DDL Renzi-Boschi, ed è per questo che ci siamo attivati in zona con una nostra sede, auspicando che anche altri in questi due mesi vorranno unirsi al progetto. Tra i benefici concreti penso in primis al noto bicameralismo legislativo, che una volta abolito ci porrà finalmente nell’orbita delle migliori democrazie moderne del mondo occidentale, le quali hanno raggiunto performance economico-sociali migliori della nostra, nonostante la crisi perdurante. Si congeda velocemente il capogruppo:”Comprendo che i cittadini percepiscono come cosa migliore il taglio dei senatori di 215 unità, passando cosi a soli 100 che saranno presi dai consigli regionali e da alcuni comuni capoluogo, dunque diverrà il Senato della Repubblica una Camera delle autonomie e si avrà in tal modo un risparmio effettivo di 500 milioni di euro. Con il monocameralismo avremo infine, tempi certi per licenziare le nuove norme e meno decreti legge; pertanto questa è da considerarsi una riforma essenziale ed imprescindibile!”
Eboli, 11 settembre 2016
RENDIAMO ONORE ALLA FATICA DEL DOTT.NAPONIELLO.
MA IL PROBLEMA E’ POLITICO ,E NON TECNICO,IN QUANTO
LA COSTITUZIONE REPUBBLICANA E’UN “PRODOTTO POLITICO.
MI HA COLPITO ,IN QUESTI GIORNI ,NELL’ULTIMO NUMERO
DI “CIVILTA’ CATTOLICA “LO SCRITTO DEL PADRE GESUITA
FRANCESCO OCCHETTA ,IL QUALE HA SCRITTO CHE”LA COSTI-
TUZIONE NON E’ UN TESTO SACRO”.
E’ GIA’,PERCHE’ ,SECONDO COSTUI LA “SACRALITA” DELLA
COSTITUZIONE REPUBBLICANA NON STA NEL NESSO “LOTTA
ANTIFASCISTA-RESISTENZA.LIBERAZIONE -COSTITUZIONE
REPUBBLICANA.UN PRIMO ASPETTO DI QUESTI ACCOLITI DI
FAVOREVOLI AL “SI” E CHE ESSI SOGNANO UNA COSTITU-
ZIONE ,NON PIU’ ANTIFASCISTA ,MA “A-FASCISTA.”
PER COSTORO NON ESISTE IL PATRIOTTISMO DELLA COSTITU-
ZIONE BASATO SULLA RESISTENZA,
E’ UNA STORIA CHE VIENE DA LONTANO.BASTA QUI RICHIA-
MARE COME LA MAGGIORANZA DEL MONDO CATTOLICO,CHIUSA
NEI CONVENTI ,NEGLI ORATORI ,NELLE CHIESE,POTE’
COLTIVARE IL PROPRIO A-FASCISMO,LASCIANDO AD ALTRI LA
LOTTA ANTIFASCISTA,
BASTA CONSULTARE GLI ATTI DEL TRIBUNALE SPECIALE FA.
SCISTA PER LA DIFESA DELLO STATO OVE SI DIRESSE LA
REQUISITORIA CONTRO ANTONIO GRAMSCI ,CAPO DEL PARTITO
CPMUNISTA D’ITALIA,AL CUI “CERVELLO BISOGNAVA IMPEDIRE
DI PENSARE”.
“OVUNQUE UN ITALIANO HA SOFFERTO E VERSATO IL SUO
SANGUE PER COLPA DEL FASCISMO,IVI E’ NATA LA COSTI-
TUZIONE “; COSì PIERO CALAMANDREI.
LA COSTITUZIONE CONSERVA INTATTO,PER CHI RESTA
FEDELE ALLA “RESISTENZA IL SUO VALORE DI MESSAGGIO.
LA COSTITUZIONE,INFATTI,NON E’ ALTRO CHE LO SPIRITO
DELLA RESISTENZA TRADOTTO IN FORMULE GIURIDICHE.
QUINDI L’ATTACCO ALLLA COSTITUZIONE DEL RENZISMO
E DEL CRIPTO-RENZISMO SEGUE L’EVOLUZIONE CHE DAL 1948
I GOVERNI DEMOCRISTIANI HANNO SEMPRE TENTATO DI
STEVOLGERE LA COSTITUZIONE, FIGURANDO DI VOLERLA
SCRUPOLOSAMENTE OSSERVARE.SI TRATTA DELL’ENNESIMO
RIGURGITO DELLA BORGHESIA DI ORIENTARE IN SENSO
AUTORITARIO LA SOCIETA’ ITALIANA. SCRITTORI E STORICI
SI SONO OCCUPATI PROFETICAMENTE DI QUESTO CRIPTO-FA-
SCISMO.CARLO LEVI ,NEL “CRISTO SI E’ FERMATO A EBOLI”
HA SCRITTO “DELL’ETERNO FASCISMO ITALIANO”E LO STORICO
PROF GABRIELE PEPE HA AFFERMATO”CHE NON SONO ESAURITE
LE FORZE CHE PERMISERO GIA’ IL FASCISMO”
IL RENZISMO , COME RISULTATO EVOLUTIVO DEL BERLUSCONI-
HA CINTO D’ASSEDIO LA SOCIETA’ ITALIANA, MIRANDO A
DISTRUGGERE IL MITO FONDATIVO DELLA COSTITUZIONE NATA
DALLA RESISTENZA E DICUI FACEVANO PARTE ANCHE I
IL COMUNISTI,DI CUI SI RICONOSCEVA IL LORO ANTIFASCI-
SMO ,MA NON LA LORO DEMOCRAZIA. SI TRATTA DI UNA
OPERAZIONE IDEOLOGICAMENTE TRUFFALDINA E POLITICAMEN-
TE FALSA, VOLTA AD INTRODURRE NEL CORPO DELLA SOCIETA’
ITALIANA DIVISIONI E CONTRAPPOSIZIONI.CON IL CARATTE-
RE EQUIVOCO E PERICOLOSO CON CUI VIENE PRESENTATO
IL COERENTE ANTIFASCISMO COMUNISTA-
PER LE RAGIONI ESPOSTE E PER TANTE ATRE ANCORA BISO-
NA VOTARE NO AL REFERENDUMO COSTITUZIONALE.
16 SETTEMBRE 2016 PEPPE LESO